Il calendario sociale 2024 del CODACONS
Un pescatore tende il suo braccio forte e agguanta nella sua la mano di un ragazzo di colore esausto che sta per affogare per poi metterlo in salvo sul suo peschereccio.
Un migrante, ritratto piccolo piccolo, avvolto in una coperta termica è accovacciato dentro delle grandi mani che simboleggiano la protezione finalmente trovata. Un rosario caduto in mare è accanto a dei galleggianti: due simboli forti che rappresentano la salvezza della fede e quella del corpo.
In un gioco di sovrapposizioni, ecco la famosa Porta di Lampedusa (monumento di Mimmo Paladino dedicato alla memoria dei troppi migranti inghiottiti dalle onde) da cui sbuca un pancione premaman e due mani, sia bianche che nere, che lo circondano e l’accarezzano: la nascita e la procreazione come messaggio di pace, accoglienza e fraternità.
Sono i pescatori dell’isola di Lampedusa i nuovi eroi degli ultimi tempi, veri e propri pescatori di anime, viste le molte vite dei poveri disgraziatissimi migranti che salvano a volte per caso in mare, magari avvistandoli prima delle motovedette della Guardia Costiera o delle navi delle Ong.
Sono loro e il loro valore, che dimostrano ogni giorno tra le onde, i protagonisti del calendario sociale 2024 del Codacons, firmato anche stavolta dall’ottima Tiziana Luxardo, fotografa e ritrattista glam e dall’animo sensibile, che ogni anno attraverso l’arte visiva promuove campagne sociali che esprimono sofferenza: per il Codacons ha già trasformato in immagini che restano impresse la violenza sulle donne, lo sfruttamento nei campi di lavoro e il caporalato, il bullismo, la ludopatia e la guerra.
“Stavolta mi sono chiesta dove fosse andato a finire il “valore umano” e all’improvviso ho pensato a Lampedusa, era proprio lì che dovevo andare a cercarlo, in quell’isola tanto piccola quanto grande di umanità”, rompe il ghiaccio la Luxardo alla presentazione di “Lampedusa – Pescatori di anime”, che è anche una mostra fotografica itinerante.
Fino al 15 dicembre (dalle 11 alle 13) i 12 enormi scatti in bianco e nero (2 metri x 1,40) si potranno ammirare nel chiostro della Basilica di Santa Maria sopra Minerva, dove ieri mattina è stato tenuto a battesimo il lunario che prova a raccontare l’anima dell’isola e dei suoi pescatori. Per l’occasione sono esposti anche i lavori sullo stesso tema di 12 artisti emergenti.
“In mare non si lascia mai nessuno: è questo il motto dei pescatori, uomini rigorosi ma accoglienti”, ha continuato la Luxardo. “Prima di realizzare queste foto ho girato l’isola in punta di piedi per non disturbare la sua atmosfera, per annusare l’anima della gente, la vera essenza di questo luogo. Spesso per ottenere la magia di uno scatto bisogna usare la propria fede e spiritualità e io ho voluto narrare l’anima dell’isola e di questi bravi lavoratori, non raccontare reportage di sbarchi e hot spot.
Lampedusa è un’isola senza tempo con il fascino contraddittorio di sbarchi di turisti e di sbarchi di immigrati, che stranamente non si incontrano mai”. Poteva mancare alla presentazione moderata da Marco Ramadori il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino? No, e infatti eccolo con un discorso tuonante, che non lascia spazio a polemiche varie e avariate di chi è contrario agli sbarchi e all’accoglienza: “La mia terra ha dato una seconda opportunità di vita a tanti bambini, uomini e donne che probabilmente erano destinati a morte sicura e in questa zattera in mezzo al mare hanno trovato la salvezza.
Essere gente di mare, stare in mezzo al mare, non è come essere seduti in un salotto di Bruxelles: se c’è qualcuno che sbraccia, che sta annegando, che ti chiede aiuto, devi soccorrerlo, punto e basta!”. Le intenzioni del Codacons le illustra il suo fondatore e presidente Carlo Rienzi: “Abbiamo realizzato questo progetto al fine di sensibilizzare cittadini e istituzioni sul tema dell’immigrazione.
Intendiamo da un lato avviare progetti volti a fornire supporto e assistenza alle popolazioni africane in patria, creando occasioni di lavoro nel campo dell’agricoltura, dall’altro dar vita a un percorso condiviso e partecipato per assicurare una strategia di accoglienza dei migranti efficace a livello statale e regionale”.
Presenti anche nella Basilica gremita come nelle grandi occasioni, Stefania Congia (Direttore Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Luigi Baggi (Direttore Campo Ospedaliero di Lampedusa), il viceprefetto di Torino Laura Cassio e Don Mattia Ferrari, cappellano di “Mediterranea Saving Humans”.
Dinanzi al comandante Donato Zito dell’Ufficio comunicazione del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto che ha seguito la sua realizzazione, è stato presentato il trailer de “Il mare dell’emergenza”, primo documentario sulla Guardia Costiera italiana che affronta il tema dei salvataggi in mare legati all’emergenza migranti, prodotto da Storm srl per Rai Documentari, scritto da Veronica D’Agostino e diretto da Simone di Maria.
Dulcis in fundo, ecco la preziosa testimonianza di Mary Odiase, migrante nigeriana che ha vissuto la massacrante esperienza del viaggio verso l’Italia alla ricerca di condizioni di vita migliori. Come quella che ha raccontato Matteo Garrone nel suo toccante e drammatico ultimo film “Io Capitano”, Leone d’Argento a Venezia e in lizza ai Golden Globes 2024 a rappresentare l’Italia nella categoria “Miglior film straniero”.
Tra il pubblico, invitati ed accolti dalla press-office Donatella Gimigliano, ecco Monsignor Jean-Marie Gervais (Presidente Tota Pulchra), Beppe Convertini, Patrizia Mirigliani, i registi Pierfrancesco Lazotti e Antonio Centomani, Sergio Valente e il mitico Paolo De Andreis, ex potente capostruttura di Raiuno in pensione dal 2009, il cui figlio Giancarlo è il capo autore di “Ballando con le stelle”.
Scrivi a: redazione@viviroma.tv