“Un uomo che ha dedicato la vita agli altri prima che a se stesso. Questa folla di amici oggi è l’ultima dimostrazione di quanto tutti lo amassero e rispettassero. Anche in ospedale, negli ultimi suoi giorni di vita, Tony ha sempre tranquillizzato chi andava a salutarlo dietro il vetro della terapia intensiva”.
Gabriella Sassone per “Il Tempo”
Fabrizio Caccetta arriva tra i primi insieme agli storici imprenditori della notte Giancarlino Battafarano e Danilo Proietti nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo, Santa Maria in Montesanto.
Qui, nel cuore della Città Eterna, ieri pomeriggio c’è stato l’ultimo saluto a Tony Bianchi, per tutti Tony “Millepanini”, un uomo dal cuore d’oro, un orsacchiottone sempre sorridente e pacato, ex rugbista dalla taglia extra large, che ha lanciato e diretto i locali più cool di Roma, già nella storia della night-life: dal “Conny’s” a “La Maison”, dal “Le Bain” a “La Villa” al Fleming, da “Le Terrazze” all’Eur al suo ultimo gioiellino, il “Mr. Barry” a Piazza dei Ponziani, nato sulle ceneri dello “Scarabocchio” in voga negli anni ‘70.
Club dove tutti si sentivano a casa, grazie alla sua presenza gioiosa e rassicurante. Tony se ne è andato a soli 58 anni per un male implacabile scoperto forse troppo tardi (in pochi sapevano che si era ammalato), lasciando sgomenta l’intera città che si è disperata sui social, ma anche amici che vivono Oltreoceano, come il Dj Corrado Rizza, il primo a dare l’annuncio della sua scomparsa che ora lo piange da Miami, mentre già pensa a un “Tony Day” per ricordarlo una volta all’anno.
A salutare Tony è arrivata una folla oceanica, quasi mille persone: nella chiesa gremita non si riusciva più ad entrare e molti sono rimasti fuori, incuriosendo i tassisti che domandavano: “Ma chi è morto?”. “Ci sono quarant’anni di Roma by night oggi, tutto il mondo della notte che conta”, dice Camillo Maria Rebecchi, che per anni ha lavorato come door selector così come Marco Rigon, ribattezzato il “Moikano” da quando accoglieva i clienti con la sua bellezza sfolgorante ai tempi d’oro del “Follia”.
Arrivano il marchese Giuseppe Ferrajoli, il Prefetto Fulvio Rocco, il press office Giuseppe Bambagini con Jonis Bascir e Roberto Ciufoli. Gli imprenditori della notte ci sono tutti: Massimo Buonerba che tenne a battesimo Tony al “Mais”, Antonio e Luciano Flamini con Fabiano Lo Faro, Renato Caruzzi e Alfredo Guida, Luca Pavoni, Daniele Aprile e Stefano Spezia di “Spazio Novecento”, Paolo Marteletti di “Casa Novecento”, i fratelli Mangione, proprietari del ristorante “Met”, Paolo Bernabei.
Si rivede anche il mitico Jonathan con il solito look da hippy ibizenco, proprietario di “Jonathan Angel’s”, rimasto senza parole appoggiato al carro funebre. C’è Carmelo Di Ianni, anima del “Notorius” e del “Jackie O’”, Frankie Micalusi, figlio di Johnny dell’Osteria del Pesce. Lacrime e commozione in chiesa durante l’omelia da parte dei fratelli di Tony, Piero e Danilo che lo hanno ricordato sull’altare con vari aneddoti.
Commossi l’ex socio storico Gigi Guarasci con Anna e Beatrice LoPresti. C’è molta gente di Monteverde, il suo quartiere, e le nuove leve del mondo della notte, che lo vedevano come un idolo. In gran numero i Dj: Paolo Pompei, Stefano Gamma, Pierandrea The Professor, Cesare Cerulli, Gino Woody Bianchi, Filippo Clarì, Stefano De Nicola, Roberto Quattrino e il pianista Ciccio Mauro. Cartellino timbrato anche per Davide Buccioni, promoter di pugilato, Paolo di Stefano e Andrea Barberis del “Nice”, Dario Calabretta, Nicola Colavita, Elisabetta Viaggi e tanti altri.
Gente che non si rivedeva da una vita, un evento più che un funerale, dolore compito e sorrisi per far rivivere un’epoca magica nel ricordo di quest’uomo dal cuore d’oro. Lunghi applausi quando la bara è uscita dalla Chiesa e il carro funebre è partito, diretto al cimitero della Laurentina dove sarà tumulato. Il re della notte è morto, viva il Re!
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