“Dopo mesi di trattative legate al concordato per salvare l’Atac finalmente si viene a sapere chi sarà a pagare gli anni di mala gestione e di mancate scelte per rilanciare l’azienda dei trasporti della Capitale: i dipendenti.
Si annunciano tagli al personale, specie ad autisti e operai, senza puntare sulla valorizzazione e sulla meritocrazia dei lavoratori, ma soprattutto senza andare ad intaccare quelle sacche di potere che la politica negli anni ha costruito in Atac con decine di dirigenti e comparti messi lì solo in nome della spartizione delle poltrone”. Così in una nota l’architetto Raimondo Grassi, presidente del movimento Roma Sceglie Roma.
“E’ folle pensare di risolvere il debito mostruoso accumulato dall’Atac licenziando o non rimpiazzando autisti e operai che sono la vera spina dorsale dell’azienda. In questo clima d’incertezza la giunta Raggi ha pensato di rinnovare il contratto con il Comune e rinviare a Novembre il referendum per la privatizzazione dell’azienda, spostando sempre più in avanti una decisione da prendere invece con estrema urgenza”, prosegue Grassi.
“Roma Sceglie Roma nell’esprimere solidarietà e vicinanza ai dipendenti dell’azienda, in particolare agli autisti spesso vessati e oggetto anche di vili aggressioni, è però convinta che solo attraverso una partnership privata, con la supervisione forte del Comune e applicando tutele per gli attuali lavoratori, si possa ridare un futuro ad un’azienda che di fatto è già fallita. La politica non può più voltare le spalle ai lavoratori e ai romani che ogni giorno utilizzano il trasporto pubblico ed ha l’obbligo di assumersi delle responsabilità facendo scelte forti, come quella di aprire ai privati, se questo equivale a migliorare il servizio, pur mantenendo il controllo dell’azienda e consentendo una gestione manageriale ed efficiente in grado di offrire un trasporto pubblico all’altezza della Capitale”, conclude Grassi.
Lo comunica in una nota l’ufficio stampa del movimento Roma Sceglie Roma.
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