Anche l’Ordine dei Medici Veterinari di Roma e provincia precisa che gli animali non rappresentano fonte di rischio in alcun modo per le persone e invitano, anzi, a non prendere atto delle numerose fake news che girano sui social o notizie non precise.
A tal proposito condividono una nota diffusa dalla Wsava.
“Come posso proteggere me stesso e il personale della mia clinica veterinaria?” I consigli della WSAVA che aggiorna le faq e conferma: pets non ricettivi.
L’Associazione mondiale dei veterinari per animali da compagnia (WSAVA) ha aggiornato le faq sul nuovo Coronavirus.
I consigli dell’ Advisory Document riguardano anche la protezione dei Medici Veterinari.
Per questi ultimi, la WSAVA rimanda alla guida per healthcare professionals del Centro di prevenzione degli Stati Uniti ( CDC).
I consigli sono in linea con quelli della WVA, l’Associazione Mondiale dei Veterinari, e dell’OMS. Si applicano ai professionisti, agli ambienti sanitari e al personale.
I Medici Veterinari sono incoraggiati a tenersi informati sull’evoluzione epidemiologica, facendo riferimento alle fonti sanitarie ufficiali del loro Paese.
Per eventuali restrizioni alle attività professionali, i Medici Veterinari e i loro staff devono attenersi alle disposizioni governative e locali.
E’ consigliato valutare costantemente il proprio rischio di esposizione al contagio, evitando la vicinanza con persone malate e restando a casa dal lavoro se ammalati a propria volta.
Per prevenire il nuovo coronavirus- ribattezzato SARS Cov2- sono raccomandati gli ordinari comportamenti di prevenzione e di igiene personale indicati dall’OMS, pulire e disinfettare oggetti e superfici frequentemente toccati.
Al di fuori degli utilizzi professionali, le mascherine anti Covid-19 sono raccomandate solo se si è ammalati o a contatto con persone ammalate.
Nei confronti degli animali in cura i Medici Veterinari devono continuare ad applicare principi e protocolli di biosicurezza e le ordinarie precauzioni di manipolazione degli animali.
Gli animali domestici, pets inclusi, non sono ricettivi al virus Covid-19. Il caso del cane Pomerania, in via di accertamento ad Hong Kong, non ha modificato le evidenze scientifiche ad oggi disponibili.
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