Beata Vergine del Rosario di Roma: quando l’autoisolamento in una RA ha portato a non aver contagi
La vita in Casa di Riposo ai tempi del Covid-19 è stata stravolta dall’emergenza, dalle drastiche misure adottate, ma soprattutto dall’impossibilità di proseguire la quotidianità nella sua routine.
L’RA Beata Vergine del Rosario di Roma, struttura di GVM Care & Research, a fine febbraio, prima del decreto Cura Italia, ha preso la provvidenziale decisione di autoisolamento a tutela dei propri ospiti. Una scelta che inizialmente non è stata compresa dagli anziani, confusi su cosa stesse succedendo.
“Abbiamo adottato fin da subito tutte le misure necessarie a tutelare la salute dei nostri ospiti, chiudendo l’accesso in strutture ai caregiver, ai parenti degli ospiti – spiega il dott. Giuseppe Rago, Amministratore Delegato di Beata Vergine del Rosario –. A distanza di due mesi si è rivelata una scelta vincente: la nostra struttura è difatti una delle poche a Roma a non aver avuto nemmeno un caso di contagio”.
Beata Vergine del Rosario ospita oggi 29 persone: fin dall’inizio dell’emergenza, è stata spiegata loro la situazione in corso e la necessità di tutelarsi adottando misure precauzionali. Gli ospiti infatti trascorrono ora molto più tempo in camera, per evitare gli assembramenti, ma vengono comunque coinvolti in attività singole o in piccoli gruppi.
Ogni giorno vengono organizzate videochiamate con i parenti, passeggiate individuali nelle parti comuni della struttura e in terrazzo e soprattutto attività di ginnastica in gruppi ristretti, fondamentali per evitare l’aggravarsi di patologie già in corso e comorbilità dovute alla sedentarietà.
Tutti i dipendenti, dotati di DPI adeguati e conformi, si sono organizzati in maniera preventiva per evitare i contagi e hanno istituito un sistema di “alert”, un protocollo avviato fin da subito strutturato in modo che in caso di sintomi sospetti si attivi la sorveglianza e l’autoisolamento in attesa di verifiche. Ad oggi, tutto il personale sottoposto a tampone in maniera preventiva è risultato negativo al virus Covid-19.
Infine, la struttura dispone di un’infermiera, una figura che non è obbligatoria nelle RA, ma che la direzione ha voluto garantire ai suoi ospiti per un’ulteriore assistenza e qualità dei servizi.
“Stiamo già pensando alla Fase 2, in cui prevediamo dei cambiamenti da considerare per la salute degli ospiti – racconta il dott. Rago –. Vorremmo in primis reinserire il fisioterapista, che si sottoporrà nei prossimi giorni al tampone prima di avere il via libera all’accesso in struttura, una procedura che stiamo gestendo di concerto con l’ASL. Inoltre, mantenendo le misure pertinenti, il personale dedicato alle funzioni delle attività ludiche potrà gradualmente essere reinserito. Per quanto riguarda le visite dei parenti, quando le linee guida lo permetteranno e potremo garantire assoluta sicurezza agli ospiti, verranno riattivate in modo controllato e protetto: incontri svolti nelle aree all’aperto, tutte le persone verranno fornite di DPI e manterremo un distanziamento adeguato tra chi viene dall’esterno e gli ospiti interni”.
Beata Vergine del Rosario è una RA con una gestione che fa sistema con l’Ospedale San Carlo di Nancy, Ospedale hub di riferimento per le necessità mediche degli ospiti in struttura, e con il Santa Rita da Cascia Hospital, Ospedale Polispecialistico, entrambi Ospedali romani di GVM Care & Research.
“Una casa di riposo non ha vincoli sanitari, ma noi vogliamo garantire la massima cura e qualità di vita, con fisioterapisti e addetti alle attività sociologiche direttamente in struttura, fondamentali per la socialità e la vitalità dei nostri ospiti anziani”, conclude il dott. Rago.
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