“Abbiamo una doppia esigenza. Da una parte dobbiamo preparare il nostro bagaglio di nozioni, apprendendo i fondamenti più importanti per la nostra attività; dall’altra, dobbiamo essere pronti a rispondere in modo chiaro e trasparente ai numerosi dubbi dei nostri pazienti” sottolinea il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG
Partita domenica 27 dicembre in Italia la più grande campagna vaccinale mai messa in atto. Dopo le prime simboliche somministrazioni, con l’arrivo delle nuove dosi, da gennaio la popolazione verrà gradualmente coinvolta nel processo. Restano tuttavia vivi numerosi interrogativi, a cui la SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie offre le risposte con due documenti pubblicati sul proprio sito https://www.simg.it/raccomandazioni-per-la-gestione-domiciliare-del-paziente-con-covid-19-2/ un primo rivolto ai pazienti, un secondo a tutti i Medici di famiglia, che potranno così affinare la loro preparazione e avere uno strumento da mettere al servizio dei pazienti stessi.
I DOCUMENTI DELLA SIMG – Gli effetti devastanti della pandemia di Covid-19 hanno determinato una richiesta pressante da parte del mondo intero per giungere in tempi brevi a un’efficace vaccinazione protettiva. Un reale vantaggio in termini di sanità pubblica infatti si potrà ottenere solo attraverso una diffusa e capillare campagna vaccinale. Avute negli ultimi giorni le necessarie autorizzazioni di EMA ed AIFA, dopo fasi di registrazione velocizzate, i Medici di famiglia devono farsi carico di un solido bagaglio di informazioni e mettere a punto una buona comunicazione con i pazienti.
“Abbiamo una doppia esigenza – sottolinea il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG – Da una parte dobbiamo preparare il nostro bagaglio di nozioni, apprendendo i fondamenti più importanti per la nostra attività; dall’altra, dobbiamo essere pronti a rispondere in modo chiaro e trasparente ai numerosi dubbi dei nostri pazienti. I due aspetti sono imprescindibili l’uno dall’altro perché solo con una solida competenza si può effettuare una comunicazione convincente. In questo contesto diviene indispensabile per il MMG attuare un counselling efficace per favorire l’adesione consapevole dei pazienti alla vaccinazione, il tutto coniugando le esigenze di chiarezza e correttezza scientifica con la necessaria sintesi”.
Sulla base di queste premesse, la SIMG ha realizzato due documenti:
LE DOMANDE CHE IL PAZIENTE PONE AL MEDICO: 16 domande frequenti e le risposte sintetiche e corrette per il paziente.
LE DOMANDE CHE IL MEDICO SI PONE: 15 items di interesse per il medico di famiglia con schede sintetiche corredate da riferimenti bibliografici.
Oltre a questi documenti, vengono proposti due allegati: il Piano Strategico di Vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 del Ministero della Salute e il Modulo di consenso informato “Comirnaty” di Pfizer.
“Abbiamo cercato di fare una sorta di riepilogo con tutte le domande che in queste ore cittadini stanno rivolgendo ai MMG, i quali a loro volta devono essere preparati a rispondere – spiega il Prof. Cricelli – È sicuro il vaccino? Quando lo potrò fare? Come e dove viene somministrato? Ci sono effetti collaterali? Dopo quanto tempo sarò immunizzato? Lo posso fare se sono in stato di gravidanza? E se sono allergico? Per ogni quesito abbiamo proposto risposte chiare e sintetiche. Nel secondo documento, abbiamo proposto informazioni utili per i MMG su come il vaccino è stato studiato, prodotto, registrato”.
L’INIZIO DI UN GRANDE STUDIO EUROPEO – L’inizio della campagna vaccinale segna anche l’avvio di un processo osservazionale volto a definire ogni caratteristica del vaccino stesso. Per questo, si è costituito un consorzio europeo di società e associazioni medico-scientifiche, il VAC4EU di cui fa parte anche la SIMG, che studierà l’efficacia e gli effetti dei vaccini.
“Sarà il più grande studio di questo genere mai effettuato nella storia – evidenzia il Prof. Cricelli – I risultati li avremo tra un paio d’anni. In questa fase, sarà molto importante un piano coinvolgimento dei Medici di famiglia in quanto saranno proprio loro a dover raccogliere i riscontri empirici del vaccino sui propri pazienti per monitorarli e analizzarli”.
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