Nella nuova infografica l’Unicusano analizza l’andamento delle vaccinazioni e l’uscita dalla pandemia nei diversi Paesi del mondo.
Emerge un quadro frastagliato in cui l’Italia dimostra di aver impresso grande accelerazione al processo di immunizzazione
In Europa l’Italia delle vaccinazioni marcia forte, meglio dei suoi vicini di Francia e Germania E il divario è rimarcato anche fra le Regioni italiane, con il Nord e parte del Centro che viaggiano a velocità superiori rispetto al Sud: soltanto la Puglia è virtuosa con il 32,42% di abitanti che hanno ricevuto già la prima dose e il 14,30% a cui sono state iniettate le due dosi.
A raccontarlo è la fotografia scattata dall’Università Niccolò Cusano che ha elaborato e confrontato i dati di fonti ufficiali su contagi e immunizzazioni relativi a tutte le fasi della pandemia, dai primi casi registrati a inizio 2020 fino a pochi giorni fa. I grafici di Unicusano mostrano come sia le infezioni che la diffusione e la somministrazione dei vaccini abbiano finora seguito trend diversi nelle differenti aree geografiche.
Tra i Paesi di Europa e bacino del Mediterraneo spicca sicuramente Israele con il 58,3% di popolazione pienamente vaccinata: un tasso straordinario se si considera il dato dell’Unione Europea, 8,93%, del Regno Unito, 22,03%, o degli Stati Uniti, 30,32%. L’Italia, con il 13,38%, ha comunque chiuso il ciclo di somministrazioni a un ritmo più sostenuto di tantissime altre nazioni europee come Francia e Germania, quest’ultima al 10,56%. Virtuosa la Spagna con il 14,92% di persone immunizzate.
I dati prendono in esame la popolazione vaccinata sia con una dose sia con due. Nel primo caso in Italia la percentuale si attesta al 29,94%, in Spagna al 31,89%, in Francia al 28,59% e in Germania addirittura al 35,70%. Quest’ultima, però, è indietro per la somministrazione della seconda dose: solo il 10,56% in confronto al 13,38% dell’Italia, al 14,92% della Spagna e al 12,86% della Francia.
Il nostro Paese ha dimostrato di saper somministrare dosi con buona celerità. In Italia il rapporto tra dosi di vaccino somministrate rispetto a quelle disponibili è sempre stato abbastanza elevato, e ad aprile, quando le vaccinazioni hanno subito un’accelerazione era stabilmente oltre l’80%. È emerso però qualche divario tra le varie Regioni della penisola. Tra le dieci più popolose, la Sicilia si è dimostrata la più lenta a vaccinare nella prima fase delle immunizzazioni. Segnali molto soddisfacenti sono invece giunti da Veneto ed Emilia Romagna, con un dato superiore al 90%.
Più nel dettaglio, al 17 maggio, risultano vaccinati con almeno una dose oltre il 33% degli abitanti della Lombardia e del Veneto, oltre il 32% della popolazione della Puglia e dell’Emilia Romagna. La Sicilia è vicina al 27%
Tra i diversi vaccini, infine, quello di Pfizer/BioNTech è stato il più diffuso in Italia, seguito da Vaxzevria, più noto come Astrazeneca, Moderna e Janssen. Per ogni tipo di vaccino la curva delle somministrazioni in Italia ha sostanzialmente seguito quella della disponibilità.
Anche a livello globale la vaccinazione anti-Covid viaggia a doppio ritmo, particolarmente rapida nei Paesi e nei continenti più sviluppati, lenta nelle aree meno ricche del pianeta. Appare quindi netto il divario tra Nord America, Europa e altre parti del mondo. A fine aprile nel Vecchio Continente aveva ricevuto almeno una dose una quota della popolazione superiore al 20% contro una media mondiale inferiore all’8%. Ma risultava ampio anche il gap relativo alle persone completamente immunizzate. Al 30 aprile aveva ricevuto tutte le dosi di vaccino previste dal protocollo il 18,8% della popolazione nordamericana contro l’8,7% di quella europea e il 3,5% a livello globale.
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