Amici cari,
è trascorso un anno ed eccomi di nuovo qui: Sanremo 20.20.
Sono successe cosi tante cose che sembra passato molto più tempo! Il mio vivere è in movimento perpetuo.
La musica per me è la cosa più importante ed è dalla musica che nasce la mia concezione dell’arte, dello scrivere, del dipingere e dell’utilizzare il mio stesso corpo come una vera e propria opera.
Sanremo è il più grande palcoscenico per la canzone, ma nel mio modo di intendere è una grandissima occasione per portare delle performance complete.
E oggi voglio mettere a disposizione di quel palcoscenico la mia idea di performance artistica.
Il futuro mi vedrà sempre più impegnato in varie forme di arte, senza mai allontanarmi dalla mia prima musa inspiratrice, la musica.
Per questo, come ormai è mia abitudine, ho voluto rivolgermi direttamente a voi, mantenendo saldo il nostro legame epistolare, per presentarvi il mio nuovo mondo.
Quello a cui assisterete non sarà più solo l’esecuzione di una semplice canzone: a Sanremo voglio portare quattro storie, quattro forme di omaggio, che rappresentino al meglio ciò che accade durante i miei live.
Ho deciso di osare, di azzardare, qualcuno potrà dire che sono pazzo: sono disposto a correre il rischio, certo che chi non comprenderà avrà comunque il mio rispetto.
Per tutto il resto… “Me ne frego”.
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