Manovra: Save the Children, misure approvate devono essere il primo passo di una strategia più ampia per una decisa riduzione delle disuguaglianze sociali che colpiscono i bambini

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L’Organizzazione analizza la manovra dal punto di vista dei bambini.
Nell’anno che volge al termine record negativi per povertà minorile e natalità, con più di 1,2 milioni di minori in povertà assoluta e 440 mila nascite in meno. In crescita la dispersione scolastica (14,5%) e al sud solo il 5% dei bambini può accedere al nido

“Alcune delle misure della manovra economica appena approvata rappresentano un primo passo necessario, ma non di per sé ancora sufficiente, verso un riequilibrio delle disuguaglianze sociali che colpiscono il futuro dei bambini e delle bambine”, ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

L’anno che si avvia alla conclusione, sottolinea l’Organizzazione, ha fatto registrare ancora record negativi sia per la povertà minorile, con più di 1,2 milioni di minori (il 12,5% del totale) in condizioni di povertà assoluta senza disporre dei beni indispensabili per condurre una vita accettabile, che per quanto riguarda la natalità, con meno di 440 mila nati nel 2018 (meno 18 mila sul 2017). Inoltre, la copertura dei servizi per la prima infanzia di qualità su tutto il territorio nazionale presenta ancora oggi troppe differenze a livello territoriale, con una copertura che raggiunge il 19,6% nei comuni del nord-est ma che si ferma a poco più del 5% al sud. Nel 2018, per il secondo anno consecutivo, risale poi la quota di giovani che abbandonano precocemente gli studi, attestandosi al 14,5%.

“Analizzando la manovra dal punto di vista dei bambini, è chiaro che i mancati investimenti in questi settori strategici avranno un effetto a lungo termine, producendo come in un circolo vizioso maggiore abbandono scolastico, fallimenti formativi, mancato accesso alle opportunità di relazione, sviluppo culturale e ricreativo e, in definitiva, maggiore povertà”, ha proseguito Raffaela Milano.

“Ề apprezzabile l’intento di sostenere le famiglie nel pagamento delle rette dei servizi educativi per la prima infanzia e il loro contestuale e progressivo aumento con la costituzione di un fondo che, come abbiamo fortemente sostenuto, concentrerà parte delle risorse verso i territori più deprivati, dove a partire dal 2021 verranno sperimentati servizi innovativi in grado di rispondere al bisogno di flessibilità espresso da sempre più famiglie, attraverso la riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati a causa del calo demografico. E’ indispensabile che questo tipo di investimenti strutturali sia coordinato con gli interventi di sostegno alla gestione ordinaria dei servizi e che sia attentamente monitorata la capacità di spesa effettiva dei fondi da parte dei Comuni, a partire da quelli che ad oggi hanno un’offerta di servizi pari quasi a zero”, ha affermato Raffaela Milano.

I servizi educativi per la prima infanzia sono fondamentali per ridurre il gap educativo che già a 3 anni pesa sui bambini e sulle bambine più svantaggiati dal punto di vista socio-economico e dovrebbero diventare dei veri e propri hub territoriali che garantiscano alle famiglie anche l’accesso ad un presidio comunitario multiservizi di riferimento. Dispiace invece, sottolinea Save the Children, che il congedo di paternità sia rimasto fissato a 7 giorni, e non a 10 come richiesto anche dalla Direttiva europea in materia di conciliazione della vita privata e lavorativa.

Importante anche la considerazione per i minorenni vittime di bullismo, cyberbullismo e violenza di genere, a favore dei quali vengono stanziati 3 milioni di euro per potenziare la formazione dei docenti per prevenire e contrastare questi fenomeni. Nel 2020 si attende inoltre l’approvazione della legge per garantire il diritto alla sicurezza scolastica per i circa 4 milioni e mezzo di studenti tra i 6 e i 16 anni che vivono in province in tutto o in parte rientranti in aree a rischio sismico. Dall’inizio dell’anno scolastico 2018-2019 ogni tre giorni si sono registrati episodi di distacchi di intonaco e crolli all’interno di edifici scolastici.

Della legge di bilancio l’Organizzazione apprezza l’attenzione dedicata al tema dei minorenni più vulnerabili, come i minori fuori famiglia, tra cui i minori stranieri non accompagnati, a favore dei quali la manovra ha previsto l’esenzione dal ticket sanitario. Istituito anche un Fondo per sostenere l’impegno assunto dagli oltre 3 mila tutori volontari iscritti a fine anno negli appositi elenchi dei tribunali per i minorenni, per il supporto degli oltre 6 mila minorenni stranieri non accompagnati presenti ad oggi nelle strutture di accoglienza del territorio. Tali misure, fortemente sostenute dall’Organizzazione, arrivano il giorno seguente all’adozione, dopo oltre due anni di attesa, di uno dei tre decreti attuativi previsti dalla L. 47/2017, in materia di protezione e accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.

Il 2020 sarà inoltre un anno decisivo per valutare gli effetti delle politiche messe in campo in tema di violenza sulle donne e sui loro figli. Un fenomeno la cui gravità è stata confermata dai dati del Rapporto BES 2019, secondo cui su 133 omicidi di donne più della metà sono avvenute per mano del partner attuale o del precedente. Importanti risorse sono state stanziate nel 2019 a favore delle vittime di violenza e degli orfani di femminicidio, ma anche in questo caso l’attuazione concreta è ancora tutta da verificare.

L’Organizzazione mette infine in evidenza la criticità in tema di risorse per la cooperazione allo sviluppo, che ancora una volta si dimostra non essere fra le priorità di Governo. Dalla legge di Bilancio non arriva infatti nessun segnale di ripresa rispetto al trend negativo che vede l’Italia sempre più lontana dal raggiungimento dell’obiettivo definito dall’Agenda 2030 di destinare all’aiuto allo sviluppo lo 0,7% del PIL, un’altra occasione persa, dunque, per sostenere milioni di bambini e bambine nel mondo.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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