Accolti finora quasi 11.150 minori soli, sostenuti attraverso attività di protezione e integrazione
L’Organizzazione: urgente procedere alla piena attuazione della legge Zampa, soprattutto per coloro che si avvicinano al compimento dei 18 anni e il cui percorso di inclusione sociale rischia di essere bruscamente interrotto
Dal 2009, circa 11.150 minori e neomaggiorenni migranti, arrivati in Italia soli e senza alcun adulto di riferimento al loro fianco, sono stati accolti nel Centro CivicoZero promosso da Save the Children a Roma, che celebra oggi il suo decimo anno di attività. Dieci anni in cui gli operatori del centro hanno incrociato le storie di minori, in alcuni casi poco più che bambini, in altri adolescenti, giunti in Italia da soli dopo viaggi spesso lunghi e pericolosi e che a CivicoZero hanno trovato la protezione e l’accompagnamento di cui avevano bisogno, avviando così il proprio percorso di inclusione nel tessuto sociale.
Dai servizi di prima necessità – come docce, abiti, alimenti – al sostegno legale e all’accompagnamento all’assistenza sanitaria, dai corsi di lingua italiana ai laboratori artistici ed espressivi, sino all’orientamento alla formazione e alla ricerca del lavoro e alle attività culturali: tantissime le attività mirate alla protezione e all’inclusione che, da dieci anni, i ragazzi che frequentano il centro di via Bruzi 14 nel quartiere San Lorenzo, gestito dalla Cooperativa CivicoZero e parte di un più ampio progetto a livello nazionale con strutture analoghe anche a Milano, Torino e Catania, hanno l’opportunità di frequentare, con il sostegno di operatori specializzati, educatori, psicologi, operatori legali e mediatori culturali.
“In tutti questi anni abbiamo assistito a profondi mutamenti nei flussi migratori che coinvolgono i minori, ma ciò che non è mai cambiato è la stessa forte domanda di protezione che giunge dai ragazzi, esito di percorsi spesso traumatici e dolorosi, unita a un altrettanto forte desiderio di inclusione. A queste necessità CivicoZero ha dato una risposta, fornendo innanzitutto un luogo sicuro e informale, in cui i minorenni e i neomaggiorenni potessero ritrovare lo spazio e il tempo per comprendere ed esprimere le proprie esigenze, vivere la propria adolescenza al riparo da rischi di sfruttamento e abusi, per progettare o riprogettare i propri percorsi di crescita”, ha dichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Un passo molto importante verso l’istituzione di un sistema organico di accoglienza e protezione per i minori stranieri non accompagnati in Italia è stato l’approvazione, nel 2017, della Legge 47/2017 (“Legge Zampa”), una normativa considerata un modello di riferimento a livello europeo, che è stata promossa e fortemente sostenuta da Save the Children e da tutte le più autorevoli organizzazioni di tutela dei diritti.
“Una legge all’avanguardia che ha dato vita all’impegno degli oltre 3.000 tutori volontari in Italia, che costituiscono oggi sia un punto di riferimento prezioso per i minori in tutela, sia una testimonianza quotidiana di impegno per una società più coesa e più giusta. Tuttavia, la legge deve ancora essere realizzata in tutti i suoi aspetti e ancora mancano atti fondamentali per l’attuazione, cruciali ad esempio per l’avvio del percorso sociale attraverso il primo colloquio in accoglienza, per il rilascio dei permessi di soggiorno e per l’accertamento dell’età.
Ề inoltre necessario affrontare con politiche dedicate la situazione dei ragazzi e delle ragazze che stanno per compiere i 18 anni e il cui percorso di inclusione sociale rischia di essere bruscamente interrotto”, ha affermato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.
Una volta fuoriusciti dai circuiti dell’accoglienza, infatti, i neomaggiorenni patiscono la mancanza di politiche di integrazione che ne considerino le specifiche esigenze a 360 gradi e la stessa ospitalità non va oltre, generalmente, alcuni mesi dopo il compimento dei 18 anni, con il rischio concreto che il percorso di inclusione realizzato fino a quel momento vada disperso. Una situazione ancora più critica, a Roma come altrove, per i neomaggiorenni che attendono mesi se non anni il parere delle istituzioni per la conversione del loro permesso di soggiorno o che hanno presentato richiesta di protezione internazionale durante la minore età, vedendosela però esaminare dopo il compimento dei 18 anni e rifiutare a seguito dell’entrata in vigore del decreto sicurezza.
“Il giorno del compimento del 18esimo anno d’età, generalmente una festa per gli adolescenti europei, è per questi ragazzi un momento difficile di passaggio a una condizione di incertezza nel percorso legale e di accoglienza, che incute loro molto timore anche nei mesi precedenti, come quotidianamente possiamo constatare nella relazione con loro anche a CivicoZero – ha proseguito Raffaela Milano -. Per questo è fondamentale assicurare il passaggio dei minori alla maggiore età in modo protetto e legale, come del resto previsto proprio dalla legge Zampa, perché si arrivi a una piena inclusione socio-lavorativa, non dimenticando le vulnerabilità di partenza e gli ostacoli affrontati da questi ragazzi e ragazze cresciuti lontano da casa”.
Degli 11.147 minori e neomaggiorenni accolti nel Centro in questi dieci anni, la maggioranza è composta da adolescenti maschi tra i 15 e i 17 anni e i principali Paesi di provenienza sono Egitto (34%), Afghanistan (22%) ed Eritrea (17%), seguiti in misura minore da Albania, Romania, Tunisia e Somalia. Dal 2011 ad oggi, inoltre, le unità di strada di CivicoZero hanno effettuato circa 5.850 interventi di contatto nelle situazioni più marginali e dove i minori si trovano in una condizione di maggiore vulnerabilità, esposti al rischio di devianza, abuso, sfruttamento sessuale o lavorativo. Nello stesso periodo sono stati intercettati oltre 6.000 minori in transito, tra i quali anche ragazze o minori molto più piccoli di passaggio nella Capitale con l’obiettivo di proseguire il loro viaggio verso il nord-Europa, che rappresentano circa il 12% del totale dei minori stranieri non accompagnati arrivati via mare in Italia in questo arco di tempo.
“Sarebbe necessario a livello territoriale e più ancora nazionale, investire su iniziative ponte tra l’accoglienza dei minori non accompagnati e la condizione dei neomaggiorenni con permessi per lavoro, studio o attesa occupazione”, ha affermato Ilaria Olivieri, Presidente della Cooperativa CivicoZero.
Le attività di protezione corrono sullo stesso binario delle tante iniziative promosse dal centro per sostenere i minori e i neomaggiorenni nel loro percorso di inclusione sociale nel nostro Paese, a partire dall’apprendimento della lingua italiana, con circa 1.030 ragazzi e adolescenti che dal 2013 hanno frequentato la scuola d’italiano.
Tra loro Komara, ragazzo guineano di 20 anni, in Italia dal 2017, membro della compagnia teatrale “Tokos” di CivicoZero e inserito in un percorso di formazione professionale grazie a una borsa lavoro. “CivicoZero è la nostra seconda casa, dove possiamo divertirci e risolvere i nostri problemi. È difficile soddisfare i ragazzi disperati senza genitori, ma qui ci hanno sempre aiutato ad essere grandi e a raggiungere i nostri obiettivi. Ci hanno aperto tante strade per il nostro futuro: la scuola, il lavoro, la musica, il calcio, la palestra e il teatro”, racconta Komara.
Il centro CivicoZero di Roma, che l’anno scorso ha raddoppiato i suoi spazi per poter garantire nel modo migliore lo svolgimento delle diverse attività, è realizzato grazie al prezioso sostegno di Fondazione Raimondo Biscaretti Di Ruffia e Fondazione Alta Mane Italia. Ringraziamo i nostri partner che hanno sostenuto Civico Zero Roma in questi 10 anni: Bolton, Cariplo, GSK, IKEA, Intesa San Paolo. Un ringraziamento speciale a Bvlgari partner storico e principale sostenitore del progetto.
Oltre a quello di Roma, i centri CivicoZero di Save the Children sono presenti anche a Milano e a Torino, rispettivamente dal 2014 e dal 2015, mentre nel 2018 sono iniziate le attività nella struttura di Catania, città che rappresentano i principali luoghi di transito e di permanenza dei minori stranieri in Italia. Solo nel 2018, i quattro centri CivicoZero a Roma, Milano, Torino e Catania hanno registrato complessivamente 1.453 nuovi ingressi, mentre sono stati 907 quelli registrati complessivamente da gennaio a fine ottobre di quest’anno, di cui 238 a Catania, 301 a Milano, 258 a Roma e 110 a Torino. Ragazzi e adolescenti che nel corso del 2019 sono stati coinvolti in numerosissime attività, come quelle di partecipazione, finora frequentate da 1.051 minori e neomaggiorenni, sessioni di consulenza legale (832), corsi di alfabetizzazione e lingua italiana (520) e laboratori artistici (354).
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