Senza nessun preavviso il Comune ha organizzato il trasferimento di diversi cani in una struttura già definita formalmente non adeguata a garantirne il benessere e la tutela della salute.
Rosati: ho scritto al Sindaco ricordandogli le sue responsabilità, se ci configurerà il reato di maltrattamento non transigeremo e sporgeremo le dovute denunce. Auspico un ripensamento da parte di Orlando.
Cinque mesi fa, grazie all’intervento dei volontari e dei NAS, la deportazione dei cani di Palermo fu scongiurata. Oggi, senza alcun preavviso, il Comune ha disposto nuovamente il trasferimento di 30 cani alla struttura Dog’s Town in provincia di Caserta, a oltre 700 km dalla loro città e dalle persone che finora li hanno accuditi. Come se non bastasse, una relazione tecnica stilata a seguito di un sopralluogo da parte del Presidente dell’Ordine dei Veterinari di Palermo ha chiaramente definito la struttura di destinazione non idonea a garantire il benessere degli animali.
“Ho scritto al Sindaco Orlando perché questa deportazione deve essere evitata in ogni modo”,dichiara con decisione Piera Rosati – Presidente nazionale LNDC Animal Protection. “In primo luogo gli ho ricordato che i cani sono esseri senzienti, abitudinari, e che si affezionano al luogo di residenza e alle persone che li accudiscono. In particolare ho saputo che l’intenzione sarebbe di trasferire proprio i più anziani che da più tempo sono accuditi presso il Canile di Palermo, il che sarebbe sicuramente una fonte di profondo stress e disagio.
Inoltre, la grandissima distanza non consentirebbe il monitoraggio del loro stato di salute psico-fisico né da parte del Comune – che comunque ne rimane il principale responsabile – né da parte dei volontari che da sempre si occupano di loro. È importante che il Comune si assuma la responsabilità di ciò che sta facendo perché, trasferire i propri cani in un posto dove rischiano di non ricevere le adeguate attenzioni, potrebbe configurare il reato di maltrattamento e su questo non transigeremo e sporgeremo le dovute denunce se necessario.”
“In ogni caso è incredibile e vergognoso che il Comune di Palermo non sia riuscito negli anni a organizzare la ristrutturazione del proprio canile intervenendo su un pezzo alla volta, spostando gli animali internamente alla stessa struttura. Questa incapacità dimostra fondamentalmente una mancanza di volontà e un disinteresse che non fanno onore a una città importante come il capoluogo siciliano”, conclude Rosati.
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