Lunedì 14 gennaio alle ore 20:00, presso l’Institut français – Centre Saint-Louis di Roma, in Largo Giuseppe Toniolo, si terrà la proiezione del film-documentario “Maman Colonelle” di Dieudo Hamadi, accompagnata da un dibattito con due operatori umanitari di Medici Senza Frontiere attiva nel paese dal 1977.
Una serata dedicata alla Repubblica democratica del Congo, per conoscere più a fondo questo paese non solo attraverso il cinema, ma anche grazie alla testimonianza diretta di chi ha lavorato in questo contesto di conflitto e continua instabilità.
Il film Maman Colonelle, ambientato in RDC racconta la figura del colonnello Honorine, una donna che lavora nella polizia congolese, dove è responsabile della protezione dei bambini e della lotta contro la violenza sessuale. Attraverso il ritratto di questa poliziotta di straordinario coraggio e tenacia, il film affronta la questione della violenza contro donne e bambini nella RDC.
Dopo il dibattito ci sarà la testimonianza di Francois Dumont, direttore del Dipartimento di Comunicazione e Advocacy di MSF Italia, che ha lavorato in diverse emergenze tra cui la Repubblica Democratica del Congo e Patrizio Carnevale, ostetrico romano presso l’ospedale Fatebenefratelli di Roma che ha lavorato per MSF oltre che in RDC anche in Repubblica Centrafricana e Cambogia.
“Le donne che arrivano nel nostro centro fanno ogni giorno i conti con le condizioni di vita precarie del Nord Kivu in Congo, da decenni colpito da continui conflitti. Le loro storie ostetriche sono segnate dal lutto e dalla sofferenza, la loro forza ti lascia senza parole“ racconta Carnevale. “Molte donne raggiungono il nostro ospedale già in stato di travaglio avanzato, alcune hanno lavorato fino a qualche ora prima o hanno camminato da sole per chilometri. Un giorno, una donna è arrivata stremata nel nostro ospedale, dopo essere fuggita con i bambini dal suo villaggio sotto attacco, li aveva lasciati nascosti in un bosco per correre a partorire in un luogo sicuro, attraversando da sola una zona molto pericolosa sotto il mirino di forze armate. Dopo il parto nell’ospedale di MSF ha dovuto prendere con sé il bimbo appena nato e scappare via”.
Medici Senza Frontiere lavora in RDC dal 1977 e fornisce assistenza medico-umanitaria alle vittime del conflitto e delle violenze, a persone sfollate e colpite da epidemie o pandemie come il colera, il morbillo e l’HIV/AIDS. MSF lavora nella regione del Gran Kasai dal 2017, fornendo assistenza gratuita alle vittime delle violenze in corso.
Da diversi decenni, MSF è anche in prima linea nella risposta alle epidemie di Ebola nel Paese: da ultima, l’epidemia scoppiata a maggio scorso nella Provincia dell’Equatore, dove MSF è subito intervenuta con la creazione di zone d’isolamento, centri per il trattamento e per la prima volta un intervento di vaccinazione, poi conclusasi a luglio e l’attuale epidemia scoppiata ad agosto in Nord Kivu, zona di conflitto dove è molto difficile operare.
MSF gestisce centri di trattamento Ebola a Mangina, Butembo e Tchomia, un centro di isolamento a Bunia, e un centro di transito a Beni. Conduce inoltre attività di controllo, prevenzione e sensibilizzazione nei centri di salute e tra le comunità colpite.
La serata di sensibilizzazione, organizzata dell’Institut français – Centre Saint-Louis, in collaborazione con il Gruppo di Roma di Medici Senza Frontiere, è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. I volontari del Gruppo di Roma saranno presenti per distribuire del materiale informativo.
MSF è la più grande organizzazione medico umanitaria indipendente e offre assistenza e cure mediche a popolazioni vittime di guerre, epidemie, catastrofi naturali in 72 paesi del mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace.
Il Gruppo MSF di Roma è nato nel 2008 per organizzare iniziative di sensibilizzazione e promuovere le attività dell’organizzazione in città e provincia. È costituito da volontari di ogni età e operatori umanitari, e non solo da personale sanitario. La partecipazione è aperta a tutti coloro che desiderano sostenere MSF dedicandole parte del proprio tempo
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