Segnalazioni totali cresciute del 55% rispetto al 2020. Preoccupazione per gli under 26.
La neuropsichiatra Gatta: «tra i giovanissimi in aumento autolesionismo e disturbi alimentari».
Lo psichiatra Pompili: «istruire i giovani a capire chi ha bisogno d’aiuto». I consigli dell’esperto per riconoscere i soggetti a rischio suicidio.
Sabato 10 settembre evento di sensibilizzazione di Telefono Amico Italia “Non parlarne è 1 suicidio” in 16 piazze italiane.
Segnalazioni relative al suicidio mai così alte come nel 2021. Sono state quasi 6.000 le richieste d’aiuto arrivate lo scorso anno a Telefono Amico Italia da persone attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate per il possibile suicidio di un proprio caro. Le richieste d’aiuto sono cresciute del 55% rispetto al 2020 e sono quasi quadruplicate rispetto al 2019, prima della pandemia. A preoccupare particolarmente il dato relativo ai giovani: il 28% delle richieste d’aiuto, arrivate alla linea telefonica o nella chat di WhatsApp di Telefono Amico Italia, è di under 26.
E il 2022 non sembra portare miglioramenti: nel primo semestre dell’anno le richieste d’aiuto sono state più di 2.700, il 28% di giovani fino a 25 anni.
I dati dell’organizzazione di volontariato, diffusi in occasione della Giornata internazionale per la prevenzione del suicidio, che ricorre il 10 settembre, accendono una luce su un fenomeno spesso trascurato ma che nel mondo è responsabile di circa 800.000 morti (Fonte: WHO, Suicide in the world 2019), una ogni 40 secondi.
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