Assoavi e Animal Equality incontrano il Ministero della Salute: dimostrato interesse per l’introduzione in Italia di tecnologie utili a migliorare il benessere animale nell’allevamento del pollame come l’“in-ovo sexing”
Assoavi e Animal Equality hanno aperto un dialogo con il Ministero della Salute, che in un incontro ha espresso interesse circa l’introduzione delle tecnologie in-ovo sexing in Italia.
All’incontro, a cui erano presenti diversi rappresentanti del Ministero, l’associazione di categoria dei produttori di uova italiana Assoavi ha spiegato il percorso intrapreso proprio con Animal Equality per studiare e introdurre l’in-ovo sexing in Italia, illustrando il lavoro in corso per la prima sperimentazione in Italia delle tecnologie in-ovo sexing presso un incubatoio italiano.
Dopo l’impegno pubblico preso a dicembre infatti, Assoavi sta supportando la sperimentazione della tecnologia AAT anche in Italia, come già fatto da altri produttori in diversi paesi, tra cui la Francia.
Animal Equality esprime soddisfazione per questo primo incontro con il Ministero della Salute e per l’impegno concreto dimostrato da Assoavi: produttori e Ministero infatti si sono dimostrati sensibili e consapevoli all’argomento, concordando si tratti di un problema che coinvolge l’intera filiera e su cui è necessario agire tempestivamente, adottando quanto prima le tecnologie disponibili per risparmiare queste vite.
Come si legge nella dichiarazione pubblica di Assoavi: «Assoavi incoraggia lo sviluppo di tecnologie per il sessaggio degli embrioni in-ovo (in-ovo sexing) e si impegna a promuovere queste tecnologie innovative presso gli associati della filiera uova non appena le tecnologie saranno commercialmente disponibili, applicabili ed economicamente sostenibili.»
Le inchieste pubblicate da Animal Equality e da molte altre organizzazioni per la protezione degli animali mostrano che i pulcini maschi che non trovano collocazione nelle filiere di accrescimento vengono eliminati appena nati.
Consapevoli di questa situazione, anche i produttori di uova italiani, come molti ormai in Germania, Francia e Olanda, hanno deciso di voler introdurre la soluzione attualmente esistente anche sul mercato italiano.
Ora però è necessario che tutti i Ministeri interessati – Ministero della Transizione ecologica, Ministero delle Politiche Agricole e Ministero della Salute – si impegnino perché queste tecnologie vengano introdotte nel modo più ampio e sostenibile possibile.
Scrivi a: redazione@viviroma.tv