La Calabria ancora una volta teatro di orrore con il macabro ritrovamento di una cagnolina massacrata di botte in pieno centro del paese.
Le indagini potrebbero essere aiutate dalle riprese delle telecamere di sorveglianza ma LNDC chiede anche la collaborazione di chiunque possa avere informazioni utili. Rosati: ancora una volta chiediamo pene più severe per chi si macchia di tutta questa violenza.
Ancora orrore in Calabria, la terra dove furono uccisi Angelo e tanti altri animali senza colpa. Questa volta è toccato a una cucciola di appena 3-4 mesi, trovata appesa per una zampa alla porta di un locale commerciale chiuso da tempo. Il proprietario di un’attività vicina l’ha trovata così la mattina del 24 novembre e ha subito chiamato i Carabinieri. Sul posto è intervenuta anche una veterinaria della ASL che ha accertato che la piccola, senza microchip, era stata massacrata di botte fino a ucciderla.
“Non ho più parole per commentare atti di questo genere”, afferma sconsolata Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Cosa potrà mai aver fatto una cucciola di 3-4 mesi per meritare una fine tanto crudele? Cosa spinge queste persone a una ferocia tanto immotivata e pericolosa? Gli animali purtroppo restano sempre gli esseri più indifesi davanti alla cattiveria umana e ogni giorno contiamo le vittime di una carneficina che sembra non avere mai fine. Ancora una volta mi appello alla politica affinché vengano finalmente inasprite le pene per questi crimini così efferati, per avere finalmente giustizia per le vittime e per prevenire altra violenza dato che i personaggi in grado di fare una cosa del genere rappresentano un pericolo per tutta la società. In particolare, il Ministro Costa e il Ministro Bonafede alcuni mesi fa si erano espressi in tal senso ma finora è ancora un nulla di fatto”.
La vicenda ora è nelle mani dei Carabinieri che stanno conducendo le dovute indagini e probabilmente potranno avvalersi delle immagini di alcune telecamere di sorveglianza della zona per risalire agli autori di questo orribile gesto. LNDC si unisce alla denuncia e si costituirà parte civile nell’eventuale processo e chiede a chiunque abbia informazioni utili di contattare le forze dell’ordine locali per aiutarle a dare un volto e un nome a questi spietati assassini.
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