Yemen: Save the Children, sette persone uccise in un bombardamento dell’ospedale supportato dall’Organizzazione

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Tra le vittime quattro bambini, un operatore sanitario e un addetto alla sicurezza

Sette persone, tra cui 4 bambini, sono state uccise oggi nel corso di un raid aereo che ha colpito un ospedale sostenuto da Save the Children, mentre altre due persone risultano disperse.

Alle 9,30 di questa mattina un missile ha colpito un distributore di carburante vicino all’ospedale rurale di Ritaf, a circa 100 kilometri da Saada, nel nord-ovest del Paese, sostenuto da Save the Children.

L’ospedale era aperto solo da mezz’ora e molti pazienti e il personale stava ancora arrivando, in attesa di una mattinata intensa. Sembra che il missile sia caduto a meno di 50 metri dall’edificio principale della struttura ospedaliera. Tra le vittime un operatore sanitario, che ha perso la vita insieme ai suoi due bambini. Nell’attacco in cui hanno perso la vita anche altre due bambini e un addetto alla sicurezza, sono rimaste ferite altre otto persone.

L’attacco avviene nel giorno del quarto anniversario dell’inizio dell’escalation del conflitto in Yemen. Save the Children, l’organizzazione che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, proprio nei giorni scorsi aveva denunciato che nell’ultimo anno, 37 bambini ogni mese hanno perso la vita a causa delle bombe straniere, richiedendo un’indagine urgente su queste atrocità.

“Siamo scioccati e atterriti da questo attacco oltraggioso. Bambini innocenti e operatori sanitari hanno perso la vita in quello che sembra essere stato un attacco indiscriminato a un ospedale in un’area densamente popolata. Attacchi come questi sono una violazione delle leggi internazionali”, spiega Helle Thorning-Schmidt, CEO di Save the Children International, che ha visitato le strutture sanitarie dell’Organizzazione in Yemen lo scorso anno. “Questo ospedale è solo uno dei tanti supportati da Save the Children in tutto lo Yemen, per offrire aiuti salvavita in quello che oggi è il peggiore paese al mondo dove essere bambini. Al contrario, questi bambini hanno il diritto di essere al sicuro nei loro ospedali, nelle loro scuole e nelle loro case. Eppure continuiamo a vedere un completo disprezzo da parte di tutte le parti in guerra nello Yemen per principi universali, come il fatto che i bambini devono essere protetti. Dobbiamo assolutamente fermare questa assurda guerra sui bambini”.

Save the Children, che supporta l’ospedale colpito e sostiene i costi del suo staff, chiede l’immediata sospensione delle vendite di armi alle parti in conflitto nello Yemen, dove i bambini continuano a essere uccisi e mutilati indiscriminatamente.

L’Organizzazione chiede inoltre che vengano applicate tutte le pressioni diplomatiche a tutte le parti coinvolte nel conflitto per risolverlo attraverso consultazioni e negoziazioni, e per coloro che commettono violazioni del diritto internazionale.

In Italia, Save the Children ha lanciato una petizione pubblica on line – disponibile al sito www.savethechildren.it/StopArmi – per chiedere al nostro Paese di fermarne immediatamente l’esportazione di armi alla Coalizione Saudita che vengono adoperate per attacchi indiscriminati contro i bambini.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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