di Matteo Vieille Rivara
A frappè
Massimo era un essere umano speciale, una contraddizione vivente, intelligente e scemo, volgare e sensibile, colto e ignorante, una persona autentica nel senso più profondo del termine. Non c’era filtro o artefatto nel modo in cui si presentava al pubblico e questa sua indiscutivile sincerità è stata la ragione principale del suo successo.
“Ho scoperto Massimo marino e la sua ignobile (come lui amava devinirla) trasmissione televisiva durante l’adolescenza, quando più di una volta mi ha fatto compagnia durante le mie lunghe nottate insonni.
Mi attraeva l’atmosfera di totale anarchia che il ViviRoma trasmetteva, una libertà d’espressione difficilmente riscontrabile in qualsiasi altro programma di allora, come di oggi. Il ViviRoma era un carnevale variopinto di personaggi improbabili e Massimo Marino era il Virgilio che guidava lo spettatore tra le prieghe delle notti romane, rivelando un’umanità spesso sorprendente e affascinante”
M.V.R.
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