Teatro Portaportese
Di Carlo Picchiotti
Con Paolo Perinelli, Fabio Orlandi, Angela D’Onofrio, Ines Le Breton, Maria Adelaide Terribili
Regia Beatrice Gregorini
Aiuto regia Anna Piscopo, direttore tecnico Rocco Donati, foto e video Edoardo Caminiti, costumi Giuseppe Santilli
Ci troviamo in un appartamento con una coppia attempata alle prese con i propri bisticci e manie. Sono Paolo Perinelli e Maria Adelaide Terribili. Con questa classica ma buffa coppia vive una collaboratrice domestica russa interpretata da Ines Le Breton.
Ho già apprezzato questi artisti in passato in ruoli comici, ma li ricordo soprattutto per quelli drammatici dove hanno espresso il loro charme, la forte personalità e tempra. Vederli trasformati in simpatiche caricature, mentre indossano delle parrucche dalle capigliature improbabili e dei costumi particolarmente eccentrici, stride simpaticamente con il ricordo di quelle interpretazioni seriose.
Insieme a loro troveremo un’altra coppia formata da Angela D’Onofrio e Fabio Orlandi; lui lo troveremo cimentarsi in due fratelli gemelli identici per aspetto ma opposti nel carattere, entrambi molto divertenti. Lei, una simpatica bonaccione.
Le due coppie di amici si ritrovano nel salotto di una casa per pianificare una vacanza in Turchia.
Paolo è un marito sarcastico, petulante, ipercritico e stanco della vita e forse ancora di più della monotonia del matrimonio. Ancora attratto dalle donne, manifesta comicamente i suoi pruriginosi interessi verso il gentil sesso.
Attore di caratura, Paolo si cimenta in questo ruolo proponendo un suo modo di fare comicità attraverso un mix di simpatia ed antipatia dall’ efficace risultato. Esilarante con il suo parruccone e gli improbabili abiti estivi alla Gianburrasca, dà pepe alla storia.
Maria Adelaide è la moglie ancora piacente. Più seriosa, organizzata, ponderata e posata, è paziente e tollerante con i modi burberi e talvolta cafoni del marito. Un personaggio realistico, forse l’unico veramente sobrio e serio della carovana.
Rassegnata, cerca di conciliare le esuberanze del marito con la sua materna attenzione, rinfacciandogli di tanto in tanto con stoccatine pungenti (e comiche) le sue esagerazioni. Proprio per questo ruba risate a tradimento.
Angela è una sua amica, un’ochetta giuliva prorompente e divertentissima in continua ricerca di una relazione intima, che però non arriva visto che punta sempre sul cavallo sbagliato. Finisce così per sfogarsi con degli esilaranti piagnistei e riversare il suo affetto sul cagnolino.
Si presenta con una panoplia di costumi che la rendono irresistibilmente simpatica; il resto è in mano alla sua sviluppata mimica, agli atteggiamenti e alla sua sana comicità che concentra efficacemente in un personaggio dal marcato dialetto marchigiano. Ingredienti che, a mio avviso, ne fanno il personaggio portante della commedia.
Poi c’è Fabio Orlandi, il giovane organizzatore del viaggio di cui Angela è invaghita, peccato sia gay e lei non l’abbia capito… Lui impersonerà anche il fratello gemello meno frivolo ma con la zeppola, così vistosa che quando parla innaffia tutti; atteggiamenti e parlata ne fanno un altro personaggio dalle sfumature interessanti.
Colpisce quando cambia repentinamente pelle incarnando due caratteri diametralmente opposti: uno delicato ed effemminato e l’altro timido con seri problemi logopedici. Scippa così risate al pubblico divertito.
Ines è una colf russa, austera, autoritaria e seriosa. Ha il volto imperturbabile e i modi bruschi che la rendono quasi antipatica.
Poco padrona della lingua, prende fischi per fiaschi creando continuamente equivoci e situazioni imbarazzanti. Paradossalmente svelerà un’inaspettata doppia personalità passando dal ruolo che ricorda due governanti piuttosto conosciute: la signorina Rottenmeier del cartone animato Heidi e la Frau Blücher di Frankenstein junior, che improvvisamente si trasforma in una sorta di Ape Maya buffissima!
Ines anni fa mi colpì proprio quando interpretava una governante in un dramma di Cechov. Ora sembra riproporre quel serioso ed austero personaggio trasformandolo goliardicamente in uno più scanzonato e beffardo con maestosa seriosa comicità.
Vedo una certa affinità tra Fabio e Ines. In questo repentino cambio di ruoli si barcamenano efficacemente portando sul palco figure alquanto diverse.
Insomma, dopo la conoscenza di questo eterogeneo quanto improbabile gruppo ricco di caratteri piuttosto animati e dagli approcci confusionari, i nostri partono finalmente per una vacanza rocambolesca proposta attraverso una simpaticissima proiezione prodotta dall’intelligenza artificiale. Saranno così immortalati come in cartolina i momenti salienti dell’esperienza vacanziera turca. Idea inaspettata, originale e ben eseguita.
I nostri ci appaiono trasformati, con l’aiuto di questa tecnica, in maniera realistica in situazioni che non possono non portare euforia nello spettatore.
La seconda parte si concentra sui postumi della vacanza nei partecipanti, che conducono a uno sfogo reciproco e divertente. Nella storia sono inserite varie situazioni quotidiane come la stanchezza del matrimonio, la ricerca di un partner ideale, la diversità di genere, l’integrazione sociale, l’amore-odio per gli animali domestici. Tematiche interessanti che però spiccano appena, forse un po’ troppo soffocate dalle vicende.
Lo spettacolo è gradevole e leggero, ha un testo semplice e non ambizioso che vuole divertire il pubblico attraverso battute semplici, gag, balletti usati come stacchetti, simpatici ma forse inseriti forzosamente. I personaggi sono squisitamente caricaturali, buffi, simpatici e talvolta grotteschi, che la regia cerca di sfruttare al meglio attraverso le capacità del valido cast.
Scrivi a: redazione@viviroma.tv