Āsma, la mia fuga da Kabul

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Teatro Marconi

Doppio appuntamento stasera al festival estivo promosso dall’instancabile Teatro Marconi, questa oasi dell’arte nell’estate romana che per tutto il mese di luglio propone spettacoli ed incontri letterari sia all’aperto che all’interno. Il giardino ci accoglie con l’opportunità di un’apericena all’insegna dell’ arte e della cultura.

Il primo appuntamento è alle 19.00 con Āsma e il suo libro. Un diario di cinque giorni intitolato “Āsma, la mia fuga da Kabul”, edito da Neri Pozza, che racconta della fuga della ragazza, insieme al marito, dall’Afghanistan occupato dai talebani la scorsa estate. Presenta Tiziana Sensi, mentre Alice Corti fa da interprete e lettrice di alcune pagine del libro. La voce “off” del video promozionale dell’evento è di Caterina Gramaglia.

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Alla presentazione sono presenti anche il Professor Luciano Monti con sua moglie Monica Sensi, che si sono adoperati per l’espatrio di Āsma e la sua accoglienza qui in Italia.

La storia è struggente, l’ho seguita lo scorso anno in una trasmissione in tv. Conosciamo le vicende di Āsma bloccata in casa in attesa di poter raggiungere l’aeroporto di Kabul mentre i talebani dilagano in città, e viviamo con lei il timore di sentir bussare alla porta e cadere nelle loro mani, consapevole di essere ad un passo dalla salvezza ma terrorizzata perché rischia di perdere tutto in una manciata di secondi. Tutto questo mentre il professore dall’Italia cerca di comunicare con mail e messaggi su wattshapp, aggiornando Āsma per tranquillizzarla, quando può, o forse anche di nasconderle i passaggi più critici per non agitarla. Intanto i nostri carabinieri si impegnano, nel caos di quei giorni, in una missione difficilissima… E finalmente eccoli, dopo tre giorni di viaggio, un periodo di quarantena, un soggiorno obbligato in un centro di accoglienza, insieme ai loro salvatori Monica e Luciano. Tradotta dall’inglese all’italiano dall’interprete, con gli occhi lucidi e a tratti le lacrime Āsma ci ricorda quei giorni, con un pensiero sempre ai suoi familiari, ancora a Kabul.

Tiziana Sensi è stata una perfetta padrona di casa; accogliente, sensibile e delicata, ha posto alcune domande ad Āsma durante la lettura di alcuni passi del suo libro, e ha intervistato Monica Sensi per farci conoscere la storia delle operazioni che hanno portato alla salvezza. Alla fine della presentazione, Tiziana ha invitato il pubblico a porre delle domande alla protagonista della serata. Hanno perciò preso la parola due donne, entrambe insegnanti, tra cui la mia compagna che mi rende tanto orgoglioso, che hanno parlato brevemente del lavoro svolto con i loro ragazzi a scuola durante il periodo in cui gli afghani tentavano con ogni mezzo di fuggire dal loro Paese. Hanno sottolineato la forte partecipazione emotiva degli studenti e il desiderio di conoscere meglio quello che stava accadendo ai loro coetanei, e in particolare alle bambine e alle donne, a qualche migliaio di chilometri dall’Italia.

Alla fine dell’incontro Āsma si è fermata per delle foto insieme ai convenuti e ha lasciato una dedica a chi ha deciso di acquistare il suo libro.

Il secondo appuntamento della serata è invece alle 21.00 con il bellissimo monologo del grande regista e attore Claudio Boccaccini (che ho visto commuoversi al racconto di Āsma) dal titolo “La foto del Carabiniere” (strana e curiosa combinazione, in entrambe le storie si parla di eroici carabinieri). Ma ne parlerò nel prossimo articolo.

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