Fontanone del Gianicolo
Di e con Tiziano Storti e Massimo Cecco vecchi
Dopo che lo spettacolo del primo luglio è stato cancellato per il maltempo, Tiziano e Massimo ripropongono la serata a base di allegria e genialità in questa calda estate romana, ai Giardini dell’Acqua Paola, nella stupenda cornice del Gianicolo.
È sold out, e come non potrebbe essere altrimenti? I due sono molto seguiti perché sanno come intrattenere e divertire il pubblico.
Riesco, con un pizzico di fortuna, a partecipare alla serata. Adoro questi due simpatici folli!
Per chi non li conoscesse (mi dispiace per lui), sappia che sono attori improvvisatori. Mi spiego meglio: Tiziano e Massimo salgono sul palco e improvvisano. Appena qualche abbozzata linea guida e il resto viene da sé, nasce dalla fantasia e dall’esperienza. Non c’è neanche l’ombra di un copione. Il pubblico quindi è parte attiva, viene preso simpaticamente di petto e coinvolto. Basta dire ai due una decina di parole o proporre un argomento di cui parlare, e loro partono con infinita fantasia e genialità portando avanti uno spettacolo esuberante che partorisce le storie più assurde, sempre divertentissime.
Due mattacchioni simpaticissimi ed estrosi, due artisti ricchi di inventiva, ma soprattutto imprevedibili con la loro fervida fantasia. Si potrebbe vederli per decine di volte perché propongono sempre cose diverse.
Tra i vari momenti, un picco si raggiunge con la storia d’amore. Tra il pubblico c’è una coppia giovane in cui lui lavora come mago nelle feste per bambini e lei come fornaia… narcolettica… Credo che neanche la fantasia di Tiziano e Massimo avrebbero potuto partorire una storia d’amore più strampalata. Quello che succede in questo sketch è assolutamente esilarante, e il pubblico ride a crepapelle.
C’è poi con la storia di una signora che ha bisogno di un auto spurgo a casa sua… Durante l’esibizione, il pubblico lancia letteralmente delle parole a caso che i nostri inseriscono nella vicenda con grande maestria.
Poi vengono invitate due persone sul palco che devono fungere da rumoristi e inserire rumori per accompagnare una folle storia… non è possibile immaginare quello che ne esce! Un’altra storia usa una sequenza di frasi partendo in ciascuna da una lettera dell’alfabeto per poi tornare indietro. Un bel lavoro di memoria e fantasia, il tutto usando Shakespeare come contenuto. I due artisti, così ottengono una versione piuttosto comica dell’autore inglese.
L’ esercizio di stile, invece, consiste nell’inventare una storia per riproporla con stili teatrali o cinematografici differenti e utilizzando i vari dialetti italiani. La storia si ispira a una seduta da un’estetista orientale che deve fare una ceretta al cliente… Fantastica la sceneggiata napoletana, che poi si trasforma in siciliana, marchigiana, sarda, milanese, calabrese e, dulcis in fundo, sudamericana. Esilarante! Mimica, battute, gestualità e idee fantastiche.
Avrete capito che uno spettacolo di questo duo è impossibile da prevedere, il pubblico si diverte anche perché viene spesso preso in causa ed invitato a partecipare, rendendo particolarmente viva e ricca la performance. Si va via con le mandibole indolenzite…
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