Coppia aperta, quasi spalancata

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TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (la rinascita del teatro)

di Dario Fo e Franca Rame con Giancarlo Porcari e Manuela Bisanti, regia di Matteo Vacca
Orto botanico di Roma

Siamo all’imbrunire e la magnifica cornice che questo parco botanico offre, un polmone verde di Roma sito nel cuore di Trastevere, si spegne delicatamente nel buio.

Si accendono le luci del palco, l’esibizione della nostra super coppia sta per iniziare.

Il pubblico è numeroso, fa piacere vedere tante persone affamate di teatro. La serata è all’aperto, la temperatura gradevole…

Ora tutto è in mano alla magica coppia Porcari-Bisanti.

Io non ho dubbi su di loro, è come puntare su dei cavalli vincenti; il successo è scontato, come potrebbe essere il contrario? Ho questa sicurezza prima ancora di sedermi e nel proseguo della serata ne avrò la conferma.

Sul palco c’è una particolarissima ambientazione, la scenografia sembra fatta da una versione in legno e tela dei Lego.

I nostri, mentre recitano, smontano, rimontano, mescolano, dividono, uniscono e separano di continuo le parti che virtualmente trasformano in stanze, porte, finestre, mobilia. Poi, dai vani nascosti di questi pezzi, estraggono oggetti per completare scene di ogni tipo e che sembrano uscire dalle tasche senza fondo di Eta Beta.

La scenografia dunque viene adeguata allo stato d’animo dei due, che è in continuo mutamento, come a voler rappresentare la metafora della vita; i nostri si muovono rincorrendola o vi si adattano. Come dei giocolieri trasformisti, ginnicamente si muovono sul palco e mentre recitano, come dei bimbi ricchi di fantasia costruiscono le scene con quel poco che hanno a disposizione. Sempre concentrati sulla loro parte, che egregiamente sostengono, si impegnano in un estenuante tour de force per ricreare l’idea della mutevolezza della vita che vorrebbero trasformare, ma che invece trasforma loro.

Toccano il nostro animo con le loro vicissitudini, ma soprattutto ci divertono, con una commedia che parla di una coppia che vorrebbe essere moderna ed aperta, ma che non ci riesce.

Questa è la forza dello spettacolo, scritto ed interpretato negli anni ’80 dalla mitica coppia Fò-Rame, e che i nostri riportano alla ribalta aggiungendo un tocco personale, ravvivandola, riaccendendola e caricandola di nuova vitalità e di luce propria. Sono sicuro che i loro ideatori sarebbero orgogliosi di questo omaggio che Manuela e Giancarlo, con tanta passione e rispetto, ripropongono e che, pur ricalcando l’originale, arricchiscono con l’aggiunta di un sapore più moderno, colorato di nuove sfumature che solo loro potevano essere in grado di fare. Tutto è possibile grazie alla bravura, alla simpatia e al dinamismo che dimostrano costantemente durante lo spettacolo.

coppia apertaLui, grande marpione e donnaiolo, vorrebbe, visti i tentativi (improbabili) di suicidio della moglie, instaurare un rapporto diverso, quello della coppia aperta, per mettersi in pace con la propria coscienza ( ma anche perché fondamentalmente ama la moglie) e continuare la sua vita da seduttore. Cerca dapprima di coinvolgere la donna nei suoi tradimenti facendoli compiere a lei, ma la moglie caratterialmente non è predisposta a questo tipo di vita. Dunque si sforza ad adattarsi, poi però, quando anche lei si sta per abbandonare rassegnata a questa nuova esperienza e comincia a trovare la sua dimensione grazie ad un’ interessante conoscenza, ecco che allora cominciano i guai. La gelosia di lui emerge riaffiorando attraverso i sensi di colpa che si manifestano in scenette esilaranti.

Che altro dire? Ho visto questi due artisti insieme in passato o con altri colleghi, sempre brillanti e padroni del palco, ma in coppia… Grazie alla loro sintonia e all’ affiatamento sono irresistibili. Sono bravi, bravi davvero, ogni singolo momento della loro recitazione è farcito con espressioni buffe e realistiche, che si adattano ad ogni circostanza voluta dal copione in maniera credibile. Parlano con il corpo, con il viso oltre che con il tono di voce che si manifesta in mille sfumature, in un continuo crescendo di emozioni.

Tengono il palco e trattengono il pubblico incollandolo alla sedia dall’inizio alla fine dello spettacolo, senza mai vacillare, senza mai manifestare un minimo calo di tono. E non è facile, visto anche l’impegno fisico che sono costretti a sopportare per modificare continuamente la scena dando vita a trasformazioni geniali.

Un plauso particolare va proprio a chi ha ideato la scenografia, Lina Zirpoli e Giovanni Valmigli.

Altra menzione va a Valerio Boni, che interviene nelle vesti di amante della donna e appare solo nel finale.

Un’altra figura importante che ha contribuito alla riuscita dello spettacolo è sicuramente quella di Matteo Vacca, il regista. Un collega attore molto valido, con cui i nostri hanno spesso collaborato. È grazie alle sue premure, consigli e sostegno che la nostra super coppia ha potuto dare il meglio di sé stessa.

Bravi, divertenti, ginnici, istrionici, geniali.

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