“Dado a tutto tondo”

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Area Roma
Parco del ninfeo dell’Eur

Seguo Dado con affetto ogni volta che posso e mi diverte sempre con il suo approccio comico molto personale. È in grado di usare qualsiasi tema e avvenimento, che sia personale o inerente alla società, alla politica, al costume, e renderlo divertente, piccante, stimolante, inducendo la platea anche alla riflessione, sempre con il sorriso.

L’ho visto poco tempo prima del matrimonio con la sua compagna e manager, la deliziosa e affabile Alessia, ad un suo spettacolo; poi di nuovo tra il pubblico a teatro. Sempre presenti, sorridenti e disponibili, Alessia e Dado accolgono gli ammiratori con dedizione, chi per un selfie, chi per scambiare due parole.

Oltre che riconoscere il talento di questo artista e le capacità organizzative di Alessia, senza dimenticare la loro dolce figlia Alice, dotata di una voce superba con cui spesso accompagna il padre negli spettacoli. Insomma, il successo non ha snaturato l’essenza di una bella famiglia e dell’artista.

Mi piace, quando è possibile, approfondire la conoscenza di una persona dello spettacolo, vederlo muoversi durante le prove con gli altri colleghi, con lo staff, i tecnici e i fans. Queste occasioni mi offrono una visione più allargata della persona, oltre che dell’artista per poterne scrivere meglio.

Tra queste pagine troverete anche un’intervista a cui sono molto affezionato fatta poco prima della serata al Teatro Brancaccio lo scorso inverno, di cui allego il link:

Intervista a Dado

Il Parco del Ninfeo è un confortevole spazio all’aperto a ridosso dell’ EUR, aperto in estate fino a fine settembre, che offre vari spettacoli.

Dopo uno scioglilingua iniziale al fulmicotone che sottolinea (se ce ne fosse ancora bisogno) la preparazione e la genialità comica di questo artista, si prosegue affrontando vari temi che spaziano tra riferimenti storico archeologici e i lavori infiniti che bloccano la viabilità di Roma. Dado riesce ad associare a suo modo un noto costruttore romano con l’imperatore Vespasiano, a cui dobbiamo la realizzazione del simbolo della capitale, l’Anfiteatro Flavio.

dadoNonostante molti spettatori a causa delle previsioni metereologiche avverse abbiano dato forfait, l’artista indomito scherza con i pochi presenti con la sua indiscussa professionalità e fa delle sue idee geniali uno spettacolo da salotto familiare intrattenendoci per quasi due ore.

È evidente, nonostante i suoi gloriosi quarant’anni di carriera, come ancora ami il suo lavoro e il pubblico. Lo coccola, lo intrattiene e lo coinvolge con la stessa passione ed attenzione degli esordi. Peccato per chi non è venuto, non sa cosa si è perso!

Simpatici gli aneddoti generazionali, così come le varie digressioni sul gergo romano a confronto con la lingua italiana. Con una breve parentesi sulla religione e i santi, strappa applausi e risate, poi imbraccia la chitarra e indossa l’immancabile camicia leopardata che ci riporta ai suoi indimenticabili esordi, reinterpretando famosi brani del repertorio italiano e modificandoli con testi che trattano l’attualità, la sessualità, il rapporto con i figli e le nuove generazioni… Immancabile è il personaggio del cinese che canta “Tu vuò fa l’americano”! E ancora la digressione sul political correct e altri simpatici aneddoti sull’arte e la cultura.

dadoMentre lui si esibisce, al vento forte si unisce la pioggia. E allora cosa escogita questo folle artista? Ci invita tutti a salire sul palco al riparo per un finale tète a tète!

Come al solito Dado sorprende rompendo gli schemi, sa come entrare in confidenza con i presenti e creare l’ atmosfera della serata tra amici in riva al mare, quando davanti ad un falò si cantano e ci si racconta.

Dopo una rapida carrellata che passa da Pappalardo a Raf, si arriva a “Il tempo di morire”, che viene completamente stravolta e ripulita dal velato maschilismo patriarcale del testo originale.

Stessa cosa per “Grande, grande, grande” il brano interpretato da Mina, analizzato in chiave comica per far emergere la dipendenza affettiva della donna dall’uomo.

Il finale riserva una sorpresa: Gabriele ci propone un nuovo brano ancora inedito. Senza timore di poter essere mal interpretato, soprattutto da maliziosi e haters, ci descrive con la sua classe pregna di ironia gli atteggiamenti, i gusti, le abitudini che distinguono l’eterosessuale dall’ omosessuale. Lo fa in maniera intelligente e divertente, scardinando ogni preconcetto e abbattendo ogni pregiudizio, armato solo di sorriso.

È la terza volta in un anno che vedo Dado sul palco trovandolo sempre in forma, frizzante, irresistibile, perspicace, capace di inserire tra i suoi cavalli di battaglia sempre delle esilaranti novità e riuscendo a rendere così ogni serata irripetibile.

Dado è un innovatore con uno sguardo sempre attento sulla realtà che lo circonda. Realtà che sa interpretare e poi plasmare per poter essere inserita efficacemente nelle sue proposte, non solo per divertire ma anche per far riflettere.

Tenetelo d’occhio e non perdetevi i prossimi appuntamenti in programma a Roma al Teatro Olimpico, al Teatro Tirso Molina e al Teatro Domma.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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