TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (passato il Natale, verso nuove varianti)
di e con Giulia Nervi
al “Pierrot Le Fou”
Ho conosciuto e seguito Giulia grazie ad “I Nasoni raccontano” ideato dalla “Città Ideale”. Si tratta di teatro itinerante, che propone per i quartieri di Roma spettacoli divertenti e coinvolgenti. Giulia ha fatto parte di questo progetto ed è li che ho cominciato a seguirla ed apprezzarla come artista. Stasera finalmente la potrò ammirare in una serata tutta sua. Divertente, autoironica, simpatica, poliedrica, con lo pseudonimo di Marty Maraschino, si propone come cantante, attrice, presentatrice e comica. Alle spalle ha molte interessanti esperienze acquisite nel mondo dello spettacolo.
Il locale di stasera è nel cuore del Pigneto, quartiere multietnico, molto piccolo ma accogliente; è arredato a mo’ di soggiorno con tavolini, sedie e divani a disposizione dei convenuti. Sono fortunato, tra il pubblico c’è anche un attore teatrale che apprezzo moltissimo: è Yasser Mohamed, non so quante volte l’ho già visto sul palco! In “Che disastro di commedia”, “Che disastro di Peter Pan”, “Dracula crazy reading”, “I 39 scalini”, “Luci della ribalta” … Continuo? Persona squisita e disponibile con la quale ho amabilmente chiacchierato del suo lavoro e del mondo dello spettacolo, in attesa dell’arrivo in scena di Giulia.
Apre la serata Daniele Bassi con la sua comicità acida improntata sul sesso, che rompe il ghiaccio con il pubblico. Riscalda ed intrattiene i presenti per poi passare la palla alla nostra Giulia, che arriva con la sua chitarrina o, meglio, con il suo ukulele. Da subito esuberante, trascinante, coinvolgente, scivola e si insinua tra quelli che sono i nostri luoghi comuni sull’amore, i rapporti con l’altro sesso e la sua totale mancanza di senso materno. Con questi ingredienti, costruisce il suo divertente spettacolo inframmezzato da canzoncine comiche da lei scritte e cantate con una profonda e melodiosa voce. Giulia è molto ironica, parla della sua situazione sentimentale, anzi della difficoltà di averne una, dei tipi di uomo che incontra, di quanto siano buffi, improbabili e assurdi, arrivando a stilarne un elenco dopo averli catalogati in varie divertenti ed azzeccate tipologie, grazie alle foto “invitanti” che questi disseminano sui social sperando di fare breccia nel cuore di qualche fanciulla. Davvero esilarante!
Ora mi trovo ad un bivio a scrivere su di lei. Giulia ha una carica ed una simpatia molto particolari e personali, i suoi aneddoti sembrano partoriti dalle amare esperienze di vita con le quali ha imparato a riderci su. Oppure, magistralmente attraverso la sua ironica recitazione, semplicemente finge quella velata nostalgia e melanconia che credo di percepire come il semplice frutto di un suo intelligente modo di fare comicità, chissà… Grazie alla sua forte carica artistica, alla sua preparazione e all’ evidente esperienza acquisita, con gusto ed efficacia, senza mai scendere di tono e con un ritmo incalzante riesce a farci divertire, rapendoci. Il mio dubbio però rimane per il modo in cui sul palco parla di se stessa, per come riesce a ridere e a farci ridere grazie ai suoi racconti infarciti di forte autoironia. A volte mi sembra che utilizzi il pubblico per esorcizzare questo suo lato oscuro. Lo spettatore può solo amarla per questa sua schiettezza, freschezza, allegria ed innata simpatia con un tocco nostalgico e malinconico. Ma ripeto, questa è solo una mia sensazione. Rimane che Giulia ha un forte impatto sul pubblico, risulta subito simpatica, è amabile, ha sempre la battuta pronta anche quando improvvisa. Sbatacchia i presenti, li strattona, sa cogliere il loro imbarazzo e le loro titubanze che usa per ravvivare e vivacizzare lo show. Sa coinvolgere il pubblico non dandogli respiro, lo butta in mezzo a quel vortice che ha creato fatto di battute sagaci, pungenti e divertenti, condite con la sua grande espressività senza fine. È brava e sa come proporsi, ha una chiave tutta sua per coinvolgere e divertire ed ha sviluppato una sua comicità contagiosa, alla quale non si può rimanere indifferenti. Un’ora di spettacolo fila via senza accorgersene, tra applausi e sonore risate.
Nel finale ci regala un tocco da artista: canta, con un gusto ed una eleganza che disorientano, “La vie en rose” di Edith Piaf, canzone riproposta, tra i tanti, anche da Louis Armstrong. Con questa tocca l’apice della serata dimostrando non solo di essere una brava comica ed intrattenitrice, ma anche una ottima cantante, e svelando di essere un’artista dalle mille sfaccettature, da scoprire un po’ alla volta, quando si viene a vederla dal vivo.
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