“Eden”

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Teatro 7 Off
Con Beatrice Fazi, Fabrizio Giannini, Alessandro La Ginestra
Scritto e diretto da Adriano Bennicelli

Delizioso il nuovo spettacolo di Adriano Bennicelli, che in realtà risale al 2019, vincitore del Concorso Nazionale Achille Campanile e ancora fresco, vivo e coinvolgente. Sicuramente merito anche del cast: uno spettacolare Alessandro La Ginestra che interpreta un trentenne problematico, Fabrizio Giannini nei panni di un romano verace e sornione, e l’esuberante Beatrice Fazi, ragazza madre del giovane.

La vicenda si svolge nell’Eden, una discoteca romagnola frequentata da amanti della dance anni ’70 ed ’80 che propone serate a tema. La stravagante Sandra (Beatrice) gestisce il locale insieme al figlio Tony, un grande amante di questa musica che emula nella sua fantasia le movenze di Tony Manero de “La febbre del sabato sera” o di Danny Zuko in “Grease”.

In Antonio è rimasta l’immaturità del ragazzo capitolino che frequentava la discoteca, proprio nell’epoca in cui ebbe una relazione fugace sulla spiaggia con Sandra.

A distanza di tre decenni, viene a sapere che nella discoteca c’è ancora Sandra con un ragazzo che sembra somigliargli molto… Colto dal dubbio, finge di aver avuto un guasto all’auto mentre passava di lì per tornare a Roma. I due si offrono di ospitarlo in attesa di trovare un meccanico.

L’incontro tra Antonio e Tony è straordinario: l’uomo si trovava al cospetto di un ragazzo dagli atteggiamenti strampalati che lo mettono a disagio ma fanno ridere moltissimo il pubblico. Non meno divertente sarà l’ingresso di Sandra, che si esprime con lo stesso forte accento toscano del figlio.

Lei è vestita in maniera eccentrica con abiti che chiaramente fanno riferimento agli anni Settanta. Beatrice, durante lo spettacolo, sfoggerà un’ampia gamma di stupendi vestiti e di parrucche che la rendono buffissima, ma nei quali sa muoversi con atteggiamenti ed espressioni irresistibili.

Il personaggio da lei proposto sfiora volutamente la macchietta, ma attenzione perché racchiude in sé una serie di doti encomiabili.

edenAntonio si trova in grande imbarazzo nel gestire la situazione con queste due persone alquanto singolari, con le quali cerca di stabilire un rapporto che risolva il suo dubbio. Tra l’altro deve sposarsi ma non è convinto della scelta, pur portandola avanti. Se fosse lui il genitore di Tony, sarebbe pronto ad assumersi le proprie responsabilità, anche se il ragazzo è alquanto bizzarro e complicato da gestire. Si troverà così davanti ad un bivio…

Nella storia si riconoscono tutta la fantasia, la capacità narrativa e la profondità d’animo di Adriano Bennicelli, che partorisce continuamente gioiellini teatrali sempre divertenti ma anche di spessore. Ama inserire personaggi che, seppur simpatici, hanno sempre temperamento e profonda umanità.

La storia si rivela da subito particolarmente divertente e riesce ad intenerire non solo per la situazione in cui si trovano i protagonisti, ma soprattutto per gli atteggiamenti che mettono in campo i personaggi.

Alessandro è davvero bravo nei panni del ragazzo problematico. Assolutamente convincente con le sue esuberanze e particolarità, manifesta anche una certa intensità velatamente drammatica. Ricorda quei personaggi che si trovano nei film di Robin Williams. Questo è uno degli elementi che colpisce di più: un ruolo drammatico riesce a divertire e ad intenerire lo spettatore. Un’ottima prova, sia per come appare e si comporta, sia per come riesce a fare trasparire, nonostante suo isolamento dalla realtà, la passione per la discoteca, il grande bisogno di amore e di avere un padre. Bravo davvero!

edenBeatrice vive con un approccio comico il dramma di questa donna che può sembrare frivola e sempliciotta. Ma è tutt’altro, come potrebbe altrimenti infatti aver creato una realtà parallela che sfiora l’ assurdo e l’ irreale, una sorta di pantomima claunesca con cui riesce però a vivere insieme al figlio fragile, proteggendolo così dal mondo reale.

Si è adattata a questo balzo indietro nel tempo per comunicare con lui attraverso la musica che ama allontanandolo da giudizi e pregiudizi. Una vera madre che si è calata negli anni Settanta dove anche lei si sente al sicuro, perché lì ha vissuto esperienze a cui è rimasta emotivamente legata. L’atteggiamento da persona semplice dunque nasconde invece un grande amore materno.

Questo risvolto è un altro punto di forza della commedia e Beatrice si rivela fantastica in questo ruolo così particolare.

Fabrizio è invece il tipico romano alla mano, schietto e simpaticone, a tratti un po’ goffo ma spontaneo e buono. Il suo personaggio sfiora la tragedia. Quando riflette sull’eventualità che il giovane possa essere suo figlio, si mette in gioco ed è pronto a far saltare il suo matrimonio.

Non vuole certo essere un padre assente come quello che ha avuto lui. Quanti uomini, dopo tre decenni, farebbero una scelta così coraggiosa? Un personaggio amabile e divertente, ben riuscito, che invece di fuggire cerca tra mille difficoltà di instaurare un rapporto sia con il ragazzo che con sua madre. Comincia a “parlare” la stessa lingua, si immerge nella loro difficile realtà.

Il divertimento è assicurato, ma ci sono anche tanto sentimento, passione e tanto amore raccontati con una mano leggera ma efficace.

E non dimentichiamo i ballerini! Eh sì, una bella quanto inaspettata sorpresa. Un numeroso gruppo di ragazzi del Laboratorio di musical del Teatro 7 Off condotto da Silvia Di Stefano irromperà nella sala danzando allegramente e coinvolgendo il pubblico…

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