TEATROVID-19
Il Teatro ai tempi del corona
Attraversando la terza fase (vista la proroga)
Lascio la parola subito a Pietro De Silva che per informarmi sul suo evento, mi ha mandato questa presentazione.
Chi meglio di lui che ha scritto e diretto i monologhi che vedremo può descrivere meglio la serata?
“Accorate, esilaranti confessioni di personaggi in cerca di conforto nei monologhi scritti e diretti da Pietro De Silva, portati in scena dagli attori che partecipano al Festival nazionale dei Nuovi tragici. Questa storica rassegna si tenne a Roma dal 1990 al 2003 e i monologhi furono interpretati da circa ottanta attori, fra i quali ricordiamo Enrico Brignano, Flavio Insinna, Neri Marcorè, Valerio Aprea, Massimiliano Bruno, Paola Cortellesi, Francesco Pannofino, Paola Minaccioni, Massimiliano Bruno, Valerio Aprea ecc.”
Dodici artisti (che troverete elencati sulla locandina) si esibiranno dividendosi nelle tre serate in cui è suddiviso l’evento. Presentati dal grande Marco Simeoli di cui ho scritto un articolo poco tempo fa pubblicato su Viviroma.tv inerente al suo bellissimo spettacolo ‘Napoli è ‘na parola’. Insieme alla presenza di Pietro De Silva, anche lui un grande artista che come Marco ho avuto il piacere di conoscere di persona.
Peccato io non abbia potuto presenziare a tutte le serate perdendomi purtroppo performance di artisti che ho conosciuto e avuto modo di apprezzare in passato.
Quella di stasera è la terza e conclusiva serata del festival.
Apre la serata Pietro De Silva nei panni del suo gemello Peppino, percussionista non propriamente professionista, presentato da Marco Simeoli.
La serata prende subito una strana piega: l’assenza per un incidente di Rita Pavone costringe i nostri a sostituirla con una persona del pubblico prelevata, contro la sua volontà, per improvvisare qualcosa.
E già si ride tra le battute del copione e quelle improvvisate.
La povera cantante, presa ‘a caso’ dal pubblico, è però la graziosa Greta Polinori che si esibirà dapprima in un pezzo dei Queen che a mio avviso non le rende merito. Pur affrontandolo con varie tonalità di voce e dando prova della sua versatilità canora, una base musicale non ben calibrata che spesso le copre la voce rende l’esibizione poco incisiva.
È però verso la fine dello spettacolo, quando Greta si esibisce in un altro brano più melodico, “Memories” dei Maroon 5 in cui sia il brano che la base sono più calibrati, che spiccano la sua angelica voce e le sue capacità di cantante, svelandoci un ugola invidiabile.
Per fortuna Peppino e il suo bongo di accompagnamento non fanno danni!
Comincia la kermesse.
Sei artisti stasera si susseguiranno con dei monologhi a tema tragicomico.
Il primo è un ragazzo con una barba e un taglio di capelli che ricordano un busto di Marco Aurelio o di Lucio Vero. Divertente ed espressivo, Stefano Di Lauro impersona l’inventore della scritta che tutti conosciamo per aver visto in giro per l’Italia ‘Dio c’è’ .
Neanche a dirlo, con una appena velata depressione caratteristica del personaggio, racconta la sua vita e la frustrazione per non aver mai svelato la sua identità e non aver quindi raggiunto quella notorietà di cui la sua frase invece gode. Esilarante.
Il secondo, Maurizio D’Agostino è un ballerino gay che mi ha molto ricordato l’ilarità di Pietro e in parte anche la sua fisionomia (l’altro fratello nascosto della famiglia De Silva?). Una tragica ma divertente storia raccontata con accento napoletano da un discutibile ballerino sulla sua improbabile carriera…
Divertente ed intelligente quando Maurizio, su alcune battute, fa una pausa guardando provocatoriamente il pubblico; pausa che permette un crescendo di ilarità che sfocia in risate di gusto da parte del pubblico.
Il terzo artista è una star del web che risponde al nome di Emanuele Luccisano e che ha divertito sia me che il pubblico.
Si discosta dal tema della serata, più comico che tragico, porta un suo monologo. Il suo tema sono le Milf e l’effetto della loro sessualità nella vita moderna sui giovani…
È incontenibile, una battuta dietro l’altra, un ciclone; arriva, fa incetta di risate e lascia il palco. Divertentissimo!
Prima signorina della serata: Carlotta Micol De Palma, una ex tessitrice del nord Italia che, perso il lavoro, si è riproposta come donna delle pulizie. Il suo racconto verte su un incontro con la Madonna. Mancando un appuntamento con una pastorella scelta per la sua semplicità, la madre di Gesù sceglie di rivelare a lei il quarto (e assai ironico) segreto di Fatima…Piccolina, recita con uno spiccato accento del nord, i suoi due occhi azzurri profondi sono ipnotici e catturano l’attenzione, grazie anche ad una mimica facciale molto spiccata.
Ci racconta con ironia ed impertinenza la sua pazza e irriverente storia che farebbe arrossire un inquisitore.
Altra presenza femminile per il quinto personaggio è Donatella Nei nei panni di un’allucinata buddista ‘de no’ antri’ che si muove in un ascetismo da borgata per le zone di Roma, raccontando le sue discutibili esperienze spirituali insieme al suo compagno che idolatra e da cui ha una dipendenza emotiva, ma che in realtà è semplicemente uno spacciatore insensibile ed approfittatore.
La sua semplicità o forse la sua ottusità e cecità devozionale non la fanno rendere conto della mendace realtà che la circonda, fondamentale però per divertirci.
L’ultimo personaggio è un ragazzo assai giovane di nome Giorgio Perrotta.
Lui ci racconta della sua vita vissuta con un padre eccentrico e irriverente verso la natura. Segue il suo istinto di investire ogni animale che incontra sulle strade con il suo suv.
L’atteggiamento di questo singolare padre deprime e suscita vergogna in Giorgio facendogli vivere un’ adolescenza infelice in cui matura un forte rancore in questo ragazzo.
Si scoprirà poi avere un alimentazione basata principalmente su queste ‘prede stradali’ che conserva surgelate nel frigo…
Simeoli e De Silva insieme ricreano quell’atmosfera e quell’ilarità che appartiene ad un teatro dei tempi passati, nonostante quello che presentino sia prepotentemente attuale.
Il loro approccio riesce a creare un mix efficace tra una moderna concezione e quella del passato senza creare traumi, forzature o fratture.
Due padroni di casa con una grande esperienza divertono e si divertono,.
La loro eterea presenza si avverte anche quando sono fuori scena, tanto la loro professionalità e personalità è forte.
Simeoli poi è bravo anche nei panni di presentatore, simpatico e spigliato.
Entrambi in coppia sono due monoliti del teatro, divertentissimi anche in una gag improvvisata per risolvere un piccolo imprevisto; l’esperienza…
È stato un piacere rivederli in scena e dopo lo spettacolo, per salutarli insieme a Daniele Derogatis, presente tra il pubblico, attore e splendida voce che con Simeoli si è esibito in “Napoli è ‘na parola” poco tempo fa.
Piacevole e divertente serata.