Teatro de Servi
Di Ray Cooney
Regia di Matteo Vacca
Con Matteo Vacca, Eric Bastianelli, Alessandro Bevilacqua, Martina Zuccarello, Marco Fiorini, Walter Del Greco, Claudia Ferri
Avevo già visto questo spettacolo lo scorso anno e mi aveva divertito moltissimo. Per questo sono di nuovo qui stasera: per apprezzarlo di nuovo, ridere ancora e scoprire che i cambiamenti apportati da Matteo e soci lo hanno reso ancora più trascinante.
La storia è molto comica. Ray Cooney, che è autore, attore, produttore e regista inglese oltre che figura poliedrica dello spettacolo, ha riscosso molto successo con questa pièce, che ha alle spalle innumerevoli repliche.
Gli attori che la portano in scena sono delle mie vecchie conoscenze che seguo sempre con interesse ed ormai anche con affetto.
Sono bravi, affiatati, travolgenti e coinvolgenti, ognuno con la propria spiccata personalità che usata come un ingrediente prelibato, sapientemente mescolato a quella degli altri e sotto le mani di un valido chef (leggasi regia), diviene un piatto gustoso da leccarsi le dita.
Matteo Vacca è qui attore e regista, e riscalda il tiepido umorismo inglese con la sua verve e stile personale imprimendo alla proposta una prorompente energia comica dal sapore tutto italiano.
Oltre al gusto inglese ormai di sottofondo, quindi, ci sono gli echi della vecchia commedia all’ italiana degli anni ’80-’90 con gli intramontabili Vianello e Mondaini, Gigi e Andrea, Ric e Gian, ma anche con un assaggio di Banfi, Izzo, Verdone, riadattata con un gusto più attuale.
Gli attori si muovono freneticamente in una gustosa scenografia che ripropone l’interno di un appartamento ben ricostruito e ricco di dettagli, accompagnati in sottofondo da simpatici brani che sicuramente riconoscerete.
Da subito ci appaiono esuberanti, irrefrenabili e divertenti, immersi in numerose esilaranti gag piene di esplosive battute che sbatacchiano allegramente lo spettatore.
Non c’è un attimo per riprendere fiato, le scene si susseguono a ritmi serrati, frenetici e con continui e pazzeschi scambi di persona e di ruolo.
Si ride e si applaude, ma se ci si distacca un attimo alla fine dello spettacolo e si riflette, ci si accorge dell’enorme mole di lavoro che c’è dietro lo spettacolo.
La comicità, che di per sé offre un idea di leggerezza e semplicità, è il frutto di un’ opera complessa e articolata.
Fate attenzione alle entrate e alle uscite cronometriche, ai botta e risposta continui, alle massicce dosi di espressività e gestualità sempre diverse e anche alla buona dose di improvvisazione inserita, e vi renderete conto dello sforzo e dell’impegno di questi artisti, mossi dalla sola ambizione di divertire il pubblico.
Di fronte a un lavoro del genere, attento ad ogni dettaglio, ogni applauso e sonora risata, quella vera e spontanea fatta di cuore, sono il miglior compenso che questi attori possano ricevere.
Conoscendo questi fenomeni da palcoscenico personalmente, li ho ritrovati come li ricordavo, anzi, ancora più esuberanti, in perfetta forma e carichi, con tanta voglia di divertirsi con il loro lavoro e con il pubblico, e a giudicare dagli applausi e dalle risate che ho sentito ci sono sicuramente riusciti.
La storia è molto dinamica e divertente, e parte da un semplice quesito iniziale: quante probabilità ci sono di vincere alla lotteria? Forse le stesse che ci sono di trovare una valigia con 2.500.000 di euro, scambiata erroneamente con un’altra uguale mentre ci si reca a lavoro.
Così, il personaggio principale interpretato da Matteo Vacca, attraverso questo fortuito imprevisto, vede drasticamente cambiare la sua vita che da tranquilla, lenta e monotona si trasforma in una folle corsa verso un drastico ed inaspettato cambiamento.
Anche sua moglie (Claudia Ferri) viene coinvolta in questo folle turbinio, ma è più concreta. È titubante nell’abbandonare tutto immediatamente per fuggire in Messico come propone il marito, il quale teme che prima o poi qualcuno verrà a reclamare la valigia con il suo contenuto.
E poi stasera come si fa a mollare tutto? Devono anche arrivare gli amici invitati a cena per il compleanno del protagonista…
Ma Matteo spinge per prendere una decisione al più presto, il tempo incombe, soprattutto quando si scopre che la valigia appartiene a dei malviventi…
Dunque, bisogna partire al più presto, anzi scomparire prima che questi arrivino altrimenti chissà a che cosa li sottoporranno! Allora cosa fare? Aspettare ancora? Scappare subito? Cercare l’aiuto nella polizia?
Neanche a farlo apposta, compaiono inaspettatamente alla porta dei fortunati ma anche preoccupati coniugi proprio dei tutori dell’ordine…
Intorno al tema centrale si svilupperanno una serie di eventi paradossali e a volte grotteschi che esasperano, confondono e ribaltano la vita quotidiana della coppia.
Questa situazione però li trasforma, li risveglia dal torpore del tran tran quotidiano, arrivando però a fargli superare il limite fino ad esasperarli.
Matteo dà vita ad un personaggio bonaccione e dolce, un vero tenerone, onesto e corretto, che davanti a questa svolta si dimostra impreparato, imbranato, confusionario e maldestro.
È divertente, ricco di innumerevoli sfumature comiche, quelle che poi caratterizzano la personalità artistica di questo bravo attore, che si esprime anche con l’inserimento di una buona dose di riuscita improvvisazione di fronte alla quale i colleghi in scena rischiano di vacillare, tanto sono divertiti.
Claudia è nei panni dell’irresistibile moglie di Matteo, non regge all’emozione della situazione e così si anestetizza con massicce dosi di alcol.
Claudia ha della grandi capacità recitative e riesce a far precipitare il suo personaggio in uno stato comicamente pietoso, diviene sempre più buffa e goffa a causa degli eccessi alcolici ma paradossalmente riesce a non perdere la sua spiccata femminilità che unita alla sua grande verve comica, la rende insuperabile.
Martina Zuccarello è l’amica della coppia, visibilmente incinta si muove però con una certa agilità. Ora bisogna dire che l’anno passato, quando Martina ha interpretato questo stesso ruolo era davvero incinta, ed il suo pancione aveva raggiunto una bella circonferenza non dissimile da quella che porta in scena stasera.
Quel personaggio era talmente riuscito che… Perché non riproporlo con le stesse fattezze? Immutato rimane il suo carattere ai limiti del bipolarismo: dolce e disponibile con i suoi amici, ma particolarmente velenosa e acida con il marito tontacchione. Insuperabile.
Che altri non è che il grande e poliedrico Marco Fiorini, che durante tutta la vicenda vessato dalla bisbetica moglie passa succube da un dolore articolare all’altro e ad ogni minimo sforzo manifesta un nuovo acciacco, suscitando nel pubblico continue risate.
Un personaggio amabile e simpaticissimo. Marco è un artista eccezionale in grado di impersonare qualsiasi ruolo, ha una classe innata e una grande umiltà; sembra essere sempre in punta di piedi quando è sul palco, riempiendo sempre la scena con la sua presenza, signorilità e grande bravura.
Alessandro Bevilacqua sostituisce, in questa edizione, la figura femminile che era impersonata da Elisa Pazi, altra brava interprete.
Alessandro però veste un personaggio completamente diverso da quello della scorsa stagione. È un vigile urbano afflitto da una feroce balbuzie, particolarmente impacciato, arriva nella casa dei protagonisti per portare una triste notizia, senonché la sua balbuzie, unita all’ubriacatura di Claudia e alla confusione, gli permette a stento di riuscire nel suo compito, rimanendo per altro invischiato suo malgrado nella vicenda.
È un altro personaggio travolgente e buffissimo, una vera macchietta ma anche di una profonda dolcezza ed estrema tenerezza, che attira con il suo carattere le simpatie del pubblico.
Si impappina continuamente e nonostante tenti di darsi un tono, manca completamente di quel portamento austero e serioso che dovrebbe avere un agente di polizia nell’esercizio delle sue funzioni.
Alessandro si inserisce in questa confusione e ne diventa parte ritagliandosi una bella fetta di spazio per imporre delicatamente il suo ruolo. Una bella sorpresa.
Walter Del Greco è l’altro poliziotto, sornione e corruttibile, venuto nella casa per denunciare Matteo per adescamento dopo averlo incontrato in un locale mentre palesava atteggiamenti discutibili e questo perché… beh, non posso dire tutto.
Walter sembra uscito da una pellicola di qualche film poliziesco, il suo aspetto e il suo atteggiamento in scena mettono soggezione. Dà vita ad un personaggio davvero riuscito, utilizzando sapientemente la sua fisicità e alternando espressioni burbere ad altre fortemente comiche. Alterna i tratti di un furbo poliziotto a quelli di un malizioso e vissuto malavitoso pronto a sfruttare le debolezze degli altri a suo vantaggio.
Eric è invece un sicario che parla con uno spiccato accento dell’est Europa. Anche la sua fisicità è perfetta per il personaggio che interpreta, se non fosse che il copione preveda per lui un destino avverso: gli succede di tutto e perde quell’aspetto da duro e da soggetto pericoloso.
Così si trasforma in un irresistibile cadavere ambulante. È quasi sempre svenuto perché riceve di continuo botte in testa dagli altri per renderlo innocuo vista la sua pericolosità, divenendo così grottescamente comico. Viene nascosto in ogni angolo della casa utilizzando i più bizzarri espedienti per celarlo ai continui e inopportuni arrivi della ormai sospettosa polizia.
Trasformato in un fantoccio, viene continuamente maltrattato dai dispettosi colleghi che lo conciano nei modi più buffi tra gli applausi e le risate della sala. Che altro aggiungere?
Questi sette superbi artisti vi regaleranno una serata ricca di divertimento, tra gag riuscite e situazioni paradossali pregne di travolgente comicità per uno spettacolo adatto a tutti e che vi garantisco, sarebbe davvero un peccato perdere.
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