TEATROVID-19 (la forza e l’energia del teatro)
Teatro 7
di e con Marco Zadra
Proprio non ce l’ho fatta a non rivedere questo capolavoro di comicità, che a quanto pare non è piaciuto solo a me. Sold out e doppie repliche… insomma, un successo e un cavallo di battaglia più che rodato di Marco Zadra, ormai da trent’anni, e del Teatro 7 che continua ad ospitarlo.
Ogni serata il pienone ed un unico ed unanime responso: fantastico! Sì, concordo appieno, uno spettacolo irresistibile con una quindicina di attori che si avvicendano e si sostituiscono, anche ogni sera. Uno spettacolo dai tempi serrati ed ultra comici, pieni di gag e trovate esilaranti ed estremamente originali. Stasera grazie a José La Paz (attore stasera sostituito e simpaticissimo), al cast e alla gentilezza del Teatro 7, ho potuto avere un posticino vicino alla regia in compagnia del giovane, preparato e simpatico tecnico Niccolò.
Prima dello spettacolo questo dinamico ragazzo mi ha spiegato il suo lavoro in sala regia, una vera e propria sala di comando da cui gestisce luci e suoni che accompagneranno lo spettacolo e concorreranno a determinarne anche la riuscita. Niccolò ha imparato qui il lavoro, seguendo per un anno il precedente tecnico; ed ora c’è lui ad esaltare i momenti salienti della serata.
Mi ha raccontato come lavora, e anche che dopo le prime repliche che lo tengono attento e concentrato, comincia a rilassarsi e anche a godersi lo spettacolo, ormai padrone dei tempi e della sua consolle. Mi ha parlato dei retroscena e degli scherzi che prendono vita dietro le quinte; lui è tifoso della Lazio, mentre Michele La Ginestra, che qui è il maggior responsabile oltre che bravissimo attore, è invece romanista e dunque anche durante il lavoro c’è sempre tempo per uno sfottò reciproco.
Queste sono quelle che definisco “chicche”, quello che accade e che lo spettatore non conosce e che mi piace condividere. Dietro a queste persone e al serio lavoro che svolgono c’è rispetto, impegno, ma anche spazio per sorridere.
Poco prima, invece, ho parlato amabilmente con Valeria D’Orazio, una responsabile del teatro, stasera alla biglietteria. È un’attrice, che peraltro ha fatto anche questo spettacolo. Ha sottolineato la serietà con cui Marco Zadra segue le prove per far funzionare tutto, per non farsi sfuggire niente, tanto che a fine serata, nonostante reciti sul palco, è riuscito a carpire tutte quelle piccole imperfezioni che a noi sfuggono dalla sala e su cui poi lavorerà con gli altri. Ma ho saputo anche dei momenti più goliardici che il cast vive, anche per alleggerire il carico di uno spettacolo così frenetico e complesso.
Anche stasera ci sono delle new entry e cambi di ruoli; devo dire che pur sapendolo, sono rimasto spaesato. Ci si affeziona ai personaggi e vederli cambiare al primo impatto lascia spiazzati, ma poi ci si accorge che Marco non lascia nulla al caso: ha selezionato dei sostituti che non sono da meno degli altri, così tutto funziona regolarmente, anzi, l’affiatamento con i nuovi dà spazio anche a nuove improvvisazioni e personalizzazioni.
Mi piace l’idea di essere inghiottito nell’universo fantastico di Zadra, di essere sballottato dalle peripezie dei suoi personaggi, alcuni che addirittura hanno accompagnato la mia adolescenza e che, seppure in chiave ironica, ritornano a far capolino dai miei ricordi materializzandosi sul palco trasformato in una specie di paese delle meraviglie. Ho bisogno, abbiamo bisogno tutti di ridere, di svagarci, di essere catapultati in questa dimensione salutare, rigenerante, liberatoria, apparentemente così caotica ma obiettivamente cosi studiata e controllata fino al minimo dettaglio.
Stasera volevo rilassarmi, assistere allo spettacolo senza l’impegno della stesura di un articolo, ma non ci sono riuscito. Credo sia doveroso ringraziare in questo modo tutti per l’ennesima serata di buon umore che mi hanno regalato.
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