Teatro Parioli
Con Fabrizio Giannini, Federica Cifola, Stefano Ambrogi, Fabrizio Gaetani, Maurizio Mattioli, Fabrizio Sabatucci, Lallo Circosta, Christian Generosi, Barbara Boscolo, Luigi Martini.
E con Elisa Olivieri e Denise Alfonsi
Musiche dal vivo del trio “Montanari e Targhini” direzione musicale Gabriele Berrettin
È il mio terzo appuntamento con questo gruppo che propone aneddoti curiosi e poco conosciuti sulla storia, la gente, i luoghi della nostra città. Battute, poesie, canzoni e gag intrattengono il pubblico, che cresce ad ogni data.
La Setta dei romani estinti può definirsi tutt’altro che “estinta”, anzi, è viva e sprizza energia da ogni poro. È una macchina ben organizzata formata da attori coinvolti in un progetto che oltre a ridestare la romanità sopita in noi, vuole divertirci con un copione dinamico e variegato. I risulti sono evidenti: applausi, risate e sempre più forte partecipazione di un pubblico in parte fidelizzato.
Arrivo in teatro e incontro Roberto Broglio, uno degli organizzatori, operoso e super impegnato, che alacremente si prodiga affinché tutto vada per il meglio.
Ben accolto, ricevo l’invito di accedere alle quinte per poter salutare gli artisti a cui sono affezionato. L’ambiente è allegro, c’è una tavola imbandita con prodotti tipici natalizi. C’è chi si veste e chi sistema le ultime cose, mentre i tecnici e i musicisti fanno avanti ed indietro per gli accorgimenti finali. Io ne approfitto per salutare Stefano, i “tre Fabrizio”, Christian, Barbara, Lallo…
Una bella esperienza incontrare questi bravi artisti, così espansivi ed accoglienti nei miei confronti, e guardarli al di fuori del palco, così come sono ogni giorno, mentre chiacchierano, scherzano e posano insieme a me per i selfie di rito.
La sala è ormai piena e a malincuore lascio le quinte per prendere il mio posto.
L’introduzione è affidata a Giannini, che si esibisce con una canzone natalizia e una romana, accompagnato dall’ensemble musicale che farà da colonna sonora per tutta la serata. Il pubblico canta con lui “Tanto pe’ cantà”. Istrionico, travolgente, coinvolgente ed esuberante, Giannini sarà in prima linea sempre nella duplice funzione di intrattenitore e presentatore.
“La Setta dei romani estinti”, però, “c”ha pure er core grosso” e come ribadiscono spesso i suoi membri, loro “bussano coi piedi”. Stasera la serata è dedicata. Ad una raccolta fondi per Riccardino, un bambino che con la sua famiglia dovrà andare in Nord Carolina per un trapianto di cellule staminali. Siamo a buon punto, dice Fabrizio, sono stati quasi raggiunti i 20.000 euro necessari per l’impresa.
Entra poi Fabrizio Sabatucci, che dentro un saio impersona San Giuseppe. Nel suo sketch parla di suo figlio, che ormai cresciuto, tra un miracolo e l’altro studia a Roma, e poi ci parla del suo rapporto con lo Spirito Santo dopo che Maria è rimasta incinta… Ovviamente la storia è rivista e corretta con un sottile humor di fondo mai irriverente.
È la volta poi di Federica Cifola nei panni di una irresistibile vicina di casa di Fabrizio. La particolarità della donna, che si sente sempre stanca, e quella di surgelare tutto ciò che cucina ed avanza in tavola, pure i parenti! Assolutamente imbattibile ed esilarante.
Arriva Lallo Circosta per una gag con Fabrizio, in cui impersona un navigatore gps assai originale che fornisce le informazioni stradali cantando e gorgheggiando come Lando Fiorini. Lallo è irresistibile con il suo aplomb impassibile mentre sciorina col suo inconfondibile vocione una serie di indicazioni inconsuete e paradossali. Divertentissimo.
Luigi Martini, invece, propone un estratto dal suo libro “A me i gnocchi please”, titolo che omaggia e riporta inevitabilmente alla mente Gigi Proietti. Ci propina esilaranti ricette culinarie in rima, che lui definisce Si tratta come li definisce lui di “afornismi” ovvero aforismi culinari.
Intanto Giannini continua a presentare, cantare e a fare da spalla ai colleghi, raccontando aneddoti su Roma e sui suoi personaggi storici. Ci presenta anche la “Voce di Roma” nelle vesti di Elisa Olivieri, una ragazza che rappresenta l’anima della nostra città. Ospite con lei è Denise Alfonsi che ci delizierà cantando in coppia con Giannini.
Arriva poi quel folle di Gaetani per raccontarci delle sue intrepide zie ai fornelli. Una zia per ogni tipo di cucina, che a Natale si sfogano con i loro piatti strapieni di fritti e pietanze pesanti. Non può mancare il cavallo di battaglia sui ristoranti romani, con la fantastica interpretazione dei camerieri cinese e indiano e di quello romano, anzi, più rumeno che romano…
A grande richiesta ripropone un altro cavallo di battaglia: il cornettaro di notte… Adoro Gaetani, in lui a volte ritrovo alcune movenze di Totò e le espressioni dell’indimenticabile Macario. È irresistibile, ed è impossibile non essere travolto dalle sue geniali trovate ed imitazioni.
Tra una risata e l’altra c’è spazio per un bellissimo duetto di Cifola e Giannini che cantano con passione “Roma non fa la stupida stasera”. Federica, oltre ad essere una brava e simpatica attrice, dimostra anche di avere un gran talento nel canto.
Ecco ora la folle coppia Boscolo-Generosi. Sempre irresistibili, propongono il loro Natale a Milano e nei centri commerciali. Sono una coppia nella vita, oltre che sul palco; lei meneghina, romano lui, non si lasciano mai sfuggire le frecciatine reciproche che si tramutano nel solito immancabile confronto tra le due città. Lei in alcune espressioni mi ricorda Debora Villa, lui una versione romana di Rocco Papaleo.
Non so come gli vengano in mente tutte quelle battute… Carina l’idea di abbinare un capo di abbigliamento in comune con fantasia rossa scozzese. Amabili.
Stefano Ambrogi immancabile, ci declama le poesie di Trilussa sugli animali. Lo dico sempre, la sua voce inconfondibile, profonda, sensuale e magica, mi fa venire sempre la pelle d’oca. Nonostante il cinema gli affibbi sempre parti da cattivo ed antipatico per la sua fisicità, Stefano è una persona amabile ed un attore poliedrico di grande valore. Un grande, sotto molteplici aspetti.
La sorpresa della serata è la presenza di Maurizio Mattioli accompagnato da Alberto Laurenti, un valido chitarrista che ha lavorato con Franco Califano. Esilarante la gag che prende vita a causa di uno sgabello claudicante e precario messo sul palco di cui Maurizio poco si fida.
La gag non è preparata e Maurizio si rivela per quello che è: personaggio spontaneo e naturale. Grazie alla sua voce, interpreta egregiamente le canzoni del Califfo: “Io non piango”, “L’ultimo amico va via” “La malinconia”… la sua voce ricorda moltissimo quella del cantante scomparso. Ma c’è spazio anche per un monologo scritto da Califano ed interpretato proprio qui al Teatro Parioli al “Maurizio Costanzo show”, poco prima della sua scomparsa.
Si tratta di “Disperati pensieri di un impotente”. Continua la sua performance con “La mia libertà”, “Pasquale l’infermiere” e “Tutto il resto è noia”. La serata si avvia alla conclusione, mentre tutto il pubblico canta in coro il ritornello di questo famosissimo brano.
È il momento dei saluti. Tutti salgono sul palco per cantare in coro l’immancabile Ninna nanna, ormai diventata l’inno della Setta. Lo spettacolo, che doveva durare un’ora e quaranta, ha superato invece le due ore!
Se vi siete lasciati sfuggire queste tre date, seguite i social e non mancate alle prossime in programma!
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