TEATROVID-19 il teatro ai tempi del Corona e oltre
Teatro Lo Spazio
(Nel paese dei brutti sogni)
di Stefano Benni
Regia di Piero Di Blasio
Ludovica Di Donato, Mauro Conte, Valeria Monetti e Piero Di Blasio
La commedia è conosciuta come una delle più divertenti scritte da Stefano Benni. È ambientata, a giudicare dai costumi molto appariscenti e deliziosi, intorno al ‘700 -‘800. La scrittura vuole essere esplicitamente critica nei confronti della società dell’epoca, ma anche a quella moderna, seppure in modo velato.
I personaggi si esprimono con atteggiamenti ed espressioni riconducibili inequivocabilmente a quell’epoca, ma anche con rapide “incursioni” verbali nell’età moderna.
Il tocco geniale sta proprio nel saper contaminare con gusto, attraverso rapide locuzioni e gestualità comiche dei nostri tempi, l’atmosfera caratteristica del secolo senza però distruggerla, anzi vivacizzandola con gusto. Questi irresistibili ed impeccabili artisti strappano sempre applausi e risate. Diventano esilaranti quando volutamente sbagliano le entrate, aiutati dalla complicità delle luci, interrompendo efficacemente ed irriverentemente la storia ma conferendogli ancora di più una geniale comicità.
Lo spettacolo è chiaramente impegnativo, con i suoi forsennati ed incalzanti ritmi.
Ci sono quattro personaggi piuttosto diversi tra loro. Rose (una magnifica e deliziosa Valeria è ingenua e dall’animo puro, amante delle rose e collezionatrice di farfalle; alterna la sua dolce infantilità a momenti di esuberante spregiudicatezza, espressi dalle grandi capacità recitative di Valeria. Marie Luise (un’ irrefrenabile Ludovica), al contrario è una donna lussuriosa, subdola ed ambiziosa che si contorna di amanti importanti. Millet (un irrefrenabile Mauro), poeta da strapazzo più legato all’apparenza che non all’arte della poesia. Armand, invece, è un individuo deliziosamente spregevole, ambiguo, apparentemente altruista, militarmente impostato, che crede solo in un onore alquanto personale e discutibile.
I tre vogliono sviare la povera Rose, corromperla, addirittura ucciderla, ognuno attraverso un suo espediente. Insieme formano una divertente e mefistofelica associazione a delinquere con lo scopo di sottrarle i suoi beni. Tutto però prende i contorni di quello che è a metà strada tra un sogno, o forse un incubo, e una realtà surreale (a voi capirlo), sfiorando i confini di una geniale demenziali che lascia in bilico lo spettatore fino all’epilogo in questa apparenza onirico-realistica.
Non nascondo di essere qui, stasera, per Ludovica. Questo perché l’apprezzo molto come artista, la seguo in teatro e sui social e la conosco personalmente. L’ho trovata eccezionale nello spettacolo “Quattro” di Adriano Bennicelli, dove non so dire quanto e per quanto ho riso! Poi sono rimasto colpito inesorabilmente dalla sua estrema preparazione, vedendola interpretare ben tre ruoli femminili nella visita teatralizzata sui Borgia organizzata per le strade di Roma da “I viaggi di Adriano”.
Erano anni che seguivo questa visita, ne ho fatto anche parte, e ho visto alternarsi nelle varie repliche numerose sue colleghe, ognuna conferendo un taglio personale ad ogni personaggio. Vedere Ludovica interpretare, nella stessa visita, ben tre donne con caratteri e personalità completamente differenti tra loro, mi ha lasciato stupito. Ho avuto la fortuna di poter vederla far crescere questi ruoli, migliorarli e personalizzarli durante le prove fino ad arrivare in scena. È stata sbalorditiva! Ironica, simpatica, profonda, intensa… Un’artista notevole e preparata che stupisce sempre.
Stasera è a fianco di bravi attori che non conoscevo ma che mi hanno colpito immediatamente. Già dalle prime battute, ho capito di essere al cospetto di un cast di indubbio valore, affiatato, e che sarebbe stato in grado, com’è stato, di esaltare la sceneggiatura.
Nonostante sia una commedia comica, è chiaro già dai primi scambi quanto sia faticosa, impegnativa e complessa la costruzione di ogni singola scena e di ogni personaggio.
Valeria mi ha molto colpito nei panni della ragazza ingenua, ed a sprazzi anche piuttosto smaliziata. È stata proprio questa sua grande capacità di cambiare continuamente, di alternare repentinamente due personalità così lontane tra loro in maniera così credibile, ad impressionarmi.
Anche nelle parti apparentemente più semplici, spiccano la sua capacità e versatilità, che si svelano prepotentemente con naturalezza dietro ogni sua azione. Un’ attrice completa, preparata e poliedrica. Mi è piaciuto molto l’uso che ha saputo fare del timbro della sua voce, giocando sugli eccessi e sugli imbarazzi in cui il suo personaggio si trova e riuscendo ad evidenziarne magistralmente le sfumature caratteriali.
Appena vista Valeria in scena, ho realizzato immediatamente che con Ludovica si sarebbe creata una forte sinergia al femminile e che le due sarebbero riuscite a fare spiccare entrambe le figure. Così, il personaggio intrigante, arrivista ed esuberante di Marie Luise si amalgama bene con quello imbarazzato e un po’ goffo di Rose, in un perfetto equilibrio. Entrambe inseriscono battute assolutamente vincenti ed efficaci, che spesso andiamo a cercare su Tik Tok.
Piero sembra divertirsi sempre sulla scena. Nel suo sorriso c’è un misto tra il ghigno provocatorio, beffardo, criptico, mutevole, artificiosamente duro e smielato con le donne, e la soddisfazione di un giocatore d’azzardo che sa di avere in mano un poker servito di mirabili artisti, consapevole che il suo spettacolo trascinante e divertente piacerà al pubblico. Sa di aver puntato tutto su un cast vincente che ha già rapito e ammaliato gli spettatori.
Anche Mauro ha molte sfaccettature. Si cala ottimamente nel suo personaggio ambiguo dal carattere sfuggente, che cerca di imporsi e di spiccare nonostante le capacità si rivelino subito comicamente mediocri. Anche lui gioca benissimo con quei “saliscendi” che riempiono la commedia e che caratterizzano tutti i personaggi. Dà un forte impulso al suo ruolo rendendo esageratamente improbabile ma divertente il suo personaggio. Ho trovato in lui qualcosa che mi ha ricordato un attore che stimo moltissimo, il bravissimo Patrizio Cigliano; giusto una sfumatura, perché Mauro ha uno stile molto personale, è un tornado comico.
La commedia è sicuramente ben scritta, vincente. Questi attori hanno saputo sfruttare appieno la sceneggiatura, farla vivere, anzi esplodere coinvolgendo la platea che ha dimostrato di aver oltremodo apprezzato storia e performance.
La scrittura è pensata per distrarre con la sua comicità lo spettatore che, se attento, si accorgerà di quanto sia intricata. Nonostante le numerose e riuscitissime battute, rimane inalterato quel sapore di mistero ed intrigo che fa da sottofondo.
Assolutamente da vedere!
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