L’apparenza inganna – Spettacolo teatrale

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TEATROVID-19
Il teatro ai tempi del corona
Attraversando la terza fase

Squadra vincente non si cambia!

E Flavio de Paola, dopo il riuscito ‘Rumori fuori scena’, riporta con lui sul palco del teatro degli Audaci Serena Renzi, Ilario Crudetti, Giorgia Masseroni e Gianluca delle Fontane per una nuova commedia ricca di risate e divertimento come il buon Flavio ci ha abituati.

Sono collaudati attori, so di andare sul sicuro scegliendo di vedere uno spettacolo se a calpestare il palco c’è lui con la sua gang.

Questa prova è l’ennesima conferma: il gruppo è una macchina da spettacolo, ingranaggi che si muovono all’unisono e, nonostante restrizioni e i timori del post covid, i nostri riescono a mettere insieme uno spettacolo che dire divertente è poco.

Gianluca nei panni di nonna Giuseppina che si rifà a Tina Pica e con un accentuato dialetto pugliese infarcisce di strafalcioni e storpiature la lingua italiana trasformandola in un idioma tutto suo, assolutamente esilarante.

Lei e’ la suocera di Flavio (Michele), il capofamiglia.
Michele è uno stravagante personaggio, poco incline alle fatiche del lavoro.

Per sottolineare questo, lo spettacolo si apre con la visita del medico di famiglia, il Dottor Galli, che sopraggiunge a casa del ‘malato’ per certificare la sua ennesima malattia immaginaria.

Esilarante lo scambio di battute tra il dottore e la nonna, quando termini tipicamente clinici nominati dalla vecchia signora si trasformano in neologismi spassosissimi.

Il dottore è interpretato da Ilario Crudetti, che sceglie una modalità espressiva che riporta alla mente una versione divertentissima del Dottor Locatelli, tristemente noto durante la passata quarantena per il covid per essere stato quotidianamente presente sui media con i suoi bollettini medici.

Smessi i panni del dottore, Ilario da’ vita a Leopoldino, ragazzo ancora famiglia- dipendente in cerca di fidanzata. Dall’aspetto assai buffo, addobbato con una parrucca bionda che riporta alla mente un infelice ma spassoso connubio tra Enzo Paolo Turchi, Nino D’Angelo e Milla Jovovich nella Giovanna D’Arco di Luc Besson.

La capigliatura da puttino enfatizza e marca ancora di più la sua spiccata comicità e il suo personaggio.

Serena Renzi, bravissima ed espressiva come sempre, anche nei ruoli più comici ed apparentemente semplici trasuda una preparazione ed un background teatrale difficilmente contenibili. Lei è nei panni di Patrizia, la mamma di Leopoldo, moglie di Michele.

Poi ultima, ma non ultima, entra in scena la ‘particolare’ fidanzata del rampante Leopoldo, l’equivoca Mauriziah, interpretata con l’uso di un singolare vocione dalla fascinosa Giorgia Masseroni.

Strafalcioni, gag, battute, ironia, risate di cuore sono gli ingredienti per la riuscita di questa commedia basata sulla stravagante famiglia, ma soprattutto sulla dubbia femminilità della graziosa Giorgia.

Divertente, divertente, divertente!
Piacevole e gradito l’omaggio della riedizione di Flavio e Gianluca alla famosa “scena della lettera” di ‘Totò, Peppino e la malafemmina’, ricca di prolisse ripetizioni, di una dubbia sintassi e di una punteggiatura inserita con la stessa logica di come vengono appese le palle di Natale su un albero da addobbare.

La commedia fila per un’ ora ed un quarto sempre ad alti livelli, senza cali di tensione e colmato dalle risate del pubblico.
L’unica fermata inaspettata di questo viaggio comico e che ammutolisce la sala e’ quella per un inserto serio atto a far maturare una crescente ma rapida riflessione nei presenti. Inserito proprio sul finale della storia, lascia lo spazio per una morale che verte sull’accettazione del diverso e sull’amore che dovrebbe non avere confini ed essere privo di pregiudizi.

Flavio è il padrone di casa, come sempre, nelle vesti di un personaggio volutamente fiacco e scarico; lancia continuamente le sue battute, ma soprattutto le serve agli altri.

Nonostante il suo ruolo non sia centrale, è comunque una presenza costante, una sorta di cardine che fa ruotare gli ingranaggi, il direttore in incognito dell’orchestra.

Sempre e comunque presente anche nei silenzi del copione, è il centrocampista che serve la palla, il regista dell’azione, il collante.

Gianluca è esilarante nei panni della nonna sempre in conflitto con il genero, persona esplosiva che strappa di continuo risate ed applausi.
Serena impersona una donna non propriamente realizzata dal suo matrimonio. Anela a divenire nonna, improbabilmente però, viste le ‘virtù’ celate della fidanzata del figlio. Divertente, assai espressiva, comicissima nei suo malori e svenimenti quando si accascia imitando una bambola di pezza.

Ilario impersona un ragazzotto ancora acerbo in cerca di fidanzata, divertentissimo ed assai espressivo, sempre ricco di battute e smorfie, che si accoppia con la maschia Giorgia sempre bravissima, deliziosa e divertente.

Diviene padrona del palco con il colpo di grazia finale quando la morale, grazie a lei, esplode svelando il succo della commedia.
Giorgia manifesta in maniera toccante la fatica, la sofferenza, le difficoltà affrontate come donna intrappolata dalla nascita in un corpo di uomo per poter diventare se stessa e per essere accettata per quello che la natura non le ha concesso di essere subito.

Ilario imporra’ la sua scelta d’amore scevro dai giudizi altrui e i due si sposeranno, e per fare contenti nonni e bisnonni…adotteranno i figli che non potranno avere.

Che dire? Un altro centro per la Flavio Company, una commedia allegra, ricca, con attori che nonostante il tema leggero sfoderano la loro bravura attingendo alla sana e vecchia comicità italiana. Ariosi, ricchi di spirito, ironici, ma soprattutto divertenti.

Una scena particolarmente esilarante è quella della preghiera della nonna, quando invoca i nomi dei santi affinché il nipote, dopo il viaggio a Roma, trovi e sposi una brava ragazza. Sciorina quindi una serie di nomi di santi legati però a luoghi di villeggiatura, di ospedali, carceri e stadi! Da sentirsi male!

Poi un imprevisto gestito egregiamente da questi padroni del palco: mentre Leopoldo chiede la mano a Mauriziah, fuori il perimetro del teatro (che è allestito all’aperto) partono dei fuochi di artificio di qualche festa privata. Giuro che ero convinto, e non solo io, che fosse tutto preparato…invece no!

Gli attori, neanche a dirlo, sono riusciti non solo a gestire l’imprevisto, ma ad usarlo per dare altro colore allo spettacolo.
Cinque professionisti artisti della risata, fabbricatori di divertimento e del buon umore.

A fine spettacolo è ormai mia consuetudine incontrarli.
Flavio si conferma il solito padrone di casa ospitale e disponibile, Giorgia sempre sorridente ed affabile, Ilario ancora con la parrucca (che gli dona) per farci sorridere ancora un po’, posa per degli scatti con gli amici e il pubblico, Serena dolcissima semina e distribuisce sorrisi ai presenti.

Solo dopo un po’, impegnato nella svestizione dei panni nonneschi, appare Gianluca, gentile, affabilile e piacevole.
Sul palco artisti di levatura, sotto il palco persone semplici e genuine.

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