“L’ultima coppia del mondo”

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TEATROVID-19 l’energia e la forza del teatro
Teatro Marconi

Di Marco Capretti, Valter Delle Donne, Federico Moccia
Regia Federico Moccia
Con Marco Capretti, Fabrizio Gaetani, Francesca Nunzi

Se avete dubbi sull’aspetto di Dio o sull’Arcangelo Gabriele, stasera questo trittico attoriale di folli vi toglierà ogni dubbio! Con il loro continuo e crescente incedere di battute divertentissime, i nostri vi porteranno a conoscere la vera natura e fisionomia di Nostro Signore.

Francesca e Marco sono una classica coppia romana: lui romanista sfegatato, buono come il pane e un po’ sempliciotto; lei vigorosa, apparentemente il maschio di casa, ma con qualche riserva. Entrambi, saranno loro malgrado coinvolti in una vicenda più grande di loro.

Dio infatti, non contento di ciò che accade sulla terra, decide di programmare un nuovo diluvio universale per porre fine all’umanità, ma prima dovrà selezionare due nuovi Adamo ed Eva per ripopolare la terra. Tra i papabili “prescelti” per motivi che non vi sto’ a spiegare e che scoprirete al teatro, ci sono anche loro.

Per dimostrare di essere la coppia giusta per questo compito però, in lizza con altre, dovranno sostenere e superare alcune prove… Ma anche in cielo c’è una burocrazia da rispettare e come la nostra oltre a delle rigide regole ha degli intoppi. Mandato ad avvertirli della loro candidatura, arriva un esilarante Arcangelo Gabriele interpretato da un irresistibile Fabrizio.

Dallo spiccato accento napoletano, che accompagna con movenze ed esuberanze tipiche di un personaggio di Gomorra, l’angelo si presenta con una visibile cicatrice sul volto ed una smorfia tronfia che ricorda l’attore spagnolo Javier Bardem. Le grandi ali che lo sovrastano lo rendono particolarmente buffo ed impacciato nei movimenti sul palco, mentre intanto semina in giro le sue piume come un pappagallo spennacchiato. Fabrizio entrato in scena con questa veste genera immediatamente un’ovazione generale, facendo piegare in due dalle risate con i suoi modi burberi da camorrista “de no’ antri” e le sue battute irresistibili e provocatorie.

Dopo la sua “Annunciazione”, svestirà i panni dell’ Arcangelo, per riapparire in quelli di Nostro Signore, stavolta con uno spiccato accento pugliese e vestito in una maniera che… No, dovete vederlo da voi!

La nostra coppia dovrà superare sette prove, una per ogni peccato capitale, se ci riusciranno l’umanità sarà salva e il diluvio universale preannunciato sarà annullato. Le prove per essere al passo con i tempi, saranno addirittura trasmesse in streaming mondiale!

L’idea di questa proposta oltre a voler divertire, mira a far soffermare lo spettatore sul carattere dei due protagonisti, che si rivelano molto simili all’uomo comune. Presentati attraverso le loro fobie, incertezze, dubbi e gusti, rispecchiano un’ampia fetta dell’umanità, che così viene presentata in maniera più ironica che critica.

Al contempo si vuole umanizzare la figura di Dio, presentata schietta, burlona, un po’ rozza, ma verace; severa, ma solo a parole, perché fondamentalmente profondamente comprensiva nei confronti di un umanità alquanto discutibile. Dio si cela dietro questa figura marcatamente umana e popolana. Non a caso si dice “A sua immagine e somiglianza”. Attraverso quest’ interpretazione, gli sceneggiatori vogliono far emergere le nostre debolezze e mancanze in cui ognuno può riconoscersi. Per questo lo spettacolo funziona. Veniamo solleticati nell’intimo, toccati in maniera burbera per essere portati a ridere di gusto di noi stessi.

Il primo atto viaggia veloce in un turbinio di “apparizioni”, gag e un susseguirsi continuo di battute travolgenti. Il secondo atto invece rallenta un pochino, questo per dare una svolta riflessiva e profonda allo spettacolo, ma non preoccupatevi! Rimane sempre assai divertente e farcito di esilaranti battute.

Riusciremo a salvarci dal diluvio?

Una serata assolutamente divertente in compagnia di tre affiatati e dotati artisti. Marco, Fabrizio e Francesca, che ho avuto il piacere di vedere già altre volte sul palco, confermano in questa loro nuova proposta la loro bravura e simpatia. Artisti preparati, ironici e capaci, che stasera riescono a divertire la sala divertendosi loro per primi, inserendo frequentemente momenti di pura e risuscita improvvisazione, che da ancora più risalto alla storia, già irresistibile di suo.

Se Francesca e Marco divertono con le loro piccole beghe familiari alla Vianello, il carico da novanta ce lo mette sicuramente Fabrizio, irresistibile con i suoi due ruoli “sacri” . Fabrizio tira fuori il meglio di se, un vulcano in eruzione, che, continuamente spalleggiato dagli altri, travolge il pubblico rompendo gli schemi della sceneggiatura e creando così nuove situazioni spassose ed irresistibili.

Insomma sarete travolti da questa “trinità” artistica e dalla loro brillante proposta adatta ad ogni età e palato. Vi unirete così ad un unico fragoroso ed impetuoso coro di risate insieme al pubblico presente.

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