TEATROVID-19 il teatro ai tempi del Corona (finalmente con i teatri senza distanziamento e capienza all’80%)
Spettacolo che devolve gli incassi agli aiuti della popolazione dell’Afghanistan. Alcuni attori noti del panorama romano si esibiranno in una jam teatrale, raccontando storie di donne vittime di abusi nelle varie epoche. Si tratta di scene estrapolate da visite teatralizzate scritte da Luca Basile, che vengono da anni proposte con successo nelle strade di Roma dalla “Fenix 15 30” e da “I viaggi di Adriano”. Vengono utilizzati alcuni estratti in cui sono coinvolte le donne.
Tra gli artisti presenti Enrica Pintore, Nika Perrone, Alessia Capua, Federica De Benedittis, Giovanna Cappuccio, Matteo Quinzi, Luca Bocchetti, Luca Basile, Fortunato Iannaccone, Ivano Conte, Andrea Standardi, Paolo Militerno e Christian Laiontini.
Quando entro fervono i preparativi, gli attori si aggirano per gli ampi spazi di cui il locale romano Monk dispone. Chi prova e chi ripassa, mentre i tecnici mettono a punto i loro impianti. Un briefing generale tra tecnici, registi e artisti è utile per organizzare ingressi ed uscite di scena, intanto si finisce di preparare luci e musica.
Ci siamo quasi, gli artisti spariscono dietro le quinte e vanno a cambiarsi. Intanto Luca Basile, uno degli l’organizzatori e attore della serata, mi spinge sul palco, visto che la sua attrice è già a cambiarsi, per provare le luci sulla scena. Mi chiede di sedermi a terra sul palco dove dovranno poi trovarsi lui e la sua collega:
– Siediti. No, più in là, poi io arrivo…lei si alza (lei chi? Oh, Luca, sono io! Quale lei?)
– La prendo, l’abbraccio e la stringo…- – Ok Luca, è vero che è un anno che non ci si vede…però può bastare così, niente bacio, eh!-
Entra il pubblico, un centinaio abbondante di persone che hanno prenotato. Ci siamo.
Parte la jam teatrale. Luca Bocchetti alla chitarra e voce introduce gli ospiti, riempirà egregiamente con la musica gli spazi durante i cambi scena.
La prima scena verte sulla persecuzione cristiana sotto Domiziano nel IV secolo, il fatto è realmente accaduto. Aemilia e Celestino, esistiti davvero, sono interpretati mirabilmente da Ivano e Federica. Perseguitati, subiscono le angherie dei soldati romani. Si tratta di una scena molto toccante, estrapolata dalla stupenda visita teatralizzata scritta per essere presentata all’interno delle catacombe di Priscilla. È la toccante tragedia di due fratelli martirizzati. La parte di Aemilia è molto forte, sofferta e profonda e Federica la interpreta in maniera coinvolgente, muovendosi magistralmente tra i vari stati d’animo del personaggio grazie alle sue indubbie capacità recitative.
Si passa ai Borgia: Cesare, Alessandro VI e Lucrezia… Siamo nel 1500, quando Alfonso d’Aragona, marito amato di Lucrezia, è sacrificato per le mire politiche della famiglia. Paolo, Enrica e Matteo ci presentano questa scena toccante e drammatica in cui Lucrezia si dispera per la morte dell’amato compagno davanti al padre e al fratello, i veri responsabili della sua morte… Enrica è indescrivibile, passa dalla disperazione alla rabbia, dal sarcasmo al dolore con una professionalità ed una bravura estreme.
Tocca al dramma di Beatrice Cenci, siamo nel 1595. Insidiata e maltratta dal padre con la complicità di tutta la famiglia, stanca delle vessazioni paterne ucciderà il padre tiranno. Alessia, dolcissima e minuta, sul palco ha la grinta di una tigre, davvero sorprendente. Luca Basile interpreta il fratello, mentre Fortunato è l’odiato padre.
Ora siamo nel 1825. Targhini e Montanari, i due famosi carbonari, sono giustiziati. La sorella di uno dei due, Michelina (Giovanna), che ha perso il fratello Leonida Montanari, inveisce disperata e rabbiosa contro Mastro Titta (Andrea), la mano della giustizia papale. Giovanna, superba come sempre, annichilisce i presenti con la sua forte interpretazione giocando con ironia, tra lo stato d’animo sofferto e il sarcasmo vomitato sul boia papale.
La Repubblica Romana, 1849. Mazzini, Bixio, Garibaldi, Mameli… Nika è una popolana romana, Christian è un soldato francese. I francesi sono stati sconfitti e il papa è tornato. Il soldato Marcel circuisce Annetta, un’avvenente popolana che ha perso i fratelli nella battaglia di ponte Milvio contro i francesi. Il soldato pagherà a con la sua stessa vita la sua presenza su quel campo di battaglia dove i fratelli della fanciulla si sono immolati. Nika è padrona del palco, con la sua voce stentorea e la sua presenza scenica ammalia, seduce, diverte, ipnotizza, incanta… Christian bravissimo creano una coppia esplosiva.
Chiude la serata, con un passo indietro nel tempo, Beatrice Cenci. Lei e il fratello Giacomo, trapassati, sono sospesi in una dimensione fuori del tempo senza poter raggiungere la loro pace eterna. Di nuovo dunque sul palco Luca e la dolcissima e strepitosa Alessia, che in questa nuova apparizione supera se stessa. L’ interpretazione è ancora più forte, profonda e toccante della precedente. La scena è incentrata sul suo personaggio, dunque Alessia ruba il suo spazio e sapientemente lo domina incantando il pubblico con un altalenare di stati d’animo che si oppongono e si sovrappongono. Una scena strepitosa. È una vera e propria denuncia contro la violenza sulle donne, un’ottima scelta che centra in pieno il tema della serata, chiudendola.
L’idea di questo evento è nata per mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sul dramma che le donne afghane stanno passando, sulla tutela dei loro diritti e perché possano essere e vivere semplicemente come donne.
Bella serata, emozionante, con artisti eccezionali. La sala gremita si è mostrata interessata e molto coinvolta.
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