Teatro Vittoria
Di Paolo Hendel e Marco Vicari
Con Paolo Hendel
Regia Gioele Dix
Non credo che Paolo Hendel abbia bisogno di presentazioni: comico, cabarettista, attore e commediografo italiano, ha lavorato in film, in teatro, in programmi televisivi con uno stile tutto suo tra comicità e satira.
La sua esuberanza e simpatia sono travolgenti, come la sua carriera.
Amato dal pubblico, propone un monologo scritto in coppia con Marco Vicari dove si sofferma sull’umanità e sulla sua evoluzione con una riflessione delicata ed esorcizzante sulla morte. Il pensiero prende una strada inaspettata che sa tanto di Hendel e della sua originale ironia.
E a proposito di trapasso, chi meglio dei batteri è in tema? Così, si parla di loro e di come si annidino dappertutto, soprattutto sui nostri cellulari che ci seguono ovunque siamo…
Non manca una riflessione sui disastri ambientali, le pandemie e le guerre di cui il genere umano ha una consistente responsabilità, preso com’è da sempre a sterminarsi per poi paradossalmente a desiderare la vita con la forza della disperazione. Un’ altra contraddizione tutta umana… Le situazioni che ci circondano, più grandi di noi, non fanno che causare ansie e paure, che si sommano a quelle nostre, personali e private.
Paolo ci solletica con la sua suadente voce che non nasconde la simpatica ed inconfondibile cadenza fiorentina. È sempre lui, più equilibrato e posato, meno esagerato e frenetico di come lo ricordavo perché sicuramente più maturo.
Ci regala allora un monologo in cui affronta questi e altri argomenti come farebbe un amico che dona esperienza tra una riflessione ed una battuta divertente in una piacevole serata per poi salutare e far tornare tutti a casa leggeri e con il buon umore.
La sua comicità è educata, mai volgare e sempre sobria; si tramuta in una cura rilassante per le tensioni quotidiane, ottima per rinfrancarci lo spirito e trasmetterci positività e quella sua carica invidiabile che nonostante gli anni non ha perso smalto.
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