Teatro 7
di Rodolfo Laganà, Paola Tiziana Cruciani, Gianni Quinto
regia: Roberto Laganà
Dopo aver visto “Amici per la pelle” insieme al grande Massimo Wertmuller e il suo One man show “I sorrisi del portiere”, qui al Teatro 7 non potevo perdermi questo altro suo monologo che da anni calca i palchi con successo e che ha appassionato tanti spettatori mietendo un sold out dopo l’altro.
Quella di Rodolfo, stasera, è un’attenta riflessione sull’età attraverso i racconti delle esperienze di vita che col passare del tempo lo hanno cambiato e maturato.
Ci parla del rapporto con gli altri, col sonno e con la sua pigrizia, con la memoria, col sesso e con la politica, con l’omeopatia e anche con la tavola e le fallimentari diete, passate anche attraverso il cibo biologico. Inutilmente. Esilarante la descrizione del vano tentativo di frequentare una palestra e la descrizione assai divertente di questa sua esperienza. Non mancano profonde riflessioni sull’evoluzione dei tempi, a cui una persona di un’altra generazione come lui, ma anche come molti in sala, fanno fatica ad abituarsi. Molto divertente e arguta la parte in cui gioca con l’uso e il senso delle parole.
Rodolfo in questo spettacolo vuole mettersi a nudo davanti al suo pubblico; usando un approccio che oserei dire familiare, intimo e profondo, si rivolge alla sala come se ci fossero solo parenti o amici di vecchia data ospitati nel salone di casa a cui fare delle personali e profonde confidenze.
La sua diventa una conversazione, un’apertura al “suo” pubblico che, inutile dirlo, lo ama e lo sostiene seguendolo sempre. Stasera l’affluenza al teatro ne è l’ennesima conferma. Una folta presenza è qui pronta a godersi un’abbondante ora di monologo in cui Rodolfo condivide con noi anche aspetti più intimi della sua vita, come quello della sua malattia che non intende nascondere, ma anzi di cui vuole parlare apertamente e che affronta a testa alta e con grande coraggio e vigore.
Forse il suo mestiere di attore e l’indiscusso affetto del pubblico lo aiutano ad esorcizzare questo aspetto triste della sua vita, che però non sembra abbatterlo. Anzi, direi che Rodolfo ci dà una lezione di vita. Prima su una poltrona, poi sulla sua sedia a rotelle istrionicamente tiene banco e dà lezioni di vita, attraverso simpatici aneddoti di cui è stato protagonista, divertendo ma facendo anche riflettere.
Essere” nudi proprietari” per lui significa mettersi a nudo, esporsi in prima persona, essere onesti con sé stessi e con gli altri. Attraverso la sua pungente e schietta ironia e alla vincente scrittura che vede partecipi anche Paola Tiziana Cruciani e Gianni Quinto, ci intrattiene con la sua immutata personalità che lo contraddistingue dagli esordi, ma anche maturata grazie alla sua vasta esperienza sul campo, cominciata a fianco del grande Gigi Proietti, nominato con riconoscenza quando ci racconta dei provini per entrare nella sua scuola di arte scenica.
Poi, inaspettatamente sul finale, Rodolfo improvvisa un pezzo in cui coinvolge il pubblico facendolo ridere di cuore prima di chiudere questa magica serata, che lo ha visto anche cantare alcuni brani dal vivo.
Lo spettacolo contiene un alto contenuto umano ed emotivo, ricco di spunti profondi e toccanti. Rodolfo ci porta per mano nella sua realtà, raccontandoci senza remore della sua malattia, ma senza paternalismi o vittimismi.
Tutt’altro: sfrutta la sua posizione di grande artista per farsi portavoce e testimone di tutti coloro che soffrono per qualche grave patologia. Lascerà spazio, a fine spettacolo, ad una ragazza che presenterà una Onlus che raccoglie fondi per la ricerca sulla fibrosi cistica; poi ci farà vedere il video della sua canzone “Carrozzella romana”, disponibile a questo link:
Ho fatto visita a Rodolfo nel camerino a fine spettacolo e l’ho trovato, come al solito, giocoso e sorridente, sempre schietto e simpatico nonostante la stanchezza per la performance appena terminata. È stato un immenso piacere vederlo pimpante e piuttosto in forma, oltre che palesemente soddisfatto del risultato della serata.
È un artista vecchio stampo, uno di quelli che ha contribuito ad esportare la sana comicità tipicamente romana in tutta Italia. Lo ritengo “pezzo storico” di Roma: sempre genuino, spontaneo e dalla battuta pronta.
Questo suo approccio così naturale gli ha permesso di moltiplicare gli affezionati che lo seguono. Un successo che ha meritato e che ha accresciuto grazie al suo talento e alla sua simpatia.
Scrivi a: redazione@viviroma.tv