Sì, qualcuno si accorgerà che ho già scritto un articolo mesi fa su questo spettacolo. Ma sono al Teatro Marconi, qui gioco in casa, in quella che reputo una mia seconda casa, un rifugio rifocillante e ritemprante per il mio fisico e per l’animo. Grazie alle sue innumerevoli proposte interessanti, mi trovo spesso qui con loro, coccolato dallo splendido ed accogliente staff.
Lo spettacolo lo conosco, per questo lo rivedo volentieri, per cogliere quelle sfumature che magari mi sono sfuggite la prima volta e perché Matteo Cirillo merita di essere seguito, anche perché ogni sua apparizione riserva sempre sorprese: pur attenendosi ad un copione, trova sempre modo di improvvisare e di interagire con il pubblico, offrendo sempre qualcosa di diverso, di nuovo grazie alla sua innata bravura, alla sua preparazione, alla passione che trasuda da ogni poro e che coinvolge inevitabilmente il pubblico, vecchio e nuovo.
È un’artista imprevedibile, sempre carico, esplosivo, ricco di risorse, intrigante, trascinante, divertente e al contempo toccante, ciclonico, esuberante, travolgente.
Con lui lo spettacolo vola; mai un calo di tensione grazie alla sua gestualità, alla sua parlantina, alle trovate e all’energia che catturano dall’apertura del sipario fino alla chiusura, regalando una serata di divertimento e spensieratezza.
Stasera voglio rilassarmi, ripercorrere quello spettacolo che ho amato dalle prime battute, voglio godermelo senza dover prendere gli immancabili appunti utili per evitare dimenticanze. Stasera è una serata per pochi fortunati, il Marconi riapre oggi dopo qualche giorno di meritato riposo. Molti sono in vacanza e la serata prende subito l’aspetto intimo di un incontro tra amici, che prende vita nel palco all’aperto. Matteo propone questo suo personale monologo, che già ha mietuto successi su altri palchi e che ha vinto il Nuovo Premio Teatro Traiano, il Festival nazionale di corti e monologhi teatrali. Proposto al suo esordio proprio qui al Marconi, fece talmente successo che gli organizzatori furono costretti a replicarlo il giorno dopo. Matteo è un trascinatore, un artista che sa catturare il pubblico, domarlo, renderlo suo grazie alle mille sfaccettature che in ogni esibizione fuoriescono dal suo animo e dalla sua esperienza. Divertenti ma anche toccanti e profonde, come ogni sua proposta. Convivono nelle sue performance un lato fortemente divertente, comico, ma anche una parte profonda e nostalgica che a volte spiazza ma che ben si amalgama al suo personaggio e al suo modo di proporre lo spettacolo. Tra il pubblico l’immancabile Chiara David, compagna e bravissima attrice, con i genitori di Matteo, che non ho potuto non osservare fieri e divertiti dal loro campione.
Qui di seguito l’articolo che ho pubblicato tempo fa sullo spettacolo.
Oggi sposo spettacolo teatrale al Teatro Trastevere Con e di Matteo Cirillo
Un grande artista che merita di essere conosciuto e seguito. Provare per credere.
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