Pietro Romano in “Un romano a Roma”

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TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (Verso la terza dose)

Teatro Anfitrione

Vidi e conobbi questo grande artista circa due anni fa, ero qui al teatro Anfitrione alla “prima” del suo spettacolo, “Il solito ignoto”. Con il suo cast di prim’ordine composto da Pierre Bresolin, Marina Vitolo ed Alessandra Cosimato, i nostri andavano in scena con la morte nel cuore. Stavano partendo le contromisure restrittive per la pandemia. Quella sera, dunque, la “prima” era anche l’ ultima data. Eppure Pietro e il suo cast furono ineccepibili, grandiosi. Nessuno di loro si fece influenzare da quel triste evento alle porte, e lo spettacolo, seppur mossosi tra tristi presagi, fu un grande successo. Mi recai al termine dell’esibizione nei camerini per conoscere di persona questi artisti e sostenerli moralmente, visto il futuro buio. Li trovai intenti a sbaraccare i loro effetti personali appena sistemati nei loro spazi. Fu tristissimo. Nonostante tutto, Pietro e i suoi erano comunque speranzosi e fiduciosi. Purtroppo sappiamo come andarono le cose. Quella sera ricevettero la notizia della chiusura dei teatri poco prima di salire sul palco. Si esibirono da grandi professionisti e furono anche così disponibili ed accoglienti, nonostante tutto. Pietro mi colpì per il suo sorriso e la sua cordialità. Continuai a seguirlo, a vederlo in qualche spot televisivo e in brevi trailer, sempre allegro, gioviale, spensierato. Ogni volta che vedo una sua foto o una sua apparizione, automaticamente sorrido. Pietro ha il dono di portare con sé il buon umore. Inoltre riesce a catapultarmi con i ricordi indietro nel tempo, in quella Roma sparita abitata da attori della vecchia scuola, che hanno fatto grande il cinema ed il teatro romano. Vedo lui e mi tornano in mente Alfiero Alfieri, Aldo Fabrizi, Lando Fiorini, Gabriella Ferri, Alberto Sordi. La Roma dei nostri padri, quella di Renato Salvatori, Nino Manfredi, Toni Ucci… una Roma vera, schietta, forse un po’ burbera, ma sincera, “de core”. Così com’è Pietro. Il suo modo di fare l’artista è quello dei grandi nomi dell’Olimpo romano. Forse uno degli ultimi in grado di fare spettacolo senza divenire una parodia di se stesso od una volgare imitazione di qualcun altro. Pietro è un fulgido rappresentante di questo teatro quasi scomparso.

pietro romanoA breve porterà in scena lo spettacolo (che andrò a vedere e di cui parlerò su questa pagina), un “One man show”, dove darà sfogo alla sua bravura e comicità, tributando omaggi a grandi artisti del teatro italiano.

Ho saputo che in seguito Pietro riproporrà, sempre qui all’ Anfitrione, lo sfortunato spettacolo interrotto prima del lock down (“Il solito ignoto”) e che andrò sicuramente a rivedere, tanto mi divertii.

Faccio un grande in bocca al lupo al grande artista romano, che già sta riempiendo di prenotazioni il bellissimo teatro Anfitrione. A presto, Pietro! Mi sei mancato!

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