TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (verso la terza dose)
“Qua siamo”
di e con Marina Vitolo e Flavia di Domenico
Regia di Francesca La Scala
Teatro Porta Portese
Prende vita, in questo grazioso teatro, la storia di Regina ed Anna, due attrici non proprio fortunate, che senza saperlo hanno la stessa idea: decidere di scomparire, per farsi ritrovare da uno di quei programmi televisivi noti per ricercare le persone.
Tutto nella speranza che questo regali loro quella fama che finora non hanno ottenuto. Entrambe, rivali nel mondo dello spettacolo, si ritrovano a nascondersi nello stesso teatro abbandonato, in attesa che l’attenzione pubblica si accorga di loro. Saranno costrette a convivere nell’attesa degli eventi. Inevitabile che si riaffacci la rivalità sopita. Tra battute sarcastiche reciproche e accapigliamenti vari, questa esperienza a stretto contatto le porterà a conoscersi meglio ed a scoprire che tutto sommato non sono così spiacevoli, diverse e distanti tra loro.
Uno spettacolo scritto da Marina e da Flavia durante il lockdown e che oggi porta i suoi meritati frutti. Applausi e risate sono continui tra il pubblico; i due personaggi sono teneri, divertenti, ma soprattutto veri e sinceri; combattono per la loro notorietà, ma anche contro il tempo tiranno che cerca di relegarle nel dimenticatoio. È incredibile come da subito il pubblico si affezioni sia alla storia che ai personaggi. Si ride e si riflette, mentre non mancano i momenti toccanti di sublime interpretazione drammatica. Momenti che vanno addirittura a scomodare magistralmente brani di Pirandello e Checov.
Marina, una superstiziosa verace napoletana, schietta e diretta; Flavia più pomposa, strutturata ed altezzosa.
Al primo impatto entrambe sembrano essere solo boriose e presuntuose, ma già dai primi “scontri” rivelano subito il loro carattere irresistibilmente genuino. Le divertenti battute sono solo un accento che serve a scandire le nostre risate, perché in realtà si ride sempre grazie alla loro naturale schiettezza, alla spontaneità e al clima di piacevole simpatia che instaurano. I momenti più toccanti e profondi sono perfettamente inseriti tra quelli più leggeri e creano efficaci pause riflessive.
Dietro a questa storia c’è la vita pulsante, quella vera, fatta di drammi, di sfortune, di occasioni mancate, che queste due brave attrici riescono a trasmetterci commuovendoci, portandoci con tatto e delicatezza alla profonda morale, che gradualmente arriva al pubblico tra una risata e l’altra, grazie alla loro ironia, alla maestria e alla sublime interpretazione.
La forza irresistibile dello spettacolo è riuscire a proporre una storia realistica addolcita da un efficace umorismo, che edulcora i tristi retroscena delle due attrici che stanno “tramontando”. Tutto con classe e ironia ed un’ottima recitazione. Flavia e Marina insieme sono irresistibili, riempiono la storia come il palco, dov’è ricostruito un realistico teatro in ristrutturazione. Trascinanti, emozionanti, divertenti, profonde. Sono un binomio vincente! Ben lontane da quel “tramonto” in cui si trovano le due attrici che interpretano. Marina e Flavia sono invece l’emblema di un’ardente e raggiante alba estiva dagli splendidi e sgargianti colori!
Importante e non secondario è il lavoro della regista Francesca La Scala che ha magistralmente dato un concreto apporto alla riuscita dello spettacolo.
Dopo lo spettacolo è stato piacevole incontrare la crema artistica romana tra il pubblico: le nostre due brillanti stelle Marina e Flavia, poi il grande Antonello Avallone, l’affabile Pierre Bresolin, il simpatico Gerardo La Barbera, le deliziose Titti Cerrone, Jessica Agnoli, Francesca La Scala, Simona Ciammaruconi…
Serata all’insegna del buon teatro.
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