“Quattro”

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Piccolo Teatro San Paolo
Di Adriano Bennicelli
Regia Matteo Vacca
Assistente Regia Marta Gagliardi
Con Elisa Pazi, Eric Bastianelli, Walter Del Greco e Serena Ricci

Avevo visto questo spettacolo con un altro cast qualche anno fa. Una commedia molto carina, divertente, toccante in cui il protagonista è l’amore che si intreccia con l’amicizia più profonda e di lunga data.

Una storia ideata da Adriano Bennicelli, che ha riscosso molto successo durante tutta la programmazione e che viene riproposta già da qualche anno.

Sono dunque curioso di vedere come questo nuovo cast, che ho già seguito ed apprezzato in passato, interpreterà questa commedia.

Alla fine mi sono ritrovato davanti a una pièce rinnovata, fresca e rinvigorita che non ha nulla da invidiare alla precedente.

Due coppie di amici, che si sono persi di vista, si rincontrano a cena dopo vent’anni. Si conoscono da quando andavano a scuola insieme, quando le due coppie Eric/Elisa e Walter/Serena si formarono.

Ora i primi convivono, i secondi sono sposati, ed entrambi si portano dietro piccole problematiche di coppia che verranno alla luce durante l’incontro.

Ma tra i quattro è rimasto un insoluto, una simpatia se non una passione mai sopita. Insomma, sembra che si siano accoppiati in maniera sbagliata e che quella passione giovanile non si sia mai spenta.

Questa serata potrebbe riaccendere il loro sentimento, metterli davanti ad un revival di ricordi e di emozioni che li riporterà indietro, ai tempi della spensieratezza adolescenziale.

Le due coppie sono apparentemente molto diverse. Eric ed Elisa sono moderni e dinamici. Lei è fissata per il biologico e la spiritualità, ed è piena di intolleranze alimentari; lui è un bonaccione dalle freddure e dai proverbi sempre pronti, molto accondiscendente, si direbbe succube dei desideri della compagna. Elisa ha bandito dalla sua dieta il glutammato di cui è allergica, mentre Eric è una sorta di giardiniere “alternativo” per non dire disoccupato.

Walter e Serena sono invece una coppia più tranquilla, più tradizionale. Lei lavora come segretaria del marito, utilizza il pianto terapeutico che pare faccia bene alle mucose, mentre Walter è un commercialista pacioccone, che quando si innervosisce balbetta e inverte il senso delle frasi.

Dopo un’introduzione spassosa ed inaspettata in cui Walter ed Elisa entrano addirittura in platea con uno scooter, vestiti da adolescenti, vengono seguiti a ruota da Eric e Serena sempre con abiti giovanili e tanto di skateboard. Si capisce che le due ragazze ambiscono all’uomo sbagliato.

Tra i protagonisti è rimasto intatto un cordone ombelicale mai reciso, un amore mai nato, rimasto sepolto che sembra proprio non poter più rimanere inascoltato. Ora il dubbio è: scegliere tra l’amicizia e l’amore…

Dopo l’entrata plateale con la rottura della quarta parete dei nostri davvero originale, inaspettata e travolgente, in cui conosciamo i personaggi quando ancora sono ragazzi, subito i maschi si rivelano più adolescenziali se non infantili rispetto alle femmine, che già esprimono i loro sentimenti verso di loro, ma che non sono corrisposti.

Poi si apre il sipario e ci ritroviamo nell’appartamento di Walter e Serena che stanno aspettando gli amici. Sono già passati vent’anni. Le coppie hanno cambiato di abito e anche il loro aspetto, ora sono cresciuti, sono persone mature. O almeno dovrebbero…

Gli attori hanno dato una loro impronta ai personaggi, diversa da quella che ricordavo della precedente edizione. Ho notato anche un cambiamento nelle dinamiche, nella regia di Matteo Vacca e in alcune battute.

Nessuno del cast ha avuto modo di vedere lo stesso spettacolo in passato, quindi pur seguendo piuttosto fedelmente il testo di Bennicelli, ha seguito una propria direzione nell’interpretazione.

Il quartetto è piuttosto affiatato, avendo lavorato spesso insieme, ed è capace sviluppare una palese complicità sul palco. Poi sanno come far divertire il pubblico, ma anche come trovare il momento giusto per commuoverlo e toccarlo nell’animo.

quattroHanno saputo rendere molto buffi i loro personaggi e molto dinamica la storia, muovendosi in maniera naturale e sfruttando tutto lo spazio a disposizione nella simpatica scenografia. Anche i cambi di costume sono stati fatti a regola d’arte.

Attori e regia in sinergia hanno saputo utilizzare bene il testo, che già di per sé è molto divertente e che viene arricchito con qualche battuta più nuova. La comicità degli artisti, inserita nei loro personaggi li ha esaltati, ma gli stessi non hanno rinunciato a svelarne anche la parte più intima e profonda in un piacevole altalenare di emozioni.

Uno spettacolo tenero e divertente, che ha portato a casa il plauso del pubblico, le sue risate e tanti applausi meritati.

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