“Quid ridet?”

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Teatro de Servi
Di e con Loris Fabiani

C’è tanto da dire su uno spettacolo di Loris Fabiani. Tralascio per il momento il suo indiscutibile valore tecnico e artistico per soffermarmi sulla trama complessa e volutamente sconclusionata, che sembra nascere da uno stato di follia perpetua partorita dall’improvvisazione.

Vi si inserisce quella che ho interpretato come una forma di metateatro e comicità con spunti demenziali, mista a contaminazioni del teatro dell’assurdo.

A volte si ha l’impressione che Loris non segua uno schema e si lasci guidare da un’entità folle che lo sta possedendo chiamata Lunanzio, dando vita ad un testo complesso e intricato, interpretandolo con l’irrequietezza di un cavallo selvaggio lasciato libero di galoppare, per poi essere preso al laccio e ammansito e di nuovo liberato per scatenarsi ancora.

Loris sembra usare il palco solo come trampolino di lancio per comunicare che il suo turbinoso e travolgente spettacolo è cominciato, ma in realtà il suo spazio scenico è la sala, tra il pubblico. Il palco gli va stretto, è troppo piccolo per contenere le esuberanze del suo Lunanzio, sempre in frenetico movimento e continuamente agitato, tanto da sembrare una mosca che sbatte sulle pareti di una stanza in cerca di in varco per liberarsi dalle costrizioni rappresentate, in questo caso, da un teatro.

lunanzioLibera così tutta la sua energia vitale dedicandosi costantemente a sfondare la quarta parete e trascinando il pubblico nella sua dimensione per trasformarlo in protagonista. Non solo quelle povere persone (si fa per dire) messe in mezzo e divertite ancora di più per le inaspettate attenzioni, ma tutti quelli che sono in sala si contorcono continuamente sulla poltrona per seguire l’artista nelle sue galoppate in platea, e stasera al Teatro de’ Servi anche in galleria.

Forse grazie alla familiarità ormai sviluppata con chi lo segue da tempo, Loris ha costruito un continuo botta e risposta con gli spettatori, che per nulla imbarazzati rispondevano alle sue provocazioni, dando così vita ad uno spettacolo colmo di improvvisazione. Situazioni inaspettate a cui Loris ha tenuto magistralmente testa, cosa non facile, viste le affermazioni assurde partorite dal pubblico.

È un bel traguardo quello che Loris ha raggiunto; ha sviluppato un’invidiabile sintonia e una piacevole confidenza con chi lo segue e lo ama, e questo si ripercuote positivamente sui suoi show.

Molte delle battute e delle situazioni improvvisate sono vere e proprie perle, attimi irripetibili che hanno aggiunto valore ad uno spettacolo che Loris Fabiani ci ha offerto senza risparmiarsi, con molta passione ed impegno.

Dunque, il successo era assicurato, davvero una bella prova quella sostenuta stasera. A fine serata Loris mi ha confidato di essere molto soddisfatto, sia della partecipazione del pubblico che della sua grintosa performance.

Non saprei davvero a chi accostarlo artisticamente se non alla follia di Jim Carrey, di cui ricorda movenze ed espressioni, a cui aggiungerei il travestimento de “Il Corvo” di Brandon Lee e la spavalderia provocatoria di Roberto Benigni, con un pizzico di Jack Nicholson e… di Petrolini!

Un artista poliedrico, ricco di espressioni sempre diverse. A proposito di espressività, basta guardare i selfie scattati con i suoi fans: non ce n’è uno uguale all’altro! Anche in questo è atipico, sembra voler donare ad ognuno qualcosa di speciale, di diverso, di unico, dimostrando come ogni singolo fan sia importante per lui.

lunanzioLoris comunica con un idioma di fantasia, una parlata nuova che però si ispira ad un italiano arcaico, aulico, secolare in cui inserisce distorti latinismi, sporcati continuamente da neologismi e da termini volutamente storpiati, ricercati in maniera certosina per creare assonanze con altri idonei a ideare continui doppi sensi che fanno rimbalzare continuamente lo spettatore da un’epoca passata a quella presente.

Un artista geniale e tanto, tanto divertente. La prima volta che l’ho visto qui a Roma, quando ho avuto anche l’occasione e il grande piacere di conoscerlo di persona, ero scettico sulla possibilità che riuscisse ad intrattenere il pubblico con un monologo di un’ora e mezza solo attraverso le follie di Lunanzio. Mi sono ricreduto proprio durante quella serata.

Loris a sua insaputa mi smentiva dimostrando di saper fare spettacolo senza annoiare, creando un personaggio alquanto versatile, ricco di sfumature, in grado di partorire idee eclatanti con le quali spiazzare lo spettatore e rivitalizzare continuamente l’esibizione.

Nel suo infuocato monologo inserisce a sorpresa riferimenti a personaggi noti della politica, della letteratura, dell’arte, della musica e dello spettacolo (fantastico il tributo al film “Flash dance” con tanto di balletto) che così inseriti, oltre a stupire divertono.

A volte sembra che Lunanzio prenda il sopravvento su Loris, o forse è Loris che, da buon padre e ideatore di questa atipica figura, lascia spazio a questa creativa creatura permettendogli di sfogarsi e dare così il meglio di sé.

lunanzioQuesto diviene plateale in una scena in cui l’artista mostra tutta la sua grande versatilità e capacità di cambiare pelle repentinamente.

Tutto avviene con entrate ed uscite frenetiche dalle quinte. Come un Giano bifronte, Loris ad intermittenza con Lunanzio riappare mutando ogni volta gestualità, portamento, espressività e toni di voce. Qualcosa di sorprendente, pura bipolarità artistica!

Non mancano, nello show, i suoi personaggi inventati, quelli dai nomi insoliti che “riconosce” tra il pubblico: Elisambretta, Giovanna Varco, Cristoforo Coiombro, lo Zio Scemio e l’immancabile Agnese che corteggia attraverso un gusto tutto suo, dal sapore romantico e al contempo irriverente. Un pezzo forte che tutti attendono.

lunanzioPoi arriva il gran finale con un monologo “botanico”, un discorso premorte che porta all’epilogo, costruito con i nomi di piante e frutta. Davvero unico.

A fine spettacolo Loris, ancora truccato, ha incontrato il suo pubblico nel foyer per firmare autografi e dediche sul libro che ha pubblicato da poco e per concedere selfie, alternandosi ancora con Lunanzio… Un bel momento in cui l’artista accoglie i suoi entusiasti sostenitori che in questo spazio gli dimostrano tutto il loro affetto, che ovviamente lui ricambia con piacere e tanta soddisfazione.

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