Teatro Off off
con Serafino Iorli
regia Mariano Lamberti
testo Serafino Iorli, Federica Tuzi
musiche Francesca Bianchi, Ugo Malatacca
costumi Fabrizio Bianchi, Antonio Marcasciano
grafica Gianluca Manna
foto Marco Lausi
trucco Mauro Salvato
produzione Teatro Segreto
supervisione Laura de Marchi
Non si può non voler bene ad un artista e alla persona che c’è dietro come Serafino: spontaneo, verace, simpatico, intenso, estroso, coinvolgente, disponibile, umano e cordiale. Sul palco non è diverso dalla realtà. I suoi spettacoli sono sempre un turbinio di emozioni che vale la pena vedere, anzi sentire, meglio provare, perché sono rigeneranti e rinfrancanti.
Ha il potere di portarti nella sua dimensione, quella piena di paillettes, luci colorate, trucchi e profumo ma soprattutto di sensazioni.
Non so perché, forse dopo aver frainteso la sinossi mi aspettavo uno spettacolo più movimentato, esuberante e piacevolmente caotico, in linea con quanto solitamente proposto da questo artista. Come al solito Serafino mi ha stupito.
Con la sua eccentricità e originalità propone un monologo molto dolce e tenero in cui si parla di omosessualità; non in maniera sfrontata e diretta come al solito, o ricca di quegli acronimi spesso incomprensibili ai meno avvezzi.
La pièce svela molto della sensibilità di questo magico artista, della profondità della sua anima. Insomma, una proposta che rivela un ulteriore e profonda maturazione artistica.
Ritroviamo sempre l’inossidabile ironia tipica di Serafino che non si è snaturata ma viene accompagnata da una forte connotazione nostalgica e introspettiva mentre si ripercorrono i ricordi, tutta la vita personale ed artistica e le belle esperienze fatte come imitatore e performer.
Dopo un’introduzione deliziosa in cui con un tenero e divertente sketch ci parla dell’amore senza confini e lontano da ogni schema, si passa a parlare della vita più matura per tirare le somme.
Giunto al traguardo dei sessant’anni, Serafino ci rivela come questi pesino fisicamente con gli acciacchi ed emotivamente con i traguardi mancati e i rimpianti che generano momenti di sconforto. In controtendenza, si parla però anche di tante soddisfazioni avute e piacevoli situazioni vissute.
Tutto attraverso una cavalcata a ritroso nel tempo tra i ricordi di una vita trascorsa tra goliardia e trasgressione. Abbiamo la restituzione, quindi, di un Serafino maturo, introspettivo e riflessivo che con un testo brillante e movimentato si racconta coinvolgendoci profondamente. Tenero poi, quando parla del rapporto con la sua gatta Carlotta che lo accompagna da 18 anni e che appare sul palco come figura bidimensionale.
Tira poi le somme su come sia cambiata positivamente la mentalità verso l’omosessualità grazie alle lotte dell’artista e dei suoi compagni.
Tenerissimo il momento in cui presenta tutti gli abiti di scena che lo hanno accompagnato negli spettacoli, quando si travestiva da Ornella Vanoni, Patty Pravo, Marilyn Monroe, Madonna, Raffaella Carrà, Renato Zero e tanti altri.
Costumi che, come i suoi personaggi, hanno fatto storia e che davanti a una platea eterogenea come quella di stasera trovano ammiratori di vecchia data ed amici che ricordano con piacere quei momenti passati insieme. Ad esempio quella famosa festa gay sulla spiaggia di Capo Rizzuto nel 1979 che deve aver fatto storia, visto che alcuni in platea ancora la ricordano.
Quei costumi portati in scena inaspettatamente si animano e parlano tra loro o con lui.
Oggi Serafino drag queen ha abbandonato quella vita frenetica, i vestiti sgargianti, i trucchi e le paillette, il pubblico esultante, i riflettori. Questo le ha lasciato un vuoto profondo che colma con la spiritualità del buddismo. Nonostante tutto, confida di essere pervaso da un profondo senso di solitudine. Gli manca la sua vecchia vita. Così riunisce le amicizie nonostante gli acciacchi e gli anni passati.
Una proposta originale questa, un inno alla vita, alla ricerca di se stessi e al desiderio di divertirsi senza timore nel mostrarsi agli altri. Un buon effetto luci, le voci fuori scena, le musiche ed un’attenta regia ci propongono uno spettacolo divertente, tenero, piacevole e toccante.
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