TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del corona (verso la riapertura)
Timidamente, ma con vigore crescente, ricomincia la stagione teatrale. Piano piano, seppur con numero contingentato, gli spettatori ricominciano a prendere posto su quelle poltrone rimaste impolverate per mesi. Ritorna ad accompagnare le performance l’ormai dimenticato scricchiolio delle assi del palco calpestato dagli attori in scena che, con molta emozione, riportano finalmente in vita i loro personaggi ancora assopiti dal lungo letargo. Speriamo che definitivamente lo spettacolo abbandoni questo suo torpore e ritorni ai suoi fasti.
Una delle numerose iniziative in programma è quella proposta da ‘Citta’ Ideale’, che si propone di riportare in scena, all’aperto, altre date del suo tour cominciato e sospeso a dicembre scorso. Si tratta di una riproposizione di “Romeo e Giulietta 3.0”, storia dei due innamorati in versione anni ‘80.
La location è l’insolito interno dei giardini e cortili dell’ Ater, cioè le case popolari.
A dicembre gli attori sono andati in scena al Quarticciolo e a Primavalle, quest’anno ripropongono, nei prossimi giorni, sei serate, due a Centocelle, due a Vigne nuove e due a Torrevecchia.
Nata da un’idea di Fabio Morgan e realizzata da Leonardo Buttaroni, questa forma di teatro di strada è stata espressamente ed esclusivamente concepita per prendere vita tra le case popolari. È una versione dunque “popolare” che attinge al dramma che conosciamo, ma che viene stravolto proprio per interessare e coinvolgere un pubblico più vasto, poco predisposto alla frequentazione del teatro e che spesso non conosce neanche Shakespeare.
A dicembre ricordo di un abitante del quartiere che, alla fine, avvicinatosi agli attori, ha chiesto di chi fosse lo spettacolo; quando gli è stato detto che era di Shakespeare, chiese “È uno di voi?”…
Il linguaggio, come anche il periodo storico in cui Morgan ripropone il dramma, è adattato ai tempi recenti. Le due famiglie, i Capuleti e i Montecchi, sono sostituite da due bande rivali della periferia romana.
Il dramma, riproposto in chiave ironica e ormai rodato, ha già ottenuto meritati consensi nella passata edizione. Complici un ottimo riadattamento e un cast di tutto rispetto.
Ho assistito personalmente allo stupore e alla curiosità manifesta dagli abitanti delle case popolari, che affacciati alle loro finestre hanno goduto di questo spettacolo spumeggiante, divertente e coinvolgente, potendo godere di una forma di teatro nuova, diversa, alla portata di tutti, senza neanche uscire di casa. Gente comune tra cui giovanissimi e anziani, si sono commossi, hanno riso, partecipato ed accompagnato con le loro battute spontanee le scene, arricchendole di quella simpatica romanità tipica di questi luoghi. Hanno ripreso le scene con i loro telefonini e a fine spettacolo hanno avvicinato gli attori per conoscerli, manifestando la loro simpatia ed il loro affetto.
Il cast:
Matteo Cirillo nei panni di un simpatico e sempliciotto Romeo; Tiziano Caputo in quelli del duro Tebaldo; Ilario Crudetti in un donabbondiano padre Lorenzo;Chiara David in una versione borgatara di Giulietta; Alessandro Di Somma prima in un coattissimo Sansone, poi nei divertenti panni femminili della balia di Giulietta; Ermenegildo Marciante in un buffo Benvolio; Diego Migeni nell’ altro duro Mercuzio; Emiliano Murana in Eschilo; infine il menestrello Riccardo Viola che ci delizia tra una scena e l’altra cantando con la sua chitarra.
Uno spettacolo da vedere, soprattutto per il clima che crea in questa insolita location e per l’ affiatato e professionale cast che si muove impeccabilmente su una vincente riscrittura. I l tutto condito dal coinvolgimento e alle trovate degli abitanti, in grado di rendere la recitazione diversa ogni sera.
Di seguito l’articolo sulla mia pagina, apparso su Viviroma dello spettacolo passato.
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