TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (potevo non prendermi il covid anche io?)
Piccolo teatro San Paolo
di Fabrizio Di Renzo, Alessandro Bonanni e Emilio Morana.
con Fabrizio Di Renzo, Giovanni De Anna, Emiliano Morana, Marina Vitolo e Alessandro Bonanni.
Emiliano è un vigile urbano che vive ancora con il padre, la madre li ha lasciati dopo la sua nascita. Oggi ha deciso di lasciare la casa paterna per vivere da solo, lasciando il padre perplesso e un po’ scosso. Questo e la convivenza di due generazioni così diverse tra loro portano a bisticci continui. Nella storia subentreranno due altri personaggi: Simone, un amico di Emiliano e di Franco (il padre) che condivide con lui la passione per le scommesse sportive; e Giovanni, un personaggio piuttosto ambiguo. Altra figura che interviene nella storia è la dottoressa Strozzagalli, un’ assistente sociale alquanto particolare e piuttosto esuberante.
Fin qui sembra tutto normale, ma in realtà in questa introduzione viene volontariamente sorvolato il succo della divertentissima commedia, peraltro molto intelligente, perché affronta il tema dell’ omosessualità in maniera molto schietta, realistica ma con estrema delicatezza.
Come reagirebbe un padre di media cultura, un po’ rozzetto, con la passione per le scommesse, alla notizia che il figlio è omosessuale, e considerando che, oltre ad accettare l’idea che se ne vada da casa, deve affrontare anche la sua scelta di vivere con il suo compagno, di sposarlo ed adottare con lui un figlio? Come mi diceva anche Giovanni De Anna, uno dei protagonisti, subito dopo lo spettacolo, la commedia vuole affrontare dei temi attuali: l’accettazione dell’omosessualità, il matrimonio tra persone dello stesso sesso e l’adozione da parte di famiglie omosessualità. I temi però non sono presentati per offrire una morale, né per insegnare nulla, puntare il dito contro qualcuno, giudicare o prendere le parti di qualcuno. Utilizzando una buona dose di comicità, affrontando l’argomento con molta leggerezza ed eleganza, la commedia non solo ci fa ridere, ma anche riflettere per raggiungere da soli una nostra conclusione.
Liberamente. Loro ci propongono semplicemente una storia molto realistica in chiave ironica ed in maniera molto schietta e piuttosto divertente. La coppia gay è composta da due bravissimi attori, Emiliano e Giovanni, che possiamo considerare a tutti gli effetti legati da un “matrimonio artistico”, visto che collaborano insieme da anni a vari progetti artistici. Festeggiano, proprio in questi giorni, un loro importante traguardo: cento presenze insieme sul palco. E si vede. La loro complicità è molto evidente e dà quella marcia in più allo spettacolo, con confronti sfrenati, incalzanti e velocissimi, ma mai esagerati. Si aggiunge il bravissimo Fabrizio nei panni di un padre che, almeno all’inizio, non può non rimanere scioccato dalla “sorpresa” del figlio, infrangendo quel mito di mascolinità in cui ogni padre si rispecchia e si conferma nel figlio. Alla fine però è sempre un buon genitore, che peraltro ha cresciuto da solo questo figlio, ed essendo una persona palesemente di buon cuore non può che accettare, anche se con difficoltà e con un modo tutto suo, la scelta del figlio. Altro fantastico personaggio è l’amico (Alessandro) che, quando la coppia con ritmi incalzanti si spara mitragliate di battute, lui sul divano o in un angolo, quasi fosse fuori scena accompagna ogni battuta con una sequela di espressioni, una più divertente dell’altra. Entra ed esce in modo sempre originale rispetto alle discussioni, sempre al momento giusto. Altra perla della serata è la grandissima Marina nei panni di un’ assistente sociale un po’ isterica, frustrata e piuttosto repressa, che dovrà valutare l’adozione richiesta dalla coppia. Nelle sue uniche due uscite, il suo impatto nella storia vale quanto come fosse presente per lo spettacolo intero, tanto è incisiva e determinante. Riesce ad aggiungere un’ altra grossa dose di verve e comicità con la forza e la comicità tutte partenopeo.
La coppia è fantastica e viene supportata magistralmente dagli altri tre personaggi con un continuo cambio di scene e l’avvicendamento a tratti frenetico che rende la commedia frizzante ed esplosiva, da “mandare giù” tutta di un fiato. Ben scritta ed interpretata, non ha mai un calo di tono, anzi possiede un incedere continuo e crescente fino a raggiungere un divertente epilogo.
Ho rivisto con piacere sia Emiliano, che ho già apprezzato in passato come artista, che Giovanni e Alessandro, che conosco da tempo ma che vedo solo ora per la prima volta sul palco, rimanendone più che soddisfatto. Poi c’è la grandiosa Marina, di cui oramai non perdo più neanche un’esibizione. E Fabrizio, che di persona non sembra essere molto diverso dal padre che rappresentava sul palco: simpatico e schietto.
Ospitato in questo delizioso teatro, “il Piccolo San Paolo”, stasera la sala era completamente piena, aggiungerei meritatamente.
Questo spettacolo divertentissimo, piacevole, sagace, profondo e al contempo leggero e delicato, ma soprattutto molto rispettoso nei riguardi delle scelte personali, è quanto di meglio si possa chiedere per trascorrere una serata lieta e piacevole.
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