“Teatro Golden”
Di Giulia Ricciardi
Barbara Begala, Beatrice Fazi, Milena Miconi, Loredana Piedimonte, Giulia Ricciardi con la partecipazione straordinaria in voce di Francesco Pannofino
regia Patrizio Cigliano e Claudia Genolini
Questo è il secondo capitolo della fortunatissima “serie teatrale” (al teatro finora non sono mai state proposte delle serie) ideata dalla prolifica e geniale mente di Giulia Ricciardi.
Per nostra fortuna il Teatro Golden ha intuito le potenzialità di questa brillante e riuscita serie, tanto da voler riproporre nella stagione tutti gli episodi, compresi quelli del passato.
Essendomi affezionato alle vicende di queste donne grazie agli ultimi due capitoli, ero rimasto con l’amaro in bocca per non aver potuto vedere gli esordi, e finalmente ho l’occasione di rifarmi.
Badate, però, che seppur un filo conduttore unisce ogni capitolo, ogni episodio può essere visto ed apprezzato anche singolarmente perché tratta un periodo o un argomento a sé stante.
Sappiate, inoltre, che il teatro Golden ha dato l’opportunità di godere di tutta la serie di sette capitoli o di una parte grazie ad abbonamenti a prezzi contenuti.
Mirella (Giulia) sta aspettando il suo amante per passare con lui una serata a due molto intensa, ma ecco arrivare senza preavviso le sue migliori amiche di sempre (Beatrice e Milena, a cui a sorpresa si aggiungerà anche Barbara). Ognuna di loro ha bisogno di confidarsi, sfogarsi ed essere ascoltata dalle altre. Così la casa si rivela una sorta di rifugio sicuro per tutte, dove oltre ad un orecchio amico, trovano anche un clima favorevole per potersi aprire e alleggerirsi del loro fardello.
Ma è con l’arrivo dell’ultima, Luna (Loredana), la sorella di Elvira, che la situazione precipita. Lei ha in serbo una serie di novità da raccontare che stravolgeranno ancora di più la serata ormai compromessa della povera Mirella, coinvolgendo anche le altre.
Come in tutti gli episodi, le nostre amabili Stremate daranno vita ai soliti battibecchi, sfoghi e prese in giro reciproche. Grazie proprio a questo approccio manifesteranno tutta la loro complicità e solidarietà femminile, confessandosi e dando vita attraverso queste ad esilaranti gag. Le donne ci portano come in ogni episodio nel mondo femminile rendendoci partecipi delle loro fragilità e dei più reconditi desideri.
Attraverso le loro discussioni verranno affrontati i classici temi delle donne in crisi tra timori, dubbi, paure e incertezze. Tutti proposti in chiave assolutamente ironica e divertente senza tralasciare il lato profondamente umano, da cui traspare una profonda dolcezza e fragilità.
Intanto l’anelato, focoso e agitato pomeriggio intimo di Mirella va a zampe all’aria. Fortuna per noi spettatori, però, visto che saremo coinvolti in questa esuberante e caotica serata tra amiche bloccate in casa da un persistente e violento temporale.
Indubbiamente, anche questa serata si rivela molto intima, ma non certo come avrebbe sperato Mirella.
All’inconfondibile scrittura ricca di ironia di Giulia, si aggiunge la sua immancabile profonda ed attenta conoscenza della sfera femminile con tutti i suoi risvolti e paradossi, descritti sempre con quel tatto e quella simpatia che connotano questa capace attrice e sceneggiatrice. A questo si aggiunge l’attenta e geniale regia di Patrizio Cigliano, coadiuvato dalla brillante co regia di Claudia Genolini.
Questa sinergia risulta assolutamente vincente e lo spettacolo si rivela ancora più divertente e trascinante. Testo e regia sfruttano al meglio il fenomenale ed affiatato cast, ed ogni personaggio riesce ad avere il suo giusto spazio per esprimersi, manifestarsi e farsi amare dal pubblico. Spicca al meglio ogni singolo carattere, che poi si fonde magnificamente nel gruppo e nelle vicende proposte.
Sia le discussioni che le situazioni proposte non sono mai banali o sciocche, tutt’altro. Di fondo prendono spunto da situazioni apparentemente paradossali ma assolutamente realistiche.
Giulia ha la capacità di riuscire a far diventare comiche le “sue” donne senza banalizzarle, snaturarle, o svilire.
Sono personaggi singolari, senza dubbio, ma mantengono una forza e una schiettezza verace. Per questo divertono, e perché la proposta ci permette di riconoscerci in questi comportamenti che rispecchiano una realtà quotidiana con gusto, tatto e molta autoironia.
Così Beatrice si manifesta sofferente per la sua mancata maternità e la difficoltà di portare avanti un rapporto di coppia, sviluppando inevitabilmente un antagonismo con la sorella Loredana, che invece, oltre a collezionare uomini, rimane incinta con molta facilità di ognuno di loro.
Barbara ha dismesso intanto i panni della suora che la accompagnavano nel primo episodio e adesso ha recuperato tutta la sua sessualità e la femminilità repressa. Milena soffre ancora di narcolessia e di un forte stress per la sua normale e banale vita di coppia, impantanata tra gli oppressivi impegni di madre e moglie. Giulia, che aveva abbandonato il suo compagno sull’altare, a causa degli immancabili sensi di colpa femminili è tornata sui suoi passi e si è sposata. Ma infelice, è ora alle prese con un amante.
In questo quadretto popolato da cinque dolcissime manifestazioni femminili, possiamo trovare la quintessenza della donna.
Un magnifico gruppo di semplici donne che sotto la penna di Giulia prende vita e può esprimersi liberamente facendoci ridere ma anche riflettere sulla sensibilità di queste donne all’apparenza così diverse e al contempo così uguali che cercano in fondo solo la felicità.
Quello che colpisce è il modo in cui Giulia riesce a far spiccare tutti i personaggi in modo così brillante e a sottolinearne la profonda amicizia. Attraverso dei brillanti soliloqui inseriti nelle scene, questi si tramutano in veri e propri assoli che fanno emergere le capacità recitative di ciascun’artista.
Il risultato è una serata all’insegna del divertimento. Lo spettacolo ha dei ritmi serrati, pieno di trovate e gag esilaranti riuscitissime che si susseguono senza fine.
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