Giardini della Filarmonica Romana
I solisti del teatro
Chiara Becchimanzi
Stasera, in questa interessante rassegna estiva, è di scena la simpatica e travolgente Chiara Becchimanzi, attrice, regista, autrice, stand up comédienne, progettista culturale… Molto attiva nell’ambito dello spettacolo, ha partecipato a tantissimi programmi di successo.
Dopo aver girato l’Italia con il suo “Terapia di Gruppo”, uno spettacolo a base di stand up comedy, teatro ed improvvisazione, eccola di nuovo stasera con una nuova proposta che ricalca anche le orme della precedente. Irriverente, provocatoria, folle, divertente, trasgressiva, prorompente, ciclonica, esuberante, eclettica…
Apre lo spettacolo vestita da rappresentante di una nuova ed alternativa religione. Sfocia, così, in una satira che travolge irriverentemente religione e politica, che ne escono piuttosto malconce.
Si dimostra immediatamente una preparata ed attenta osservatrice dei costumi e delle abitudini della nostra società, che critica causticamente con molta ironia.
Molte sue battute sono precisi riferimenti all’attualità, che però possono sfuggire ai più attempati, rimasti ormai indietro nel tempo e poco avvezzi alle nuove terminologie che invece sono pane quotidiano per Chiara.
Non c’è nulla che possa salvarsi dalle sue irriverenti stoccate e dalle sagaci battute che coinvolgono e provocano il pubblico.
Tanti gli aneddoti e i temi affrontati con disinvoltura, simpatia ed estrema bravura.
La sua, avrete capito, è una comicità molto provocatoria, sopraffine, estremamente intelligente, profonda e riflessiva, concentrata ed esplosiva che non lascia respiro.
Chiara è un vero animale da palco, un’intrattenitrice doc con uno spirito libero, selvaggio ed irrefrenabile. Possiede una grande carica ironica ed autoironica che mi ha riportato alla mente l’energia e lo spirito del grande Daniele Luttazzi.
Ha una grande padronanza della scena, su cui si muove con sicurezza.
Schietta e sincera, con estrema convinzione palesa senza remore il suo pensiero politico, religioso e sociale su cui basa il suo modo assolutamente personale e geniale di fare spettacolo.
Seppure non si dovessero condividere alcune sue idee, rimane comunque impossibile non apprezzarla per la sua franchezza e coerenza.
Si rivela una grande artista, che chiaramente ama il suo lavoro e il pubblico, che diverte provocandolo, punzecchiandolo e mettendolo alla berlina con classe e professionalità, non dimenticando di coccolarlo e vezzeggiarlo.
Dimostra poi delle doti canore non indifferenti e una padronanza invidiabile di numerosi dialetti italiani, con cui dà vita a degli sketch esilaranti che terminano con delle uscite che palesano tutta la sua fiera romanità.
Si ride e si riflette sugli argomenti trattati, che vanno dalla psicologia alle manifestazioni dei Black block, passando attraverso le sue esperienze nel mondo della recitazione, alle sue relazioni tossiche e ai problemi alimentari, per poi affrontare l’argomento della passata pandemia.
Ma Chiara non si ferma qui, rivelandoci anche gli aspetti più personali ed intimi del suo carattere con molto coraggio e sincerità. Seppure siano argomenti che potrebbero forse inficiare la sua figura artistica davanti ad un pubblico bigotto, Chiara li affronta con coraggio, sincerità ed una profonda autocritica che la rendono ancora più apprezzabile sia come artista che come persona.
Manifesta senza remore la sua poca propensione alla maternità attraverso ragionamenti che condivido appieno, o raccontando una sua traumatica esperienza che non voglio spoilerare, ma che vi lascerà basiti per come riesce a raccontarla con la sua grande ironia, come se si trattasse di una confidenza tra amici, rimanendo comunque toccante, ma soprattutto profonda e sincera.
Un momento che ho molto apprezzato per la modalità con cui è stato affrontato e che svela la profondità d’animo di questa artista, ma soprattutto di questa donna.
La sua “terapia d’urto”, dunque, colpisce prima lei per poi colpire inesorabilmente il pubblico come fosse una terapia di gruppo, attraverso un’incessante sequela di battute che non lasciano scampo e respiro, tantomeno il tempo di controbattere.
Come una simpatica mitragliatrice logorroica, munizionata con irriverenti e pungenti parole, spara a zero sulla platea rivelando il suo grande talento e la sua genialità, attraverso le aspre critiche nei confronti dell’ipocrisia del political correct.
Credo che per questo sia molto seguita ed amata e al contempo odiata dai soliti “haters” idioti, quegli ignoranti coraggiosi leoni della tastiera che non arrivano a comprendere la sua ironia e la sua satira e che riesce a tramutare ogni sua esperienza personale ed intima in puro e sfrenato spettacolo.
Geniale il suo racconto in venti secondi dei “Promessi sposi”, della “Divina commedia” e di alcune importanti opere artistiche come la Gioconda e la Primavera del Botticelli. Un’ulteriore provocazione verso la limitata concentrazione che oggi abbiamo acquisito attraverso l’uso del web.
Non può mancare, infine, una digressione critica sulla censura dei cartoni animati disneyani, riletti attraverso una moderna visione ipocrita.
Chiara è un’artista visibilmente spontanea e vera che non sembra seguire un copione fisso e che durante la sua esibizione non guarda certo l’orologio, va avanti come una locomotiva con i freni rotti.
È chiaro che vuole divertire divertendosi senza remore ed inutili freni inibitori, attaccando e combattendo l’ipocrisia e il ben pensare che si annida nella società e nelle sue menti anestetizzate. Siete avvertiti!
Semplicemente eccezionale!
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