Con Marco Capretti, Fabrizio Gaetani, Francesca Nunzi
di Marco Capretti e Valter Delle Donne
Regia Marco Capretti
Giada e Luca sono una coppia come tante altre. Lui è un simpatico perdigiorno con la testa fra le nuvole, convinto di essere un bravo scrittore di romanzi fantascientifici ma sfortunato perché nessuno glieli pubblica, e nel tempo libero, quindi sempre, ha l’hobby dell’astronomia con un gruppo di appassionati che seguono sul web i suoi aggiornamenti quotidiani sugli avvistamenti degli ufo.
Lei, al contrario, ha i piedi piantati per terra e un lavoro stabile come insegnante in una scuola. I due convivono, lei sogna di sposarsi ma lui un po’ meno. Il loro rapporto è particolare: lei assomiglia di più alla madre dello strampalato immaturo che ha come unica ambizione un incontro ravvicinato del terzo tipo.
E così avviene. Un giorno si presenta da loro un extraterrestre giunto sulla terra per studiare le abitudini umane e capire se i terrestri sono pronti ad un incontro con una specie aliena.
Questa esperienza stravolge la vita di tutti: dell’alieno che si trova alle prese con dei singolari terrestri, soprattutto con Luca, che gli appare strano; e della coppia che si ritrova a convivere con questo ospite forzato dalle stravaganti abitudini.
Ovviamente le gag che il tema scatena sono infinite e i nostri si prodigano in battute esilaranti, ma anche in cambi di personaggi per movimentare la storia.
Alcuni sono davvero buffi ed improbabili, come il prete mangione della Sabina interpretato da Fabrizio, che dopo aver svestito per una scena i panni di Luca, comincia a partorire tutta una serie di rime utilizzando nomi di improbabili santi accostati a pietanze che il prete ingurgita di continuo svaligiando la cucina di Luca e Giada.
Anche Francesca veste i panni di più personaggi: un’eccentrica direttrice editoriale dal forte accento siciliano e un’anziana vicina focosa e un po’ burina.
Intanto l’alieno Marco è costretto, per comprenderli, a scaricare continuamente file di aggiornamento dal suo pianeta per poter interloquire con tutti i dialetti con cui gli umani si esprimono.
La commedia simpatica e molto leggera è adatta a tutti, viene supportata da un buon gioco di luci e si muove in una scenografia essenziale ma adatta allo scopo.
Quello che colpisce è la certosina ricerca di brani musicali che riportano al tema trattato, una colonna sonora che attinge dal repertorio nazionale ed internazionale (Bowie Buggles, Finardi, Sorrenti…).
Tanti i riferimenti a film come Star Trek, Guerre Stellari, Mork e Mindy, ma anche a cartoni animati come Goldrake, Jeeg robot…
Peccato che questa prima sia stata funestata da alcuni antipatici imprevisti. Microfoni gracchianti che hanno infastidito i nostri nel primo atto, costringendoli spesso a limitare gli spostamenti sul palco per evitare ulteriori rumori.
o spettacolo per questo ha subito qualche rallentamento nei tempi, che a mio avviso andrebbero un pochino ridotti.
Alcuni argomenti, seppur interessanti, rischiano di soffocare momenti che andrebbero invece esaltati, come quelli più toccanti (e ce ne sono) e quelli comici di cui la commedia è ricca.
Ma i nostri non si sono persi d’animo e da artisti navigati quali sono, hanno riempito quei momenti di difficoltà con perle di improvvisazione che hanno colorito la commedia. Momenti irripetibili, delle vere e proprie chicche che solo i presenti di stasera hanno potuto apprezzare.
Marco, Fabrizio e Francesca divertono e si divertono, dimostrando di essere sempre in grado di gestire ogni situazione.
D’altronde sono un trio rodato, affiatato, complice e preparato, che ho visto numerose volte esibirsi con successo. Superato il rodaggio di stasera, il trio si accinge a spiccare il volo e a divertire il pubblico con la sua storia, inserendo degli spunti di riflessione con tanto di morale e regalandoci un inaspettato e toccante finale.
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