TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (estate senza mascherine?)
Piccolo Teatro San Paolo
di Robin Hawdon
Matteo Vacca (Tommaso, il testimone), Giancarlo Porcari (Simone, lo sposo), Anna Lisa Amodio (Clara, la cameriera), Elisa Pazi (Roberta, la sposa), Francesca Baragli (Chiara, amante e fidanzata del testimone, che sostituisce Carlotta Rondana) e Serena Ricci (la sarta Ottavia).
Avete presente gli addii al celibato? Bene o male ogni maschietto nella sua vita (almeno una volta) ha festeggiato a suo modo, con gli amici questo evento. Chi ha fatto una semplice festicciola tra intimi e chi ha davvero e memorabilmente esagerato. Ricordate il film “Una notte da leoni” con Zach Galifianakis e Bradley Cooper? Beh, lì si raggiungevano situazioni estreme, ma qualche affinità non può non tornare alla mente vedendo questa commedia. Il promesso sposo infatti si sveglia dopo i bagordi della sera precedente in un letto di una stanza d’albergo con una bella ragazza, che però non è la futura moglie! Lui non si ricorda neanche il nome di lei, né tantomeno come sia finito in quel letto. A complicare la situazione ci pensa l’arrivo imminente della futura moglie, che dovrà prendere possesso di quella che è la stanza prenotata per la prima notte. Aiutato dal suo testimone di nozze e da una cameriera particolarmente impicciona, tra equivoci divertenti e scambi di persona la storia prende una strana piega, tanto da rischiare di mettere in crisi il matrimonio prima ancora che questo avvenga. Insomma, un divertente ed intricato disastro portato in scena da un cast a dir poco superlativo; tanto che per vedere lo spettacolo sono venuto fin qui, qui all’estero! Sì, perché il teatro fa parte di una zona extraterritoriale, lo Stato Vaticano. È infatti inglobato nella storica basilica di San Paolo fuori le mura, struttura voluta da Costantino imperatore.
Dopo essere giunto in questo delizioso teatro ed accolto da un gentilissimo staff, mi godo quello che si conferma essere un ottimo spettacolo, e che vanta tutti sold out, già dalla prima data!
Che dire di questa commedia se non che è un ennesimo centro del nostro carissimo Matteo Vacca? Divertente, ricca di personaggi esilaranti, intricata quanto basta per suscitare continua comicità e scatenare applausi e risate del pubblico che si diverte eccome. Un cast affiatato più che mai dà vita ad una sequela di battute ed ad un perfetto continuo entrare ed uscire di scena. Una scenografia che ripropone egregiamente la suite di un albergo, dove i nostri dimostrano tutta la loro grande professionalità, dando vita agli incastri cronometrici sulla scena richiesti dalla sceneggiatura e creando dei divertentissimi equivoci. Gli attori sono strepitosi quando pur morsicandosi la lingua per non dire troppo nelle strane situazioni che si creano, sono capaci di lasciar intendere efficacemente quello che invece dovrebbe rimanere celato. Lo fanno con una classe che riporta alla mente le vecchie commedie italiane che tutti abbiamo visto ed amato al teatro o in TV, in voga tra gli anni ‘80 e ’90. Usano infatti lo stesso approccio e la stessa espressività che già da soli bastano a far ridere. Gag alla “Casa Vianello” o alla Totò (di cui stasera Matteo sembra essere posseduto, tanto me lo ha ricordato).
Una menzione particolare va a Francesca, che sostituisce con poco preavviso la defezionaria Carlotta Rondana in maniera encomiabile nel ruolo dell’amante. Brava, divertente, spigliata e frizzante, riesce ad esprimere tutta la dolcezza e al contempo la sensualità di Chiara. Elisa, nel ruolo della futura moglie, ricrea bene l’idea di una donna fuorviata dalle frottole che i due uomini cercano di farle bere per nascondere quanto accaduto nella notte brava, di cui è anche coinvolto come vittima inconsapevole lo stesso testimone. Brava e divertente, efficace e realistica nei suoi momenti di nervosismo tipici di una promessa sposa il giorno prima del matrimonio, ma soprattutto mi è piaciuto il suo muoversi tra quel continuo garbuglio in cui i due cercano impelagarla. Anna Lisa dà sfogo a tutto il suo tipico approccio prorompente, e stasera scomoda una ben riuscita modalità partenopea per dare vita ad una cameriera esuberante, trascinante ed un po’ impicciona che cerca di trarre frutto dalla situazione, dissanguando con “piccole mance” i due maschi per reggergli il gioco. Sa farci ridere, sia con il suo atteggiamento che con le sue esternazioni, creando un personaggio che non sempre riesce a cogliere la reale situazione dei fatti e suscitando perciò una forte comicità. Serena, nei panni di una divertentissima, eccentrica ed istrionica sarta dall’accento fortemente milanese, non può non far pensare la nostra mai dimenticata Sandra Mondaini. Dando questo taglio alla sarta, rende un suo riuscito e velato tributo a questa grande artista. Poi ci sono loro: gli istrionici, travolgenti e scatenati Giancarlo e Matteo. Chiaramente sono due matadores della risata; effervescenti e divertenti, insieme sono una coppia rodata alla Totò e Peppino, alla Terence Hill e Bud Spencer, alla Jerry Lewis e Dean Martin. Entrambi nella storia si muovono e si scambiano efficacemente la parte di protagonista e di spalla.
Insomma, funzionano e fanno funzionare lo spettacolo interagendo in perfetta sinergia con le loro colleghe; tutti ingranaggi perfettamente in sincronia che portano ad un indiscutibile riuscita della commedia. Tante le trovate geniali e divertenti della sceneggiatura, a me sembra però piuttosto chiaro che i nostri ci hanno messo molto del loro, arricchendola con gusto personale e una evidente, grande esperienza. Va sottolineato che tutti riescono a caratterizzare e a rendere ogni personaggio schietto e divertente. Tutti questi artisti sprizzano una forte ed irresistibile carica che viene inoculata come linfa vitale nella storia e, in maniera magistrale, fanno trasudare la loro spiccata e prorompente personalità. Le risate e gli applausi del pubblico mi sono testimoni.
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