“Una vita alle spalle”

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Teatro de Servi
Rassegna Comic Off

Scritto e diretto da Veronica Liberale
Assistente alla regia Elena Tomei
Con Cristiana Stazzonelli, Rossella Nardini e Denis Persichini

La nuova proposta teatrale di Veronica è quella di un nostalgico ritorno all’estate del 1982. Renata e Camilla cercano, tra mille difficoltà, di mandare avanti il vecchio stabilimento balneare di famiglia “Le Principesse” a Fiumicino, ereditato dal padre. Un’ attività fiorente negli anni Cinquanta, ma che ormai sopravvive a stenti. Improvvisamente, nel precario equilibrio delle due sorelle un giorno irrompe Woodroow un giovane ragazzo inglese.

Questo arrivo riaprirà la porta a sentimenti e ricordi sopiti di Renata e riemergerà un grande rimpianto legato ad un segreto molto delicato, che per molti anni è rimasto celato nell’intimo più profondo della donna.

Nella prima parte Veronica ha utilizzato uno schema narrativo inconsueto per il suo modo di scrivere. Avendo visto tutte le sue proposte, in questa porzione dello spettacolo non sono stato in grado di riconoscere il suo consueto approccio. Una novità che mi ha spiazzato.

Veronica incentra l’attenzione nel ricreare una normalissima atmosfera familiare attraverso consuete dinamiche tra sorelle in cui emergono piccoli attriti personali, simpatici o pungenti e diversi scambi di idee, spesso in contrapposizione tra loro.

Renata, la più posata e responsabile tra le due, si è sobbarcata il peso dell’azienda e la frustrazione per la difficoltà nel portare avanti, con lo stesso successo del passato, l’azienda familiare.

Tutto è attentamente condito con battute e frasi tipiche degli anni ’80, con l’abbigliamento e gli oggetti dell’epoca e con una ricerca attenta dei brani musicali ascoltati o ballati in quel periodo. Il tutto è poi inframmezzato dalle riconoscibili e piacevoli voci fuori campo, come speakers radiofonici, di Veronica Liberale e Pietro De Silva.

Così, tutto scorre normalmente, semplicemente, anche troppo per come conosco Veronica… Anche l’arrivo del ragazzo non sembra stravolgere la situazione e la storia continua a svolgersi con naturalezza. Ma inaspettatamente arriva il colpo allo stomaco! O, parafrasando parte del titolo della proposta, alle spalle. Questo sì è tipico della penna di Veronica!

Renata parla poco della sua vita passata come controfigura nel cinema di una famosa attrice. Nonostante sia divenuta insostituibile per la star e aver sviluppato con lei un forte legame affettivo, inspiegabilmente ha abbandonato il suo ruolo e si è allontanata dal mondo del cinema.

Su questo si basa la drammaturgia scritta da Veronica, che non fa che creare una storia su un episodio raccontatole da Cristiana Stazzonelli.

L’attrice, che impersona Renata, è la figlia della controfigura del mitico Walter Chiari. I due rimasero legati per tutta la vita, sia sul set che fuori, anche dopo la morte del celebre attore. Il padre, per rispetto e profonda amicizia verso questo grande personaggio del cinema italiano, non fece nulla per sfruttare la sua amicizia e collaborazione con l’artista, e anche dopo la sua morte continuò a condurre “una vita di spalle”. La dimostrazione che una grande amicizia può non essere corrotta dagli interessi personali e dall’ opportunismo che spesso caratterizza il mondo del cinema.

L’acume e la sensibilità umana e artistica di Veronica permettono, con questo spettacolo, di riflettere sull’immagine della “controfigura”, quasi sempre in ombra, nascosta eppure tanto importante nella filmografia. L’autrice utilizza il racconto di Cristiana aggiungendo un colpo di scena drammatico, tipico del suo modo di scrivere, e che per un attimo blocca il respiro dello spettatore, tanto si presenta inaspettatamente.

Corrado è il giovane che rompe gli equilibri. È impersonato da un eclettico e grintoso Denis Persichini, che si rivela assolutamente efficace ed effervescente nel suo duplice ruolo, inserendosi come fulcro del grande segreto che Renata conserva.

Cristiana Stazzonelli e Rossella Nardini ricreano efficacemente quell’atmosfera a volte tesa, a volte più serena, se non goliardica, tra due sorelle dal carattere estremamente diverso, dando vita a simpatici piccoli bisticci che lasciano un sorriso a denti stretti e qualche sana risata. Le due si troveranno ad essere travolte da questo evento che porterà inevitabilmente a galla quel segreto rimasto sepolto per vent’anni.

Deliziosa la scenografia, con la ricostruzione dello stabilimento con tanto di sdraio, ombrelloni e bancone, dove troviamo un mangia cassette, ormai divenuto reperto da museo, che propone in continuazione brani di successo di quegli anni. Deliziose e tenere si rivelano Cristiana e Rossella nei loro personaggi. Il primo con un carattere più determinato, responsabile, appesantito dalle responsabilità del lavoro e divorata dal suo segreto; il secondo carattere si rivela invece più leggero, apparentemente superficiale ed egoista. Denis invece spiazza con il suo modo istrionico e travolgente. Insieme per una proposta leggera, ma anche profonda.

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