TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (in compagnia di nuove varianti autunnali)
Teatro della Visitazione
Regia di Leonardo Buttaroni e Federico Vigorito
Con Claudio Vanni, Emiliano Morana, Claudia Ferri e David Marzi.
Chi è che non conosce “Walking dead”, la famosa serie televisiva ormai giunta all’ undicesima stagione? In questi giorni è in scena al Teatro della Visitazione, una bella realtà che si trova nel cuore di Casal Bruciato, questo particolare spettacolo che a suo modo ne rievoca i fasti. Arrivati sulla soglia del teatro, si scendono delle scale per entrare così a piccoli passi, gradino dopo gradino, in una dimensione infernale popolata da non morti per venire immediatamente inghiottiti nell’imminente apocalisse zombi! Si avverte subito una strana sensazione, perché tutto è stato già sapientemente predisposto da Buttaroni e soci. Effetti sonori e scenici sono pronti a trasportarci in un’ atmosfera che mi ha riportato subito alla mente quella creata nello spettacolo “Non avere paura” di Eduardo Aldan di qualche anno fa, anch’essa a sfondo soft horror dal forte impatto emotivo. Stasera, come in quella serata, lo spettatore si trova ancora prima dell’inizio a vivere, seppur con un sorriso, un velato stato di tensione. Il teatro della Visitazione è stato ben predisposto per ospitare questa lugubre e tetra proposta.
Stasera saremo trascinati nella parodia di “Walking dead” ideata dal grande Leonardo Buttaroni, sceneggiatore prolifico, sempre ricco di idee divertenti e riuscite. Un regista che sa scegliere oculatamente il suo cast, che si dimostra sempre all’altezza e in grado di interpretare il suo modo di fare spettacolo coinvolgendo, divertendo e meravigliando lo spettatore. In questa versione i protagonisti sono degli imbranati alle prese con la solita invasione di zombie, sulla falsa riga di film come “L’alba dei morti dementi” o “Benvenuti a Zombieland”… Ci troviamo davanti ad una fantastica versione comica e paradossale di Walking dead. Gli stessi personaggi Eugenio, Riccardo, Dario e Margherita, altri non sono che la trasposizione italiana di quelli della serie di successo, con i nomi italianizzati rispetto all’originale. La cosa divertente è l’idea (come nel film “ The End-? – L’inferno fuori” di Daniele Misischia) di ambientare la storia a Roma, con tanto di citazioni dei quartieri capitolini della zona da cui provengono o in cui si muovono i protagonisti. Questo stratagemma aiuta lo spettatore romano a sentirsi parte della storia e vicino ai quattro personaggi un po’ imbranati alle prese con l’invasione di romanissimi zombie.
Non mancano citazioni ad altri film del genere, ma anche punti in comune con il grandioso spettacolo comico “Che disastro di commedia”. Anche in questo caso gli attori escono frequentemente dal loro ruolo inserendo battute di ogni genere, sbagliando i tempi di entrata o le azioni, o improvvisando gag divertentissime che destabilizzano positivamente lo spettatore, in bilico tra due dimensioni parallele, quella dei personaggi con la loro storia e quella degli attori maldestri della realtà teatrale.
I nostri sono assediati in un casale sulla Casilina, mentre intorno a loro imperversano gli zombie. La scenografia creata da Leonardo Buttaroni è a dir poco eccezionale e ricrea fedelmente quella dei film di questo genere. Qua e là sulle pareti appaiono schizzi di sangue e impronte di mani insanguinate. Abbondano arti mutilati e teste mozzate che rotolano per la scena durante vivaci azioni farcite da battute particolarmente sagaci, colorite e molto divertenti. Grazie ad una colonna sonora orrifica, sembra di essere al cinema a vedere un film, ma poi ci si rende conto di essere a teatro con scene classiche e di puro metateatro. I nostri “antieroi” sono inseguiti da una masnada di zombie piuttosto credibili nelle movenze e nel trucco e al contempo assai divertenti, che di tanto in tanto irrompono sulla scena o passano davanti alle sgangherate finestre, alternando atteggiamenti minacciosi ad altri assai buffi ed esilaranti. Ognuno dei quattro personaggi ha il suo spazio per raccontarsi e farsi conoscere dal pubblico. Riccardo (Claudio Vanni) è il poliziotto macho “ammazza tutti”, un po’ razzista che si accapiglia con Dario (David Marzi), l’extracomunitario vessato dal poliziotto, accusato di essere lui insieme agli altri extracomunitari la causa della diffusione del virus zombie. Eugenio (Emiliano Morana), invece, è un ricercatore universitario che cerca di scoprire una cura al virus e di spiegare le cause all’ottuso poliziotto; al contempo flirta con la bella Margherita (Claudia Ferri), che nella fuga dai morti viventi ha perso il marito, ormai forse spacciato, e dunque ora è potenzialmente una vedova appetibile. Non mancano citazioni al periodo della passata pandemia Covid, come ci ricorda la scritta su un muro “Ce la farem”, non terminata forse perché chi la scriveva… non ce l’ha fatta!
Questi ottimi attori si immergono efficacemente nella loro parte composta da un mix di estrema drammaticità e di grande ironia. Uno spettacolo altalenante che sterza repentinamente verso l’ horror per poi controsterzare verso la comicità, senza però scadere mai nello scontato o nel ridicolo, questa è la grande è una capacità che va riconosciuta a Buttaroni, che ha voluto dare un altro suo contributo allo show apparendo un paio di volte come “cameo” in scene a dir poco esilaranti, insieme ai “suoi” zombie che si trasformano di continuo in simpatiche macchiette. Leonardo è uno sceneggiatore ed un regista geniale che riesce sempre a colpire nel segno con i suoi spettacoli. Anche questo è adatto ad ogni tipo di pubblico, soprattutto a chi ha amato la riuscitissima serie, che non storcerà il naso davanti a questo tributo. Vi garantisco che il divertimento è assicurato. Bravi Claudio, Claudia, Emiliano e David sul palco, Marco Fieni con le musiche, Federico Vigorito con le luci, il disegno e la regia; belli i costumi di Sandra Fassi e il trucco di Martina Vita. Ottimo il lavoro di realizzazione delle scenografie di “Area 5” e di Leonardo Buttaroni nei ruoli di regista, sceneggiatore e scenografo. Assolutamente non vanno dimenticati, e dunque citati, i nomi che sono nascosti dietro a questi stravaganti, truculenti e marcescenti zombie, che hanno contribuito enormemente alla riuscita dello spettacolo: Marta Gagliardi, Domiziana Serpieri, Chiara De Rossi, Giada Agostini, Marco Proietti e Daniel Giovanni Giordano.
Da vedere!
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