Costruito fra il 30 e il 10 a.C. sul III miglio dell’ Appia, l’ imponente ed elegante struttura spicca sull’antica via. In epoca medievale fu riutilizzato come torre di un castello che comprendeva oltre il mausoleo, il palazzo e la chiesa di San Nicola a Capo di bove.
Di Cecilia Metella non si hanno molte notizie, si sa che era la figlia di Quinto Cecilio Metello Cretico e moglie di Crasso, probabilmente il figlio di una esponente della famiglia Venulei e di Marco Licinio Crasso, il questore di Cesare Marco che nel 71 a.C. aveva soffocato la rivolta di Spartaco e nel 60 a.C. aveva costituito il triumvirato con Cesare e Pompeo.
La costruzione del mausoleo, come mostrano le scene di guerra, celebravano l’importanza della famiglia, che viene datato alla seconda metà del I secolo a.C.
La tomba all’esterno si presenta come un alto cilindro rivestito da lastre di travertino e poggia su un basamento quadrato cementizio in scaglie di selce.
All’interno, ha una camera sepolcrale del diametro di circa 30 metri e alta 39 metri di forma conica. È aperta sulla sommità con un oculus. Qui era tumulato il corpo della ricca matrona romana.
Il monumento terminava con una piccola cupola ormai scomparsa, di cui rimane solo un anello di blocchi di travertino. Un indicazione ritrovata dell’ XI secolo riporta la descrizione del sito come “monumentum peczutum”, cioè “monumento appuntito”.
In alto, sopra la tabula col titulus, c’era un fregio costituito da festoni floreali alternati a bucrani (teschi di bue), dai quali deriva il toponimo locale medievale “Capo di bove”.
La merlatura difensiva che circonda il monumento fu migliorata e resa più alta nel medioevo.
Il mausoleo venne inglobato e costituì parte del Castrum Caetani. Voluto da Bonifacio VIII nel XIV secolo per controllare la via Appia. Il forte era costituito da un recinto rettangolare di robuste mura del perimetro di 200 metri per 100 e protetto da diciannove torri difensive.
La parte abitativa della fortificazione, con i suoi tipici muri merlati e le finestre bifore, ospita oggi il “Museo dell’Appia”.
Conserva una raccolta di statue, sarcofagi, iscrizioni e bassorilievi provenienti dagli scavi archeologici effettuati sulla Via Appia Antica e relativi ai ricchi monumenti funerari eretti sui bordi della strada, che accompagnavano con i loro epitaffi spesso bizzarri il viaggiatore diretto a Roma.
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