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Queste foto sono state scattate a Borgo Santo Spirito sulla parete della Chiesa di Santo Spirito in Sassia.
In questo contenitore di legno venivano messi dalle suore i trovatelli lasciati davanti alla porta della chiesa per dargli un nome.
Questo contenitore cilindrico aveva un perno al centro e veniva fatto girare su se stesso dopo aver messo all’interno il bambino.
All’esterno ora non più visibili, vi erano delle tacche rosse con dei cognomi fittizi, una volta che il cilindro si era fermato una specie di indicatore, tacca o freccia, grazie alla sorte predestinata, indicava il cognome del bimbo abbandonato.
Molti cognomi che ancora oggi si trovano in Italia, derivano da questa o altre usanze.
Cognomi inventati come: Sperandio, Diotallevi, Dioguardi, Diotisalvi, Di Dio, Amodio o con nomi di santi (spesso legati a istituzioni religiose atte all’accoglienza dei trovatelli), o altri nomi che portino comunque più o meno evidente il nome di Dio hanno spesso questa provenienza.
A conferma di ciò nell’araldica nobiliare sono cognomi pressoché sconosciuti, almeno per ciò che riguarda l’epoca medievale, infatti con l’avvento della ricca borghesia e il declino della nobiltà, spesso questi cognomi riescono a guadagnarsi un posto più elevato nella società.
Le trovatelle di sesso femminile spesso venivano avviate alla vita religiosa, le piu sfortunate prendevano la triste strada della prostituzione.
I maschi invece potevano essere impiegati come servi o per i lavori comunque umili.
Fu Federico II di Svevia che in qualche maniera pose freno a questa consuetudine.
Una scelta sofferta dovuta alla povertà delle famiglie che loro malgrado portava a compiere questo gesto ignobile.
Si passò così alla pratica detta ‘oblazione’, che consisteva nel lasciare in ‘dono’ i propri figli ai conventi. Nasce da qui il termine ‘abbandono’ al posto di derelictio; Ab=lasciare Bandum=Bando, altri ritengono che il termine derivi dal germanico Ab=lasciare e Handen=mano, lasciare dalle mani.
I bambini abbandonati venivano chiamati, comunemente, ‘esposti’ (posti sulla scala della chiesa) o ‘proietti’ (proiettato, gettato), dando origine a cognomi come Esposito nella zona napoletana e Proietti nella zona romana.
In Lombardia venivano chiamati Colombo o Colombi (puro, innocente, mansueto) mentre in Toscana li chiamavano Innocenti o Innocente, ma anche ‘bastardi’.
La ruota o botte di cui parliamo è visibile dalla grata sul lato destro della struttura tenendo le spalle al Tevere, proprio su Borgo Santo Spirito.
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